Capitolo 9

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POV HYUNJIN 
Finimmo nel mezzo della sala da ballo, ci fu un attimo di silenzio, prima che prendessi delicatamente la contessa, posando una mano dietro alla sua schiena e l'altra a tenerle la mano, pronti per poter ballare sulle note della nuova melodia dell'orchestra e non appena fummo pronti la musica riprese a invadere tutta la stanza, accompagnata sta volta anche dai nostri passi. La ragazza continuò a guardarmi facendomi arrossire un tantino, sotto la maschera, (non nego che fui grati di aver indetto un ballo in maschera, per lo meno, in quel modo non si sarebbe visto il mio rossore). "conte state per caso arrossendo?" chiese a bassa voce, mentre continuavo a farla ballare per tutta la sala, non curante di tutto quello che mi stava succedendo attorno; che tra gli sguardi sconcertati delle persone che ci circondavano e i sussurri della gente che si stavano già creando dei castelli di sabbia, anche se non avevano nessun tipo di fondamento o basamento, ma solo per divertimento o per la loro fantasia fervida, giusto per poter avere delle storie da raccontare in piazza e avere dei pettegolezzi da dire alle amiche (magari durante l'ora del tè).
"io? Perchè mai dovrei arrossire?" chiesi guardandola con un sorriso, cercando di nascondere il mio imbarazzo "ditemelo voi" rispose sorridendo, rispondendo a modo a ogni domanda o provocazione; mettendomi anche spesso e volentieri in difficoltà per via delle sue risposte.
"sarà il caldo dell'alcol" risposi cercando di nascondere le vere motivazioni del mio rossore "Bevete così tanto? Santo cielo, che notizia sgradevole, siete un uomo che alza il gomito?" rispose con evidente tono sarcastico, mentre cercava di non ridere, finendo addirittura per abbassare lo sguardo e usare la mano che aveva posato sulla mia spalla per potersi coprire la bocca, nascondendo le sue risatine contenute "non fraintendetemi, non sono quel tipo di uomo, ve lo assicuro, non posso nemmeno bere..." risposi, sussurrando l'ultima parte, cercando di uscire dalla situazione che avevo creato io stesso "allora dite la verità, non credo che due bicchieri di vino vi facciano arrossire così tanto, e poi ditemi, come mai l'alcol vi fa arrossire e accaldare, ma che il vostro senno sia perfettamente in grado di rispondere alle mie provocazioni? Per cui ditemi, Conte Hwang, è davvero l'alcol che vi ha accaldato o ci sono altre motivazioni?" chiese di nuovo, facendomi sorridere e mordere il labbro, sfogando un po' di tensione; cercando poi di mantenere il suo sguardo, ma ahimè non riuscii a sostenerlo, finendo per abbassare per un attimo lo sguardo, trovando improvvisamente i nostri passi più interessanti, rispetto al semplice vedere il suo viso, che tanto avevo bramato di poter vedere e dopo tutti quei mesi di corrispondenza finalmente era di nanzi a me, priva di maschera, mentre mi faceva arrossire per i suoi modi così amichevoli e furbi. L'idea che fosse una donna così intelligente e arguta, mi stava facendo venire sempre più curiosità, la voglia di poter scoprire sempre più cose mi stava facendo venire l'acquolina in bocca (rammentatemi di ringraziare Changbin per avermi dato l'dea di includere la contessa alla festa).    

"contessa, non mi sarei mai potuto aspettare che possiate essere così arguta. In meno di pochi minuti mi avete fatto correre per tutta la sala da ballo, mi avete permesso di farvi vedere in viso e ora mi fate arrossire come se fossi un adolescente alle prese con la prima cotta, ora capisco perchè il Signor Han vi ha sposata" risposi guardandola di nuovo in viso 
"Voi uomini tendete spesso a sottovalutarmi, non biasimate voi stesso per avere queste reazioni e poi sì, vi do ragione, confesso che far imbarazzare Jisung era il mio passatempo preferito" ribattè 
"Vi chiedo scusa, perdonatemi se vi ho offesa o se vi ho sottovalutata" risposi continuando con il ballo
"non mi avete offesa, siete il primo uomo, dopo mio marito, che non mi ha sottovalutata o che non mi abbia umiliata, per cui, posso solo che ringraziarvi ed esservi grata per la vostra sensibilità; siete solo sorpreso dal mio modo di fare e non posso darvene una colpa, del resto non mi conoscete di persona, avete solo letto qualche parola impressa su un semplice foglio di carta" rispose sorridendomi posando delicatamente la mano sulla mia spalla, che fino ad allora teneva appoggiata solo con le punte delle dita, sfiorandomi a mala pena. Quel semplice gesto mi fece capire che si stava sentendo a suo agio e non potei che esserne fiero e orgoglioso; farla sentire meglio, a suo agio, fu un grande onore per me. 
"vi umiliavano?" chiesi mandando avanti il discorso
"sono una donna Conte Hwang, voi uomini, o per lo meno, la maggior parte, avete la pessima abitudine di pensare che siamo stupide o che siamo solo dei bei faccini da poter mostrare al pubblico" rispose secca, sentendo la sua voce che si faceva sempre più triste. Ero conscio che non era facile la vita per una signora, ma forse non me ne ero mai curato più di troppo, per via del fascio di perfezione in cui ero cresciuto e per via del periodo di segregazione a seguito della mia condizione attuale. 
"sono rammaricato che abbiate dovuto avere a che fare con persone ignoranti" risposi tenendola un tantino più vicino, ricevendo dalla ragazza uno sguardo colto di sorpresa, come se le avessi fatto male o se avessi fatto la cosa più brutta del mondo, sembrava senza parole e quasi sconcertata da quel semplice contatto (non mi resi conto che fosse una cosa così scandalosa, ma a quanto pare non si aspettava quella mossa da parte mia) 
"conte... santo cielo, non nel mezzo della sala da ballo" rispose dandomi un colpetto sul braccio, peggiorando il rossore sulle mie guance "state arrossendo di nuovo?" chiese di nuovo facendomi imbarazzare sempre di più, mentre la ragazza rideva e cercava di nascondersi dalle sue risate e dalla sua allegria che si stava dilagando sempre di più
"contessa santo cielo, avrei dovuto bere più bicchieri di alcolici per riuscire a starvi dietro, con tutte le vostre osservazioni finirò per sotterrarmi per il troppo imbarazzo" risposi facendola ridere ancora di più, seguita poi da me  che finalmente cedetti alla situazione, concludendo che forse era meglio buttarla sul ridere piuttosto che tentare in tutti i modi di oppormi alla situazione. 
"ammettete che state arrossendo" rispose cercando di smettere di ridere
feci una piccola pausa prima di rispondere; in quel momento mi ricordai delle nostre lettere e della sua passione per non avere le risposte immediata, il suo amore per il mistero e per scoprire da sola le cose, non volevo darle la risposta, non volevo che scoprisse immediatamente le cose e soprattutto, non volevo ammettere le mie colpe. "scopritelo" risposi  

Fino Alla Fine Dei Miei Giorni [Hyunjin x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora