Capitolo 12

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Il sipario era appena calato, e il suono degli applausi continuava a rimbombarmi nelle orecchie mentre mi dirigevo verso il mio camerino. Il cuore mi batteva così forte che sembrava volesse scoppiare. Mi sentivo ancora avvolta dalla magia del palco, come se fossi rimasta sospesa in quell'istante di pura emozione.
Ero riuscita a farcela. Avevo superato le mie paure, e il pubblico mi aveva accolto con una standing ovation.
Quando aprii la porta del camerino, trovai Alberto ad aspettarmi. I suoi occhi brillavano di un'intensità che non avevo mai visto prima. Sembrava avesse qualcosa di importante da dirmi.
«Sei stata incredibile, Bianca,» disse, con una voce carica di emozione.
«Grazie,» risposi abbracciandolo. «Ma è solo grazie a te se sono arrivata fin qui.»
Lui si staccò dall'abbraccio, si avvicinò al mio viso, appiccicando la sua fronte alla mia, improvvisamente mi sembrò che il tempo si fosse fermato. Sentii il mio respiro accelerare mentre i nostri sguardi si incrociavano.
Poi riprese a parlare «Non è solo per il provino, Bianca. È per tutto... per come sei riuscita a trasformarti, a diventare la persona che sapevo tu fossi. E...per quello che provo.»

Le sue parole mi colpirono come un fulmine. Volevo dire qualcosa, ma rimasi muta, incapace di reagire. Alberto continuò, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi.
«Ho cercato di starti accanto in ogni modo possibile. Ho fatto di tutto per sostenerti perché... perché ti amo, piccola Bi. L'ho sempre fatto, e so che lo farò sempre.»
«Alb..er..to..» provai a rispondere, ma la mia voce era debole e inafferrabile.
In quell'istante, il mondo intorno a me sembrò dissolversi. La stanza, si allargava e si restringeva, e mi sentii improvvisamente come se fossi caduta in un abisso senza fondo. Non riuscivo a capire cosa stesse accadendo.
Ripensai alla battuta di Marco di qualche giorno prima, quando aveva scherzato chiedendomi se fossi io la vera Alice uscita dalla penna di Carroll. In quel momento, mi sentivo proprio come Alice mentre cadeva nella tana del Bianconiglio, disorientata e incapace di afferrare la realtà.

Volevo rispondere, volevo dirgli qualcosa, ma le parole mi sfuggirono. La vista iniziò a offuscarsi, e un senso di vertigine prese il sopravvento.
Sentii il pavimento ondeggiare sotto i miei piedi, e poi, tutto diventò buio.

Hanging dreams: Il cuore di una nuova realtà Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora