Capitolo 12

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POV READER 
Quando mi svegliai fu come se mi fossi resa conto che la favola era giunta al suo termine e ora era subentrata di nuovo la cara vecchia quotidianità, sia chiaro la mia quotidianità era un continuo di alti e bassi, un turbine di imprevisti, impegni, commissioni e ulteriori imprevisti; lo ammetto la maggior parte della giornata era dedicata a eventi all'ultimo minuto e non a veri e propri impegni programmati, ma ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Aprii pigramente gli occhi, stringendomi nelle coperte, restia alla sola idea di dovermi alzare, vestirmi, fare colazione e iniziare una nuova giornata. Mi rigirai nelle coperte, finendo per attorcigliarmi all'interno di esse, cercando di trovare la forza mentale di potermi alzare o anche solo di tenere gli occhi aperti per più di dieci secondi di fila, senza avere l'impellente desiderio di richiuderli e riprendere il mio sonno ristoratore.
Dopo una lunga lotta intenta tra il riprendere a dormire e continuare a sognare il principe azzurro e svegliarmi per la colazione, vinse Doongie.
"MIAO!" sentii, facendomi sospirare "MIAO!!" di nuovo "oh dio santissimo..." sussurrai nascondendo la testa sotto al cuscino, ma purtroppo nessuno dei miei rimedi per provare a riprendere a dormire ebbe effetto e di conseguenza il gatto vinse, decretando ufficialmente che mi dovessi svegliare dal mio sogno e abbandonare definitivamente il mio principe. Feci uscire la testa dal cuscino, guardando il gattino che era salito sul letto, guardandomi con un faccino adorabile, talmente tanto che fu particolarmente difficile mantenere la mia espressione arrabbiata.

Guardai il gatto "Doongie, amore mio, figlio acquisito, io vorrei dormire, non puoi andare dal tuo papà?" 
"miao" rispose 
"lo so che mi devo alzare, ma io stavo facendo un bel sogno" 
"miao, miao" 
"lo so che devo fare tante cose, ma-"
"miao" rispose di nuovo 
"che guasta feste! Sei più fiscale di Han" risposi prendendomela particolarmente col senso del dovere del povero gattino e dopo quella sgridata, fatta di miagolii e leccatine varie per farsi il bagnetto, riuscii ad abbandonare il mio letto e alzarmi.
Non lo nego, me ne pentii esattamente due minuti dopo, quando mi resi conto che la villa era congelata, mentre il letto era caldo e confortevole, ma no! Il gatto aveva decretato che dovevo alzarmi, maledetto. 
Camminai per la villa, uscendo dalla stanza, prontamente inseguita dal gatto arancione, fino ad arrivare alla cucina, dove subito dopo il gattino corse a mangiare la sua pappa e io mi fermai un attimo a guardare cosa stesse succedendo e soprattutto cosa stesse facendo Minho. 
"Minho?" lo chiamai non vedendolo da nessuna parte "sono qui signorina!" disse per poi alzarsi con in mano un paio di altre pentole, cercando di tenerle attaccate al suo petto e di non farle cadere a terra. Sorrisi nel vederlo solo in camicia e cravatta; le maniche erano state arrotolate fino a sopra i gomiti e il monocolo continuava a scivolargli lungo il ponte del naso, creando un movimento continuo tra tirarsi su il monocolo e continuare a cucinare. Mi avvicinai a lui "che state facendo?" chiesi curiosa "sto preparando il pranzo signorina" rispose allontanandosi per un attimo da quello che stava facendo, porgendomi un vassoio con del tè dei dolcetti, delle uova, frutta e chi ne ha più ne metta. 

Guardai quello che aveva preparato, per poi posare lo sguardo su di lui che mi sorrise "la colazione non è di vostro gradimento?" chiese "no no! Anzi, avete fatto anche troppo, vi do fastidio se resto qui con voi? Non mi va di mangiare da sola e credo proprio che Jeongin sia occupato a celebrare la messa mattutina" risposi guardando fuori dalle grandi finestre e sentendo il rumore in lontananza delle campane della chiesa "certo! Prego accomodatevi" disse porgendomi una sedia, mettendola accanto a lui, facendomi mettere sul piano del tavolo da lavoro, lasciando che restassi a debita distanza dai fornelli e dalle varie pietanze, giusto per evitare che intralciassi il lavoro del ragazzo.
"avete dormito bene?" mi chiese mentre continuava a correre per tutta la cucina, prendendo tutto il necessario per completare le sue portate, lanciandomi ogni tanto qualche occhiata, come se stesse controllando che stessi bene, che mangiassi o che dicessi qualcosa. 
"sì, ma un certo gatto arancione, un po' troppo chiacchierone, mi ha risvegliata dal mio bellissimo sogno" risposi mentre iniziavo a mangiare, lanciando un'occhiataccia al gattino che si era messo accanto a me, come se niente fosse "non guardarmi così, sono arrabbiata con te. Soonie non lo avrebbe mai fatto, dovresti prendere spunto da tuo fratello maggiore" risposi parlando di nuovo col gatto, che in tutta risposta mi stava guardando con uno sguardo fisso, come se fosse l'essere più innocente dell'intero creato o forse perché non stava capendo nemmeno una parola di quello che stavo proferendo, ma decisi di dare la colpa alla mattinata e al fatto che la mia mente non fosse ancora pronta a ragionare lucidamente. 
"ah sì? Ditemi signorina, cosa stavate sognando?" chiese il maggiordomo 
"un principe azzurro che mi portava via da questo mondo tedioso, almeno nei sogni sembravo felice" risposi 
"e ditemi il principe azzurro aveva i capelli lunghi o corti? Lo conosco? Magari il vostro principe è diverso da quello che mi sto immaginando io, ditemi, ha un nome?" chiese 
"mi state chiedendo se fosse il mio adorato Jisung o se fosse Hyunjin?" chiesi, facendo girare il maggiordomo che mi fece un sorrisetto divertito. Si appoggiò al bancone, prendendo uno straccio per potersi asciugare le mani, solo in quel momento notai la pila di vene che fuoriuscivano dalle sue braccia, rendendo le sue mani una sorta di punto fisso, come se tutto quello che stesse facendo fosse profondamente ipnotico e non potevo fare a meno di fissarlo, soprattutto per via della camicia bianca, composta di un tessuto così delicato che mi faceva vedere perfettamente le forme dei muscoli sottostanti.
"che avete? Ho la camicia sporca?" chiese guardandosi, forse era confuso dal mio sguardo così persistente "no! Siete in ordine e il principe era Hyunjin" risposi. Quella sola ammissione mi fece sentire male, come se il mio petto stesse implodendo e il mio cuore stesse facendo fatica a battere, facendomi mancare l'aria nei polmoni; pensai che fosse sbagliato, perchè dovevo pensare ad un altro uomo? Era giusto? Han mi odierebbe per questo?

Fino Alla Fine Dei Miei Giorni [Hyunjin x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora