Capitolo undici

91 27 54
                                    

"Conoscere la sua anima, ma non poterla chiamare era la pena che dovevo subire"

-Sunny

Morte POV's

Un leggero bruciore si incide sulla mia mano, attirando la mia attenzione. Porto lo sguardo sul punto in cui si irradia il calore e osservo il piccolo filo rosso stretto intorno al polso iniziare a sbiadire.

<<Per questo mi è parso importante informarla sulle sue condizioni,>>riporto lo sguardo su Chara; sembra che il tragitto le abbia arruffato il candido pelo, e gli occhi dalle iridi sottili e eterocromatiche mi fissano insospettiti.

<<Mi state ascoltando?>>Annuisco, ma ho perso la concentrazione da parecchio.

Un modo per placare la sua anima e salvare la mia dalla sua rabbia, per la poca attenzione.

<<Chara, sono convinto che tu stia facendo un ottimo lavoro. Se non lo pensassi, non te l'avrei affidato.>>Il piccolo naso triangolare rosa si arriccia infastidito.
<<Adesso però ho altre faccende da sbrigare.>>

<<Cosa la preoccupa, Signore?>>
Una semplice domanda che avrà una risposta troppo complessa, per cui la ignoro.

<<Voglio che continui a sorvegliarla. Fai in modo di tenerla al sicuro e chiunque osi anche solo rattristarla, portalo da me.>>
Sento la rabbia scorrere feroce nelle vene al pensiero di vedere il suo dolce viso distrutto.

<<Ora vai. C'è una faccenda che mi aspetta. Torna quando avrai finito e riferiscimi tutto.>>

L'occhio giallo sembra illuminarsi, proiettando un piccolo faro di luce. All'interno posso notare il dolce viso tondo, la pelle candida. Il sorriso che prima mi scuoteva le viscere è sparito; le labbra rosee presentano un taglio al centro, accompagnato da un livido violaceo al lato dello zigomo. Gli occhi luminosi, che non riesco a incontrare, ora sono privi della loro luce.

Il gelido aggressivo mi blocca il respiro, al solo pensiero. Un tentativo per placare la mia rabbia omicida, ma inutile.

<<Presto, lo ucciderò con le mie stesse mani,>> giuro, guardando il suo riflesso. È un ricordo di quell'uomo, la promessa che mi faccio dal giorno in cui il mio freddo cuore ha iniziato a battere per un suo sorriso, scaldato dal suo calore.

Charra smette di proiettare la sua immagine; l'occhio celeste mi aggiornerà sulla situazione in sua assenza. Un modo per tenerla al sicuro e sapere come stia. Dileguo con un cenno del capo verso la creatura.

<<Sai cosa fare,>>dico; se anche non volesse ammetterlo, prova amore per lei. Non la giudicherei per questo; è impossibile anche per me non farlo.

Le piccole ali del candido colore del pelo escono, spiegandosi, pronte a prendere il volo. Le orecchie appuntite scattano verso un rumore mentre la voluminosa coda si agita.

<<Signore, ha compagnia.>>Senza aggiungere altro, la vedo svanire in una piccola bolla di luce per raggiungere la sua missione.

Parte del peso che attanaglia il mio cuore sembra sollevarsi, sapendo che presto l'avrei rivista; il resto del peso rimane al pensiero del filo rosso.

☀︎ ☾ ☀︎ ☾ ☀︎ ☾ ☀︎ ☾ ☀︎ ☾ ☀︎ ☾ ☀︎ ☾ ☀︎ ☾

L'avvertimento di Charra si manifesta come il più grande dei miei problemi. Mi basta schioccare le dita per muovermi nello spazio dell'Oltre; ne conosco ogni foresta, pianta, frutto, fino ai fili d'erba. Tutte le anime che vi abitano o vi vagano. Quello è il mio Regno e io sono il padrone di quel mondo, delle Terre Sconosciute.

Rancore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora