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𝐴𝑚𝑖𝑐𝑖𝑧𝑖𝑎 𝑒' 𝑢𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑠𝑖𝑙𝑒𝑛𝑧𝑖𝑜𝑠𝑜,
𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜 𝑐𝘩𝑒 𝑠𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑎,
𝑒' 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑓𝑢𝑔𝑖𝑜 𝑖𝑛 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑟𝑢𝑚𝑜𝑟𝑜𝑠𝑜,
𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑝𝑖𝑎𝑧𝑧𝑎.˚˖𓍢ִ໋🦢˚
Olivia irruppe nella stanza senza bussare, la voce forte e ansiosa: 《Dov'è la mia bambina?!》. La sua energia mi strappò un sorriso dolce. Entrò con un'esplosione di vivacità, stringendo un paio di buste in una mano e un colorato mazzo di fiori nell'altra. Nonostante il suo ingresso improvviso, non riuscii a fare a meno di sentirmi sollevata dalla sua presenza.
Subito dietro di lei, Minji avanzava con la consueta grazia, cercando di moderare l'euforia dell'amica. Ma a me, quella ventata di allegria non dispiaceva affatto. Anzi, mi aiutò a spezzare il filo dei miei pensieri, che si erano addensati dopo l'evento di quasi un'ora fa. Eventi che forse non avrei mai voluto rivedere. Ma, dopotutto, non erano affari miei.
《Avete già fatto colazione?》 chiesi, dopo averle abbracciate entrambe con affetto. Mi accorsi subito di quanto fossero eleganti e di come la loro allegria fosse contagiosa. La loro compagnia era un balsamo per il mio spirito agitato.
《Sì, ma indovina un po'? Abbiamo ottenuto il permesso di portarti via per qualche ora. Così possiamo fare colazione di nuovo, tutte insieme》, disse Olivia con un luccichio malizioso negli occhi, facendomi l'occhiolino. La sorpresa e la gioia mi pervasero a tal punto che annuii con entusiasmo, quasi dimenticando la mia condizione.
Mentre Olivia sistemava i fiori nel vaso che Minji aveva appena acquistato, quest'ultima, con la sua consueta dolcezza, mi aiutò a prepararmi.
《Cosa hanno detto i dottori?》, mi chiese con una voce calma e rassicurante. La sua preoccupazione per me era evidente, ma cercai di non appesantirla troppo: risposi semplicemente che stavano ancora cercando di comprendere la mia situazione e che presto avrei saputo di più.
Minji mi accarezzò la guancia con un bacio leggero, sussurrandomi: 《Sei fortissima》. Quel gesto semplice riuscì a liberarmi di un peso che sentivo nel petto, e sospirai profondamente, sollevata. Con loro, mi sentivo sempre libera di essere me stessa, di lasciarmi andare e dimenticare i brutti pensieri.
Mi misi delle scarpe da ginnastica con lo strappo e, con l'aiuto di Minji, ci avviammo. Mentre percorrevamo i corridoi, il mio sguardo vagava qua e là, alla ricerca del dottor Alexander, ma sembrava che anche oggi fosse introvabile.
Finalmente arrivammo all'ascensore, poiché il mio "alloggio" era al sesto piano. Appena le porte stavano per chiudersi, una mano si infilò tra di esse, impedendone la chiusura.
Alzai lo sguardo, curiosa di scoprire chi fosse, e indovinate un po'? Proprio il dottor Alexander, il mio preferito. Così, non era poi così invisibile, pensai ridacchiando tra me e me.
Lui mi notò immediatamente, ma non disse molto, solo un saluto leggero che mi lasciò perplessa. Non capivo perché si comportasse in quel modo, così decisi di rompere il ghiaccio.
《Dottore, non trova che oggi sia una giornata splendida? Non è andato a fare un giro in giardino?》, gli chiesi con un sorriso.
Lui, sorpreso, si girò a guardarmi. Il suo viso era buffo: serio e confuso allo stesso tempo. Mi trattenni dal ridere, cercando di mantenere un'espressione serena e accogliente.
《Sì, è una bella giornata. Ma purtroppo ho avuto molto da fare... E lei? Esce?》
《Sì! Le presento le mie amiche, lei è Olivia e lei Minji. Stavamo andando a fare colazione. Le andrebbe di unirsi a noi?》, proposi con entusiasmo, mentre le mie amiche lo salutavano con curiosità, stupite dalla mia inusuale chiacchierata.
Lui accennò un sorriso, un gesto raro e significativo, e rispose: 《No, ma la ringrazio. Mi raccomando, non prenda freddo》, aggiungendo con un tocco di premura prima di allontanarsi velocemente.
Freddo? A fine agosto? La cosa mi fece ridere una volta uscite dall'ospedale. Olivia, cogliendo al volo il mio stato d'animo, mi rimproverò dolcemente e con ironia: 《Emh, mi sono persa qualcosa, mia cara furbetta?》.
Le raccontai nei minimi dettagli tutto ciò che era accaduto. Mentre parlavo, raggiungemmo finalmente il bar che avevamo scelto. Ordinai due brioche: una per me e l'altra, beh, per il dottore.
Forse sarà sfacciato da parte mia, ma non posso fare a meno di desiderare di suscitare la sua approvazione. Chissà, magari potrebbe guardarmi in modo diverso. Voglio dire, penso che osservi tutti con quella freddezza e serietà che lo contraddistinguono, ma sono convinta che un po' di dolcezza non guasti mai. Ecco perché desidero che, durante le visite o qualsiasi altra occasione, sia meno severo con me.
Decisi però di non pensarci troppo e di godermi la giornata insieme alle mie amiche. Ero impaziente di rivederle e di scoprire come stessero andando le loro vite. Minji, per esempio, aveva appena realizzato il suo sogno di diventare manager di un cantante famosissimo. Olivia, invece, si godeva la sua carriera da onicotecnica, una passione che coltivava sin da bambina.
Conoscevo entrambe da quando avevo dieci anni; erano con me anche il giorno del tragico incidente. È grazie a loro se sono riuscita a superare la riabilitazione.
Per pranzo decidemmo di andare insieme in ospedale, dove mangiammo e ci raccontammo ancora mille cose. Sapevo che dopo avrebbero dovuto svolgere qualche commissione e riposarsi, visto che avevano dormito pochissimo la notte precedente. Non volendo rubare loro altro tempo, dopo pranzo mi ritirai subito in camera.
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- 𝐢𝐥 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐡𝐢𝐚𝐜𝐜𝐢𝐨 - 𝐇𝐰𝐚𝐧𝐠 𝐇𝐲𝐮𝐧𝐣𝐢𝐧
FanfictionUna giovane pattinatrice di talento, la cui carriera promettente è stata spezzata da un incidente misterioso e incomprensibile, perde l'uso delle gambe. Costretta a rinunciare a tutto ciò che aveva amato e ai ricordi che definivano la sua vita, si r...