Capitolo 6 Bianco

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"James, svegliati!" Non era la voce della sagoma di prima, era più adulta,più vecchia.
Uno schiaffo susseguì queste parole, aprì gli occhi ma vidi solo che nero, mi avevano bendato. Provai a levarmi la benda dagli occhi ma mi avevano legato le braccia e le gambe. Iniziai a preoccuparmi.
"Dove è Jasmine?" Domandai
"Stai tranquillo, la tua ragazza sta bene ... È di te che ti devi preoccupare."
"Io? Cosa volete da me?"
"Lo sai, James ... Riflettici un po su, non è poi così complicato"
"Non è poi così complicato mandarti a fanculo!" Risposi
"Hai fegato ragazzo ... Mi domando come Brandon non ti avesse ancora licenziato"
"Brandon? Cosa sai di lui? Cosa sai di me?"
"Portatelo via!"
Sentii dei passi dietro di me, e non feci tempo a rendermi conto di ciò che stava succedendo che subito caddi in un sonno profondo. Mi risvegliai, non so quanto tempo dopo ma ero felice di essere stato slegato e di non aver più la benda agli occhi. Ero in una stanza,simile a una piccola stanza d'albergo. Vi era una porta blindata da dove immagino mi abbiano fatto entrare, una volta entrati, a destra, vi era un tavolo con una sedia. A sinistra una corridoio che portava al bagno e davanti alla porta invece c'era un'altra stanza con un letto, un comodino e una lampadina sopra di esso. Tutto era rigorosamente bianco, non vi erano finestre e le porte erano tutte scorrevoli meno che quella blindata. Decisi di farmi una doccia e quando uscii trovai degli asciugamani bianchi. Mi misi un accappatoio e me ne andai a letto, notai un biglietto sul comodino che diceva:
«Benvenuto signor James K. , speriamo che il suo soggiorno qui le sia di suo gradimento»
Anche questo bianco, la scritta era di un grigio lieve ed era in corsivo.
Non capivo, perché ero rinchiuso li? Che avevo fatto? Jasmine come stava? E il motivo principale per cui uscii dall A54, dov'era Richard? Troppe domande e nessuna risposta. Aprii il cassetto del comodino e vi trovai un libro, si intitolava -Guida alla sopravvivenza-. Chissà per quanto tempo avrei potuto rimanere lì, tanto valeva passare il tempo così. Iniziai a leggerlo e dopo l'introduzione mi addormentai. Mi svegliò il profumo di caffè che veniva dalla cucina, mi alzai e trovai un vassoio bianco su cui vi giaceva una tazza di caffè e una brioche, vi era anche un modulo da compilare riguardante alle allergie che avevo. Lo compilai con la penna che vi era accanto alla tazza e lo lasciai sul tavolo, e tornai a leggere il libro. Passarono i giorni e la routine si ripeteva,
Colazione-libro-pranzo-libro-cena-bagno-letto
Così per giorni e giorni, finito il libro iniziai a sostituire la lettura con un allenamento fisico, è da qui la routine fu
Colazione-allenamento-pranzo-allenamento-cena-bagno-letto.
Sapevo che se non tenevo la mente continuamente occupata potevo impazzire in quel ambiente, e finché che c'era cibo è un tetto sotto cui dormire io non opponevo resistenza,sapevo che se mi fossi ribellato sarebbe stato tutto inutile. Porta blindata, muri spessissimi e posate di plastica ... Cosa potevo fare se non aspettare?Non c'erano rumori di sottofondo, solo ciò che facevo io produceva rumori. Almeno il cibo era buono e il letto era comodo, pure i vestiti non erano male, ma quel bianco mi dava sui nervi ... Non avevo la più pallida idea di quanto tempo fosse passato, potevo essere li da due giorni come una settimana o forse da mesi. Ogni volta che era ora di mangiare dovevo andare in una stanza diversa dalla cucina, se no il cibo non compariva ... Stessa cosa per i vestiti, gli asciugamani e tutto il resto. Ogni volta che abbandonavo una stanza la ritrovavo ordinata e pulita. Non capivo se tutto ciò fosse opera di una persona o di un macchinario ma era fastidioso, mettere in disordine era un po come sfogarmi ed evadere mentalmente dalla stanza, ma ogni volta ciò che disordinavo veniva risistemato. Forse volevano farmi impazzire e distruggermi psicologicamente.Sentii bussare alla porta e mi precipitai gridando di entrare, la porta si aprì e vidi una figura in tuta militare che mi disse di prendere le pillole che mi stava porgendo, le presi senza esitare e iniziai a perdere i sensi e finì per svenire a terra.

"Salve James, si ricorda di me?" Era lo stesso uomo con cui parlai prima di entrare lì,aveva i capelli grigi/bianchi e un uniforme verde scuro. Il resto del corpo non lo identificai bene perché ero ancora stordito dalle pillole
"Si, tu sei quello con cui ho parlato"
"Esattamente, volevo scusarmi per lo schiaffi che le diedi tempo fa. Volevo solo essere certo che lei fosse sveglio e cosciente"
"Cosa vuoi da me?Dov'è Jasmine?Quanto sono stato qui?"
"Stia calmo signor James, ora risponderò ad ognuna delle sue domande ma le chiedo di calmarsi. Cominciamo dalla fine, lei è stato qui per circa un anno come Jasmine, anche lei è qui e volevo tenerla al sicuro James."
"Al sicuro da chi?"
"Da chiunque avesse visto i notiziari e la conoscesse, essendo stato in isolamento per così tanto tempo non può aver certo visto i notiziari e di certo non ha avuto contatti con nessuno. C'è una taglia sulla sua testa, per aver dato origine a tutto questo. Chiunque porterà la sua testa alla polizia avrà diritto a un alloggio sicuro e a del cibo fino a quando l'epidemia non sarà finita."
"IO NON HO DATO ..." Risposi digrignando i denti
"Shh signor James, noi sappiamo cosa realmente è successo. Abbiamo catturato Brandon, se vuole la portiamo pure da lui più tardi, ma ora dobbiamo finire la nostra chiacchierata e non credo che lei voglia certo perdersi queste notizie ... Dove è che ero rimasto? Ah si, Abbiamo catturato Brandon, Jasmine è qui e lei è in piene forze. A proposito, l'avremmo fatta uscire anche prima dalla stanza di isolamento per condurla alla sala pesi, ma ci aveva pensato da se ad allenarsi e i risultati sono più che soddisfacenti ... Ha una muscolatura migliore dei nostri attuali soldati. Comunque, questa è la struttura di sicurezza nazionale, quanto le cose hanno iniziato a peggiorare abbiamo prelevato le persone più importanti, ad esempio scienziati,pittori, scultori, attori, muratori, architetti e via dicendo ..."
"Quindi questa non è una struttura di sicurezza ma una specie di -Bunker- in cui far ripartire la specie umana?" Iniziavo a preoccuparmi, era così tanto brutto là fuori?
"Esattamente signor James, questa però non è una struttura come un bunker ma è una struttura pienamente all aperto, insomma la parte iniziale ... Ci penserà Jasmine a chiarirle ogni dubbio...tornando a noi, lei era nella lista come miglior scienziato mentre Jasmine come miglior soldato. Certo ognuno di voi ha difetti e pregi, come lei signor James ... Ha sparato a tre dei nostri uomini con un fucile M40 senza nessun addestramento per imparare a farlo, inoltre costruendolo sul posto, senza parlare del fatto che lei, UN SOLO UOMO, sia riuscito a mandare a puttane l'intero mondo! Complimenti signor James, da oggi lei fa ufficialmente parte di questa struttura!"
"Preciso che non sono stato solo io ma anche Richard, dove è lui ora?"
"Ci dispiace signor James, Richard risulta scomparso dalla data in cui è stato distribuito il farmaco ai vari ospedali ... Per noi essendo che è più di un anno che non viene localizzato, è morto. Era anche lui sulla lista ..."

Survival - I SopravvissutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora