Capitolo 4

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Mi svegliai con il cuore che batteva più forte del solito. Mi vestii in fretta e mi diressi in cucina, ma la trovai vuota, segno che Alberto doveva ancora alzarsi. Così decisi di svegliarlo, andai verso la sua stanza , mi sedetti sul bordo del letto e lo scossi leggermente.
«Alberto svegliati,» sussurrai. «Ho bisogno di parlarti.»
Il ragazzo di fronte a me aprii gli occhi , confuso e assonnato. «Cosa succede?» chiese con voce rauca.
«Ho pensato molto al provino,» iniziai, «E ho deciso di accettare.»
Le sue espressioni di sorpresa e sollievo si mescolarono mentre si sedette sul letto, cercando di riordinare i pensieri. «Davvero? Questo è fantastico!»
«Si,» continuai. «Ho riflettuto su tutto ciò che mi hai detto, questa notte, e su quanto ho trascurato il mio sogno. Non posso continuare a vivere con il rimpianto di non averci provato. Voglio fare questo passo e vedere dove mi porta.»
Alberto sorrise visibilmente sollevato e felice. «Sono così orgoglioso di te, Bianca. È una decisione coraggiosa e importante. Sei pronta per questa sfida.»
«Spero di esserlo,» risposi, il nervosismo era mischiato all'eccitazione nella mia voce. «Voglio anche scusarmi per il comportamento di ieri sera... Senza il tuo sostegno non sarei arrivata a questo punto, te ne sono immensamente grata».
Mi abbracciò «Sei la mia migliore amica, desidero solo che tu sia felice... Questo è il tuo sogno, e voglio che tu lo segua fino in fondo. Non importa cosa succederà, sapere che stai inseguendo ciò che ami è tutto ciò che conta per me.»
«Ti voglio tanto bene, Alb.»
«Anche io , piccola Bi.»

Il giorno del provino si avvicinava rapidamente, e il mio nervosismo cresceva ogni ora che passava. Dovevo assolutamente prepararmi al meglio, così iniziai a cercare dei testi che potessero andare bene per il provino.
«Alberto ho bisogno del tuo aiuto,» dissi una sera mentre eravamo sul divano. «Devo trovare un monologo e una poesia da recitare per il provino, ma non so da dove cominciare.»
Alberto mi guardò con comprensione. «Certo, ti aiuterò. Facciamo una ricerca insieme.»
Passammo le ore successive sfogliando online libri di teatro e poesie, cercando i testi che sentivo più vicini a me.
Alla fine, decisi di recitare un monologo del padre sulla timidezza da "Sei personaggi in cerca d'autore"di Luigi Pirandello e una poesia di Giovanni Pascoli, "La mia sera", che rifletteva l'angoscia e la sensazione di insicurezza che l'autore spesso esplorava nei suoi lavori.
Ero convinta che questi capolavori mi avrebbero permesso di esprimere al meglio le mie emozioni e sensazioni.
Nei giorni successivi, mi esercitai intensamente. Ripetevo il monologo e la poesia davanti allo specchio della mia camera, cercando di perfezionare ogni intonazione e gesto. Alberto era sempre lì, a darmi consigli e incoraggiamenti.

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