Capitolo 5 [REVISIONATO]

167 35 102
                                        

Nonostante quel piccolo momento di tranquillità e apertura delle reciproche anime (più o meno), mi duole annunciarvi che purtroppo Adele era molto lontana dal fidarsi e dal lasciarsi andare con le persone.
Forse lo avete intuito, o forse avete i prosciutti negli occhi.

Non che avrebbe dovuto farlo così presto, in fin dei conti erano passati solo tre (ipotetici, perchè ricordate che il tempo è relativo!) giorni dalla loro ‘resurrezione’, per così dire.
Cosa è il tempo in questa storia in fin dei conti? Un beneamato nulla.

A quel punto le nostre nuove matricole Viandanti avevano già avuto spiegato dove si trovavano, il motivo del loro ritorno miracoloso, chi erano le persone che li circondavano e avevano già visto la mensa infinita dei Viandanti e parte del passato dei loro Maestri; in più mi fa piacere aggiungere che le sopracitate matricole scambiarono anche qualche parola (chi più, chi meno) fra di loro, così da avere la parvenza di un gruppo di conoscenti, almeno.

Nessuno però aveva motivo di restare; il buio, per quanto egoista può sembrare, non faceva poi così tanta paura a nessuno e di sicuro nessuno aveva voglia di giocare a fare l’eroe- MA se i Viandanti non avessero un metodo per risvegliare gli animi guerrieri delle loro matricole, la loro istituzione non avrebbe avuto vita lunga, no?

Pochi giorni dalle escursioni con i loro Maestri (giorni estenuanti in cui le nostre matricole osservavano obbedientemente e con fatica i loro maestri allenarsi), le nostre ragazze furono convocate nella grande sala riservata ai loro maestri.
Si trovava nell'Ala dell'edificio dove si trovavano le stanze dei Maestri- e bisogna ammettere che anche io, come Adele, avrei avuto la voglia assoluta di andare in giro a ficcare il naso.
Ma non c'era tempo, e Adele decise di rimandare i suoi piani da topolino curioso.

La sala era maestosa, un miscuglio di stili che riconoscevano e omaggiavano gli animi dei loro cinque maestri; non c’era dubbio a chi appartenesse quella reggia.
C'era una libreria enorme che rispecchiava a pieno il carattere di Azèpt; questa libreria conteneva anche una sezione ben assortita di libri su arti marziali e storia bellica, che erano totalmente nei connotati di Blake.
Sparsi per tutto il perimetro della sala c'erano aiuole con sistemi di irrigazione innovativi che Adele non aveva mai visto- questo era lo zampino di Vòna e Lysèq.
E infine, al centro della sala, un tavolo enorme circolare in legno scuro; sul tavolo Adele notò intagliati i nomi dei suoi Maestri davanti ogni sedia.
I nomi erano seguiti poi da vari nomignoli- alcuni pateticamente ridicoli, altri sorprendentemente interessanti.
Ogni sedia intorno al tavolo era diversa per rispecchiare il proprietario, ma ciò che avevano in comune erano le scene dipinte su di esse.
Scene di combattimenti, di Mondi strani e in rovina- alcuni più di altri.
Questa parte di sala, era l'impronta di Xander, Adele ne era certa.

“Benvenute, Allieve.” Le salutò Xander, seguito poi dai suoi compagni.
“Come mai ci avete convocate?” chiese Lòk, anche lei guardandosi intorno con occhi avidi di informazioni.
“Stasera tutte le matricole e i loro rispettivi Maestri si mostreranno davanti al Grande Concilio dei Viandanti... ed essi pretenderanno le vostre risposte.” Rispose Azèpt, sedendosi in una delle sedie.
Potevano essere considerate poltrone in realtà, ma vogliamo fare gli umili, qui.
La sedia in cui Azèpt si sedette era costruita con un legno chiaro; gli anelli indicatori dell'età di un albero erano ben visibili lungo le parti che non erano dipinte.

“Cos'è questo Concilio, esattamente?” protestò Hec, aggrottando la fronte preoccupata.
“Risposte?” Chiesero invece all’unisono Adele e Lòk.

“Il Concilio semplicemente è un organo amministrativo che serve a garantire equanimità ed equilibrio fra i Viandanti; vorranno semplicemente sapere se avete deciso di continuare con il vostro percorso formativo per essere dei veri e propri Viandanti oppure no.” Spiegò alla fine Xander.
Nessuno fiatò per qualche attimo.
“Se deciderete di continuare” riprese Xander “non pensate che sarà com’è stato fino ad ora. Dovrete allenarvi sul serio e non stare a guardare noi allenarci come delle civette spennacchiate. Farete tutto quello che vi diciamo di fare e sarete i nostri allievi in tutto e per tutto. Entrerete a far parte di questo mondo a tutti gli effetti e dovrete sforzarvi di capire per cosa ci battiamo davvero.”
Detto questo, tutte le nostre matricole abbassarono la testa.
"Beh, potevate dirci prima che avevamo questa scelta." Borbottò Indra.

THE UNDEAD [LIBRO I della saga 'XAVERIE']Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora