Capitolo 3

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DUE MESI DOPO


Due mesi erano trascorsi dall'inizio dell'università, e la mia vita a Roma era oramai una routine consolidata. Le mie giornate erano piene di lezioni, lavori di gruppo e studi, con poco spazio per le mie solite riflessioni personali. La città, con il suo ritmo frenetico, mi offriva solo brevi attimi di tranquillità nei caffè e nei parchi che avevo scoperto, dove mi rifugiavo per recuperare un po' di serenità.
Una sera, mentre stavo preparando la cena, Alberto entrò in cucina con un'espressione di entusiasmo contenuto. Tenendo in mano una busta con il logo elegante di una scuola, sembrava avere qualcosa di importante da comunicarmi.
«Bianca, ho una sorpresa per te,» disse, appoggiando la busta sul tavolo.
Lo guardai con curiosità mentre mescolavo il sugo per la pasta. «Sorpresa? Cosa c'è dentro quella busta?»
Alberto aprì lentamente la busta e tirò fuori un volantino colorato in cui sopra vi era inciso a caratteri cubitali "ALFA ART ACADEMY"e un testo che recitava "Per essere ammessi al Triennio accademico della scuola di teatro e recitazione Alfa Art Academy è possibile prenotare un provino individuale. Siamo lieti di comunicare alla sig.na Bianca De Luca che il suo provino individuale per l'ammissione al triennio di recitazione si terrà il 19/11/24 alle ore 9.00 presso la nostra sede in Via del Tevere Antico 8.  I candidati sono chiamati a sostenere tre prove : recitazione, movimento scenico ed educazione della voce. RECITAZIONE al candidato sono richiesti un monologo e una poesia a memoria. MOVIMENTO SCENICO ed EDUCAZIONE DELLA VOCE la commissione richiederà degli esercizi guidati".
Rimasi immobile , il cucchiaio che stavo usando per mescolare il sugo cadde per terra con un rumore secco. «Che cosa? Ma che senso ha? Perché hai fatto una cosa del genere senza dirmi nulla?»
Alberto, tentando di mantenere la calma, rispose: « Ho percepito in questi mesi quanto sei insoddisfatta, sembri quasi obbligata a frequentare l'università. Non puoi continuare a ignorare qualcosa che ha sempre fatto parte di te. La tua passione per la recitazione è una parte essenziale di chi sei, e non posso restare a guardare mentre lasci che svanisca.»
Mi voltai verso di lui, furiosa. «Ma che diritto hai di decidere per me? Non sono più la stessa persona di una volta. Ho accettato la mia nuova vita e le mie responsabilità. Non posso semplicemente lanciarmi in una selezione per un'accademia prestigiosa senza alcuna preparazione.»
«Non è questione di preparazione,» rispose con tono fermo. «È questione di non lasciare che un sogno importante si dissolva nel nulla. Non ti sto obbligando, ma penso che tu abbia bisogno di una spinta per vedere se quel sogno è ancora vivo dentro di te. La tua attuale routine universitaria ti sta rinchiudendo in una vita che non ti appaga.»
Lo fissai, la rabbia e la confusione si mescolavano nel mio sguardo.  «Non puoi costringermi a fare qualcosa che non voglio. Questa è una decisione enorme e mi sento tradita dal fatto che tu l'abbia presa  senza consultarmi.»

Quando ero piccola, mi ricordo di quando parlavo entusiasta del mio sogno di diventare attrice , mentre recitavo davanti ai miei giocattoli. I miei occhi brillavano di passione mentre immaginavo una carriera nel teatro. Alberto era lì , seduto tra i peluche , e mi guardava con ammirazione.
«Un giorno, sarò un'attrice e racconterò storie che emozioneranno le persone,» dicevo con euforia.
Alberto mi sorrise e rispose: «E io sarò sempre accanto a te per aiutarti a realizzare quel sogno.»

Il ricordo di quel giorno mi colpì come un pugno sullo stomaco. Riconsiderai la passione che avevo accantonato, soppressa dalla timidezza e dalla paura di non essere all'altezza.  Alberto aveva riaperto una porta che pensavo di aver chiuso per sempre. La sua reazione, sebbene intensa, rifletteva una parte di me che non avevo mai dimenticato.
«Non posso semplicemente accettare così,» dissi, cercando di mantenere un tono pacato. «Ho bisogno di tempo per pensare.»
Alberto annuì , comprendendo la mia esigenza di riflessione. «Va bene. Non voglio metterti pressione. Prenditi il tempo che ti serve. Se decidi di partecipare, sarò qui a sostenerti»
Mi alzai dalla sedia, il volantino dell'ALFA ART ACADEMY posato sul tavolino, simbolo della scelta importante che dovevo affrontare,  sembrava quasi dirmi che non avevo una via di fuga. Alberto uscì dalla cucina, lasciandomi sola con i miei pensieri. Tornai a preparare la cena, ma il pensiero del provino continuava ad aleggiare nella mia mente, mentre riflettevo su come affrontare questa nuova opportunità.

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