Il teatro era un turbinio di nervosismo ed eccitazione. La nostra interpretazione di "Alice nel paese delle meraviglie" era una prova cruciale per tutti noi. Per me, recitare il ruolo di Alice era sia un onore che una grande responsabilità. Volevo portare alla vita l'immaginazione e l'avventura del mondo di Lewis Carroll e trasmettere al pubblico tutte le sfaccettature del personaggio di Alice.
Dietro le quinte, il caos dei preparativi era palpabile. Marco, sempre il mio pilastro, era intento a sistemare i suoi accessori stravaganti e a prepararsi per il suo momento sul palco. «Bianca,dai il massimo là fuori. In bocca al lupo! Fai brillare Alice come tu solo sai fare.»
Lara, che recitava nel ruolo della Regina di Cuori, si avvicinò con un tono sarcastico. «Spero che tu sia pronta per il ruolo di Alice. Non vorrei che la tua perfomance rovinasse l'atmosfera» disse, con un sorriso malizioso. Nonostante il suo commento, decisi di ignorarla e mi concentrai sul mio obiettivo.
Lo spettacolo iniziò senza intoppi e il primo atto si svolse come previsto. Ma al secondo atto nell'ultima scena, mentre ero sul palco in una scena cruciale, durante la quale Alice era chiamata a testimoniare e a difendere i suoi amici, accadde l'imprevisto. La scena prevedeva una serie di battute importanti, con le decorazioni sceniche che simboleggiavano il palazzo della Regina di Cuori e che dovevano rimanere ferme per dare l'impressione di una sala di tribunale. Durante questa scena, le decorazioni iniziarono ad oscillare in modo imprevisto, creando confusione. Le decorazioni, che dovevano apparire maestose e minacciose, si muovevano in modo instabile, distraendo non solo me ma anche il pubblico. La mia concentrazione era messa a dura prova mentre cercavo di mantenere la mia performance, ma il panico mi assalì e le lacrime minacciarono di uscire soprattutto quando incrociai lo sguardo di Lara che mi sorrideva malignamente. Scoprii più tardi che aveva manomesso le corde di sostegno. Come avrà fatto? E soprattutto quando? Perché doveva essere così cattiva con me? Pensai.
Tra il pubblico, notai Alberto in prima fila, mi lanciò uno sguardo di sostegno, proprio come Marco, che si trovava in scena accanto a me.
Con uno sforzo immenso, riuscii a riprendere il ritmo e completare la mia performance.
Quando il sipario calò, il pubblico esplose in un applauso caloroso. I complimenti dei docenti, che mi si avvicinarono subito dopo, furono abbondanti, lodando la mia capacità di superare le difficoltà e di aver trasmesso l'essenza di Alice. Nonostante il dispiacere per quanto accaduto prima, sentii un'ondata di gratitudine e orgoglio.
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Hanging dreams: Il cuore di una nuova realtà
Short StoryBianca si trasferisce a Roma con il suo migliore amico Alberto per iniziare una nuova avventura universitaria. Mentre studia comunicazione, Bianca non riesce a scrollarsi di dosso il sogno segreto di diventare un'attrice, un desiderio che ha sempre...