Campagna a perdita d'occhio, basse collinette punteggiate dal sole e brillanti come cristallo, così come le punte degli abeti sempreverdi. Gli uccellini cantavano allegri nel mattino freddo, sospinti nel volo da un venticello che sferzò le guance di Jimin, rendendole rosee e sane.
Erano arrivati a Daegu da poche ore, i Kim stanchi del viaggio ma felici di riunirsi con i loro parenti e amici. Jimin invece non stava avvertendo la stanchezza: da quando Taehyung lo aveva svegliato e informato che mancavano solo poche ore per raggiungere le pianure del branco Kim, l'Omega aveva iniziato a sentire un formicolio d'emozione sotto la pelle. Durante il tragitto, i suoi occhi avevano esplorato le foreste il più possibile, e dopo aver superato quel sentiero ed essere spuntati sopra la collina più alta, ecco che Daegu si era distesa i loro piedi, come una madre in attesa di riabbracciare i propri figli. Una terra docile e ricca, per nulla caotica, dove anche le case più grandi erano costruite di legno e non di mattoni, dove la gente viveva di artigianato e agricoltura, dove l'oro e l'argento sembravano ricchezze superflue messe a confronto con la natura che abbelliva di sua volontà la seconda più grande città dei Licans; come una sposa priva di pizzi e diamanti poiché meravigliosa solo adorna del suo amore.
A Jimin Daegu piaceva molto di più di Seoul. Le innovazioni avevano soffocato dalla capitale quello stile di vita sensoriale ed emotivo che aveva accompagnato la civiltà dei Lupi fin dall'alba dei tempi.
La Casa Branco dei Kim era una grande costruzione a due piani ma di aspetto semplice, tutta sui toni del marrone e del verde. Era contornata da un ampio giardino che, sul retro, sfociava in un boschetto. I piccoli sentieri battuti collegavano alla principale altre abitazioni, nelle quali vivevano i parenti più stretti del capobranco: volute di fumo nascevano dai comignoli delle case delle zie e degli zii di Taehyung, visibili dalla finestra a cui Jimin stava affacciato e che sarebbe stata sua per il loro tempo di permanenza.
Questa volta, Chaelin fu irremovibile: non avrebbero assolutamente occupato lo stesso letto e guai a loro se cercavano di fare i furbi. Tuttavia, Jimin non aveva creduto a Taehyung quando aveva promesso, vedendolo incrociare le dita dietro la schiena e fargli un sorriso sbieco.
"Prenderai freddo se resti affacciato così."
L'Omega si voltò in uno svolazzo di capelli neri, brillanti nel sole del mattino. "Non ho freddo. Stavo ammirando il paesaggio."
Taehyung gli si avvicinò, strappando la trapunta di lana dal letto per posargliela sulle spalle. "Ti piace?"
"Moltissimo!"
La risposta più che entusiasta di Jimin fece sorridere l'Alpha. Lo avvolse stretto stretto nella coperta, tirandolo verso di sé per dargli un bacio sul naso. Jimin rise.
"Non voglio che ti ammali."
"Io non mi ammalo mai, Taehyung. Non ricordo l'ultima volta in cui ho preso l'influenza, davvero" aggiunse, per sedare lo sguardo scettico del suo compagno. Per natura, gli Omega erano fisicamente meno forti e resistenti degli Alpha, eppure Jimin era sempre stato sano e in salute: mai un raffreddore, mai una malattia infettiva.
"Forse fa parte delle mie stranezze" rifletté ad alta voce. "Sai, essere un maschio Omega."
"Direi più una rarità che una stranezza." Taehyung gli sfiorò la tempia con la punta del naso, sentendo l'umore di lui incupirsi un po'. Emanò una piccola scia di feromoni per lui.
Le labbra di Jimin si tesero in un nuovo sorriso. "Comunque non credevo che il mondo potesse essere tanto grande."
Taehyung elaborò la frase e rise piano fra i suoi capelli. "Tesoro, il mondo non è di certo tutti qui."
"Lo so" si affrettò a dire Jimin, arrossendo per la sciocchezza detta. "So che è molto più grande ma, voglio dire, non lo vedrò mai; perciò il mio mondo è questo. Sarà solo ciò che tu mi mostrerai."
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CRESCENT MOON (Omegaverse)
Fanfiction"Il Figlio della Luna sorgerà dagli Elfi in una notte di falce crescente; Verrà con un nome potente, che in antico significa 'Portatore di Luce'. E prima di lui un altro giungerà ad aprirgli la strada, e sarà guerra tra le genti di tutte le razze...