Capitolo 13 Il sapore del peccato

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Devon





Imprecai quando controllai il mio conto in banca.

Mio padre non mi aveva accreditato la quota mensile che di solito mi passava perché avevo fallito l'esame.

Quell'uomo aveva occhi e orecchie dappertutto e viveva in attesa che io fallissi, che facessi un passo falso. Il fatto che avessi promesso a mia madre di studiare medicina e di non dedicarmi al ranch, lo faceva uscire dai gangheri.

Lui non credeva nelle mie capacità ed era certo che non sarei riuscito a portare a termine gli studi.

Quella sera la Delta aveva organizzato una festa in uno dei dormitori.

Le vacanze di Natale non erano lontane e da lì a qualche giorno il campus si sarebbe svuotato perché gli studenti sarebbero rientrati dalle loro famiglie.

I miei amici erano seduti sul divano quando li raggiunsi. Freya era in braccio a Vince e aveva le mani immerse nei suoi corti capelli.

Mi sorrise ammiccante appena mi vide e si chinò sul tavolino di cristallo dove erano visibili tre strisce di cocaina perfettamente allineate.

Ne tirò su una e si grattò il naso per rimuovere le tracce della polvere bianca.

- Te ne lascio una Dev? – mi chiese inarcando sensualmente il labbro superiore.

La fissai senza parlare.

Un tempo quella bocca mi aveva sedotto, ma in quel momento non provavo nulla.

Niente.

Le mie sensazioni erano clinicamente morte.

Feci per rispondere, ma Gus mi diede una gomitata rispondendo al posto mio – Cooper non può. Abbiamo le analisi –

Gli lanciai un'occhiataccia, ma non ribattei.

Aveva ragione.

Il coach ci aveva informato quel pomeriggio stesso sul calendario degli esami del sangue.

Mi lasciai scivolare accanto a Vince e lui batté la sua bottiglia contro la mia.

- Come butta amico? –

Mi portai la birra alla bocca e presi un sorso.

- Solita merda – dichiarai guardandomi attorno.

Ragazze nude ballavano sui tavoli mentre una folla di ragazzoni ubriachi vagavano per l'ambiente senza meta.

- Gran bella festa – ebbe a dire dandomi una gomitata.

Mi accesi una sigaretta e poggiai la testa all'indietro sullo schienale.

- Già –

- Hai portato quello che dovevi portare? – mi chiese improvvisamente ed io mi voltai a guardarlo.

- Ci sto lavorando – affermai sicuro di me.

Vince scoppiò a ridere e vuotò la sua bottiglia.

- Soldi o mutandine Dev, ma sembra che tu ti sia presentato a mani vuote –

Mi passai una mano tra i capelli e ridussi gli occhi a due fessure mentre lo spiavo attraverso la nuvola di fumo.

- Ho bisogno di altro tempo. La professoressa Bennet è una donna difficile, non una troietta come Freya –

- Vaffanculo Cooper – mi insultò Freya fulminandomi con lo sguardo.

Vince scoppiò a ridere e le diede una pacca sul sedere prima che lei si allontanasse impettita.

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