Capitoli XV: nulla è impossibile

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Valentina's POV

-Che ci fai qui?-

Mi salta addosso abbracciandomi forte.

-Scusami Vale, quelle cose che t'ho detto non le penso sul serio- mi spiega.

-No, invece hai ragione te. Sono insopportabile-

Si stacca da me e mi asciuga le lacrime con i pollici.

-No, invece no. Ho esagerato stasera-

-E invece io dovrei smetterla di fare la gelosa e dovrei imparare a fidarmi di te-

-Mi puoi perdonare?- gli chiedo.

-Ma certo-

-Ti amo Simo-

-Anch'io ti amo-

Restiamo abbracciati per un po' di tempo, poi mi ricordo di Luna.

-Dobbiamo trovare Luna- gli dico.

-Ma tu sai dove può essere andata?-

-Sinceramente no...-

Luna's POV

Sento la macchina saltellare, forse siamo su una strada sterrata.

Li sento ridacchiare ancora di più, fino a quando l'auto si ferma e loro scendono. Sento aprirsi la portiera dietro di me e qualcuno mi trascina dalle gambe facendomi cadere seduta sul marciapiede. 

Davanti a me vedo un'enorme struttura, probabilmente abbandonata viste le condizioni.

Loris mi prende dal colletto della maglia tirandomi su da terra per mettermi in piedi, ma io precipito per terra a causa della debolezza delle mie gambe. Mi manca la forza di fare qualsiasi cosa.

Andrea si abbassa alla mia altezza e mi tira uno schiaffo violento, facendomi cadere faccia a terra.

Loris si avvicina a lui e lo toglie da me spingendolo.

-Sta' fermo! Ma come ti viene in mente?! Solo io posso farlo-

-A si? E allora tutte le tue prossime puttane te le trovi da solo- dice per poi andarsene.

Le tue prossime puttane? Cosa significa questa frase?

-Dove vai?- gli chiede Loris.

-A casa, io il mio lavoro l'ho fatto- 

-Non poi andartene vai così, il tuo lavoro non è ancora finito...-

Andre lo ignora andandosene, senza neanche voltarsi verso di lui.

Loris mi guarda negli occhi e mi prende dai fianchi alzandomi.

-Forza, muoviti-

Mi fa entrare in questo posto malandato. Ci sono bottiglie e bicchieri rotti a terra, scritte e incisioni sui muri e vestiti sporchi dovunque.

Però la cosa che mi spaventa è che qua non siamo i soli, anzi...ci sarà un centinaio di persone qua dentro.

Ci sono delle scale di legno che portano al piano di sopra, anche altre che portano ai sotterranei.

L'albanese si ferma a parlare con un uomo sulla trentina molto alto.

La musica è ad un altissimo volume, perciò non riesco a comprendere la loro conversazione.

Sento solo le parole Andre, tu e sotto.

Non ho la minima idea di cosa possa significare questa accozzaglia di parola.

Dopo di te - La storia di DaddaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora