Capitolo 6

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POV HYUNJIN
Era ormai sera, il sole stava tramontando, facendo spazio alla luna e alle stelle, finalmente un momento in cui potevamo levare le tende da davanti le finestre e poter vedere il cielo. L'unico rammarico era che erano più le volte che vedevo il cielo carico di stelle che quello in cui brillava il sole, ma del resto per Londra era un miracolo avere il sole, per cui non mi posso lamentare più del dovuto. Non nego che mi riempisse di tristezza vedere sempre un unico tenore di cielo e le poche volte che mi decidevo ad uscire era quasi sempre nuvoloso, in ogni caso, il cielo sembrava malato per quanto fosse grigio e scuro, colpa del clima uggioso di Londra. Mi sistemai la veste da notte, giusto per stare comodo e non dovermi preoccupare di avere tutti quegli stradi di vestiti, che detto tra noi, alle volte trovavo fin troppo scomodi; per lo meno ora, in veste da casa, potevo essere nettamente più libero (chissà perchè la moda dell'epoca si ostinava ad essere così scomoda da indossare ma estremamente gradita alla vista... che concezione sadica). 
"Hyunjin?" Changbin aveva appena preso la posta, rientrando in casa con una faccia incuriosita dal vedere tutta quella mole considerevole di lettere. Stava guardando i vari nomi con un certo interesse, come se fosse curioso di vedere chi avesse scritto o se ci fossero dei risvolti interessanti nell'organizzazione della festa, o forse risvolti sulle mie conoscenze, ma decisi di non indagare. Del resto non era una novità ricevere delle lettere da ogni parte del mondo con le risposte degli inviti che avevo inviato, di solito  ci mettevano molto più tempo, ma di questo secolo si sono velocizzate parecchio (ALIX: vuoi mettere con WhatsApp?). Lo vidi camminare verso il mio studio; confidavo in cuor mio che tra quelle lettere ce ne fosse una anche da parte della contessa, ma sapevo che se Changbin lo avesse saputo o avesse anche solo letto il nome della donna mi avrebbe fatto il terzo grado e non credo di essere pronto a rispondere. 

"mie!" passai accanto a lui, levandogli le lettere dalle mani, sorrisi passandomi le lettere una ad una, cercando freneticamente il nome dell'unica lettera che fremevo all'idea di leggere. 
"cos'è questa felicità? Con chi ti scrivi?" chiese curioso, cercando di sbirciare sopra la mia spalla (in quel momento ringraziai sua madre e suo padre per averlo generato con una statura ridotta rispetto alla mia). "nessuno... sto ricevendo i responsi per la festa, sto parlando con i vari artisti, ovviamente, non attendo altro, cosa state pensando?. Che tipo di corrispondenza credete che io stia avendo?" risposi mentendo e andando verso la mia stanza, continuando a spulciare le lettere, cercando solo e soltanto la lettera della contessa Han.
Changbin mi seguì, appoggiandosi allo stipite della porta mentre mi guardava con uno sguardo ancora più sospettoso, come se fosse convinto che stessi mentendo (cosa che effettivamente era vera, ma non crogioliamoci in queste inezie!). Mi scrutava con occhio vigile, come se stesse attendendo che i miei pensiero improvvisamente prendessero vita o che potesse leggere ciò che stavo pensando, raggiungendo improvvisamente la risposta alle sue domanda, ovviamente niente di questo accadde e continuava a fissarmi, aspettando che parlassi. Continuai a guardare tutte le lettere, ma tra tutte non vi era nulla da parte della ragazza "ti do l'ultima possibilità di dirmi la verità" rispose l'uomo di nanzi a me, continuando la situazione di pressione, fissandomi incessantemente. Alzai lo sguardo vedendolo con un sorrisetto; conoscevo quella faccia, eccome se la conoscevo, era la stessa espressione di uno che sapeva benissimo la risposta e stava solo aspettando che io ammettessi le mie colpe.
"avete la lettera vero?" chiesi guardandolo con uno sguardo torvo, prima che estraesse la lettera da dietro la schiena. Il sigillo rosso era inconfondibile e la forma della busta aveva un non so che di unico e inimitabile, l'avrei potuta riconoscere tra mille, non c'erano dubbi era indubbiamente da parte della contessa.
"questa quindi posso bruciarla? Del resto avete già avuto la risposta della connessa e se dite che non avete nessun tipo di corrispondenza con nessun altro, se non per organizzare la festa, presumo che la contessa abbia sbagliato destinatario. Che disdetta, Forse dovrei andare a restituirla?" chiese sorridendo, cercando di non scoppiarmi a ridere in faccia 
"non oserai!" risposi alzandomi 
"scommettiamo?" chiese ridendo, spostando la lettera per impedire che la prendessi
"ridatemela!" dissi strappandogliela dalle mani e rimettendomi seduto sul letto, lanciandogli un'occhiataccia.  

Fino Alla Fine Dei Miei Giorni [Hyunjin x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora