"Arrivare alla fine è semplice, basta smettere di lottare. Eppure, non trovai pace neanche nell'Oltre."
—SunnyLa morte era venuta a reclamare la mia anima, ma per la mia ultima notte mi permise di sognare, una concessione che dopo anni di insonnia mi lasciava un dolce sapore in bocca.
Con il crescere, scoprii di avere il Dono della Dea, un potere raro concesso solo a pochi nascituri, coloro le cui anime erano state benedette da Nut, Dea del Cielo.
Il mio era la Veggenza; la visione del futuro era qualcosa di inimmaginabile, e molti avrebbero ucciso pur di averla. Ma nelle mani di una bambina, un potere così immenso terrorizzava.
Ero cresciuta nel terrore, ogni qualvolta il mio sesto senso si attivava vicino a cattivi presagi. All'inizio, le piccole coincidenze mi fecero pensare a una vita sfortunata, ma presto il dono crebbe, ampliando le mie capacità in predizioni vere e proprie del futuro.
Si manifestavano al calare della notte in quelli che io chiamavo incubi. All'inizio era sopportabile, e presto mi abituai alla crudeltà con cui si mostravano, perché i volti sconosciuti non pesavano sul mio giovane cuore.
Ma il Dono non era una benedizione; presto le visioni violente passarono da comuni estranei a coloro che amavo. All'età di sette anni, sperimentai la paura; non una di quelle dettate dalla fervida immaginazione di un bambino, ma di quelle indelebili, reali, che non ti lasciano dormire.
Resistere alla notte portava conseguenze peggiori; oltre all'insonnia, una volta che cedevo alla stanchezza, la paralisi del sonno prendeva il comando, manifestando visioni fino allo sfinimento e portandomi alla pazzia, fuori dalla concezione di ciò che era presente e futuro.
Fu all'età di otto anni che odiai profondamente il Dono, quando mi mostrò la più devastante delle visioni. Ciò che avevo previsto sarebbe accaduto dodici anni dopo, all'anniversario della Nuova Era: mia sorella Venus sarebbe morta.
La rovina di tale realtà mi avvicinò alla morte. Il pensiero di vivere in un mondo senza Venus portò il mio corpo alla devastazione. Desideroso di morire, iniziai un pianto isterico che non voleva cedere; persi il respiro ed, infine, i battiti, pronta a seguirla nell'Oltre. Ma non accadde.
Era la mia maledizione: il dono di vedere il futuro degli altri, ma non il proprio. Il flagello di vedere coloro che ami morire, impotente. La veggenza è un'arte diabolica; ti permette di conoscere il destino delle persone, ma mai di intervenire per cambiarlo. Il potere di ammirare impassibile, accettando tutto ciò che ti mostra. Ma mi ero stancata di restare a guardare.
Possiamo definire la vita come un filo; in base alle scelte che si fanno, si possono avere diramazioni che portano a futuri diversi e finali impensabili. Per quanto mi impegnassi, il destino di mia sorella si prolungava in un unico verso: la morte. Fu allora che decisi di piegarlo.
La mia giovane età e la disperazione mi portarono a sbagliare. Mi portarono verso la peggiore delle creature: Morgana. I sensi di colpa affiorarono al ricordo lontano.
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Sono riuscita a ottenere un sacco di monete d'oro vendendo tutti i gioielli della nonna; sono doni preziosi, ma nulla vale più di Venus. So anche dove dirigermi: il destino mi ha portato davanti a questa tetra casa, molte delle persone nelle mie visioni si sono rivolte a lei per aiuto.
L'atmosfera stessa che respiro mi intossica i polmoni, portandomi a tossire. Il grigiore delle nuvole minaccia pioggia, ma la vera minaccia è oltre quella porta. Le travi di legno che costituiscono la casa sembrano pronte a cedere; l'odore di muffa mi penetra nelle narici, mentre l'umidità entra nelle ossa. I muscoli, comandati dalla paura, mi immobilizzano al suolo; sembra infangato, ma senza acqua nei paraggi mi chiedo come mai. Tutte domande inutili, che avranno risposte altrettanto inutili.
Ho solo una domanda a cui voglio una risposta, e non la scoprirò mai se non oltrepasso la soglia.
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Rancore.
FantasyStoria d'amore fantasy. Perché per quanto Cielo e Luna siano destinati ad incontrarsi il loro è il momento di una notte. La prolungata vicinanza causerebbe catastrofi nell' equilibrio del mondo, ed è per questo che i figli della Luna e le figlie del...