Vi chiedo di lasciare una stellina e un piccolo commento se vi va! È un piccolissimo gesto che aiuterà a far conoscere e amare la storia di Olimpia e Adelwin 🙏
Ho scoperto che questo capitolo supera le 5 mila parole... che dire: buona lettura!! 🫶🏻
❄️❄️❄️
Accennai un sorriso imbarazzato, decisamente spaventata dalla risposta che sarebbe potuta arrivare. Davanti a quello sguardo così profondo, a quel viso così serio, a quella postura così decisa, non avevo potuto fare altro che fornire una spiegazione quanto più vicina alla realtà dei fatti.
Seppur consapevole della grande catastrofe che sarebbe potuta scaturire da quella mia scelta, avevo deciso di rivolgermi a lui con sincerità e pregai silenziosamente dentro di me che non mi mettesse ancora più in difficoltà di quanto già fossi.
I suoi occhi mi studiarono per diversi istanti e notai dalla loro luce il desiderio di leggermi nel profondo, ma fu quando accennò un sorriso sconfitto che compresi che lui sapeva. D'altronde era chiaro come la luce del giorno.
«Comprendo», disse infine abbassando il capo in segno di sconfitta.
«Mi dispiace», replicai allungando il braccio verso di lui per fargli una carezza, ma mi anticipò intrappolando la mia mano fra le sue.
«C'est cela l'amour», recitò in un francese impeccabile. «Tout donner. Tout sacrifier sans espoir de retour».
Baciò la mia mano e il suo tocco delicato mi fece arrossire.
«Che significa?»
«Questo è l'amore. Dare tutto. Sacrificare tutto senza sperare di avere un ritorno».
Rimasi colpita da quelle parole mentre non solo mi ci rispecchiavo, ma le interiorizzavo, le facevo mie complici nel sentimento che movimentava il mio petto.
«Vi ammiro Madmoiselle Körtig», continuò tenendo ancora la mia mano. «Ma se doveste tornare a Parigi con il cuore libero, ricordatevi di me».
Sorrisi ed annuii. Alla fine, ammettere a Damien che avessi il cuore impegnato seppur sola, si era rivelata la decisione migliore che potessi prendere.
«Spero che si accorga del tesoro che ha sotto lo sguardo». Si permise di aggiungere quella frase lanciando nello stesso momento uno sguardo verso Adelwin, tutto intento a parlare con il padre che aveva appena concluso l'affare della sua vita proprio grazie alla Winter Corporation.
«Lo spero molto anche io», dissi quasi in un sussurro voltandomi nuovamente verso di lui.
«En art comme en amour, l'instinct suffit», aggiunse prima di lasciare la mia mano.
«Credo di aver compreso per lo meno metà frase».
Lui sorrise, ignorando il mio smarrimento. «È stato un piacere conoscervi e a prescindere da tutto il resto, sono più che sicuro che farà molta strada. Ha un occhio critico e uno spiccato senso del dovere. Dote rara per una ragazza così giovane».
Percepii il calore che si propagò attraverso il rossore delle mie guance. «Queste parole significano molto per me».
«Spero di rivedervi presto», concluse sporgendosi verso di me e posando delicatamente le sue labbra sulla mia guancia.
«A presto», risposi sorridendo guardandolo raggiungere il padre prima di lasciare la stanza.
Lo sguardo impenetrabile di Adelwin mi interrogò silenziosamente. Cercai di mascherare la tristezza che continuava a perseguitarmi dalla sera prima con l'accenno di un sorriso. Lui non disse nulla ed io terminai di sistemare le mie cose prima di lasciare la stanza per tornare in albergo.
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Storie d'amore18+ | Adelwin Winter è un nome che risuona greve nella fredda città di Berlino. Chiunque riconosce il suo potere, teme il suo confronto, alimenta la sua fama di uomo più crudele e spietato nel campo degli imprenditori. Si possono contare sulla dita...