Capitolo 10

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POV READER 
Non mi sarei mai aspettata una tale bellezza compressa in un sol uomo.
Il conte era alto, slanciato e con un fisico impeccabile, il viso sembrava quello di un angelo; con la pelle bianco latte, gli occhi scuri, le labbra carnose e gli zigomi alti, incorniciati da capelli lunghi fino alle spalle neri come la pece, tenuti in un piccolo fiocco di seta bianco. Era così bello e con dei tratti così delicati che pareva un'apparizione divina e non potei che bloccarmi a fissarlo con gli occhi immersi di ammirazione e meraviglia, talmente tanto che persino lui si era accorto della mia meraviglia. Santo cielo che vergogna... Non potete immaginare quanto sia stato imbarazzante dover giustificare o comunque trovare il modo di uscire da quella situazione, mi sentivo come un pesce preso all'amo, in trappola e senza vie di scampo... Meno male che la mia mente partorì un modo per sviare o sarebbe stata la figura peggiore che avessi mai fatto nella mia vita (Dio grazie per avermi fatto scampare a quel tranello del conte Hyunjin).
Dopo il mio momentaneo stupore e lode, il conte mi scortò nei giardini della villa, conducendomi a braccetto tra le composizioni floreali e le imponenti sculture, raffiguranti divinità ed esseri mitologici, facendomi sorridere nel vedere figure che conoscevo bene. "Signorina [t/c]?" Mi guardai verso di lui guardandolo "ditemi" risposi "state meglio?" Chiese "Come? non- ah! Sì, sì certo sto meglio, naturalmente..." Sussurrai mi ero già scordata della mia scusa, peggiorando ancora di più la mia situazione e facendomi imbarazzare ancora di più (santo cielo, che dio mi salvi, dove diavolo è il maledetto chierico quanto serve?!). Abbiate pietà di me, in una sola sera avevo messo fin troppo alla prova il conte e come se non bastasse ora il gioco si stava invertendo, ma dove prima la mia attenzione era convogliata sul metterlo in imbarazzo, ora invece era in parte assorta dal contemplare il suo viso. La cosa assurda era che quando parlava la sua voce sembrava ancora più melodiosa e delicata, forse perché ora potevo associare un viso e l'insieme rendeva il complesso ancora più gradevole, quell'uomo era un agglomerato di dolcezza, presenza e quel pizzico di malizia che portava a stuzzicare ad ogni momento, insomma, una piacevole compagnia.

"Sicura di stare bene signorina?" Chiese
"Sto benissimo"
"Siete rossa, e ogni volta che mi guardate sembrate assorta in chissà quali pensieri? Mi trovate sgradevole?"
"Non dite sciocchezze!" risposi lanciandogli un'occhiataccia, ricevendo uno sguardo divertito, cercando di contenere le sue risa "Chi mai potrebbe trovarvi sgradevole? Non é certo per questo motivo che vi contemplo, e in ogni caso, Ve ne prego, perdonatemi se vi guardo con così tanta insistenza, non è mia intenzione mettervi in imbarazzo o a disagio"  Risposi cercando di giustificare il mio comportamento,  che non nego sia deplorevole.  
"Non mi date fastidio, anzi trovo gradevole la vostra espressione incuriosita e di ammirazione" rispose sorridendomi e lasciandosi sfuggire una piccola risatina. Calò un attimo di silenzio, in cui mi rinfrescai con l'aria fredda della sera, unito alla meraviglia di sculture e di fiorellini colorati che stavano allietando la nostra passeggiata. 
"Conte Hwang?" Lo richiamai
"Ditemi signorina"
"Mi permettete di usare il vostro nome?" Chiesi
"Certo! Anzi, scusatemi se non ve l'ho detto prima, naturalmente, chiamatemi pure per nome" rispose
"Hyunjin" risposi sorridendo.
L'uomo mi guardò ammaliato, come se gli aggradasse come pronunciassi il suo nome o se fosse di suo gradimento l'idea che uscisse dalla mia bocca.
"Adoro le vostre statue" sussurrai
"Ah sì? vi appassiona mitologia?" Chiese
"Si, parecchio, ma non credo che mi abbiate portato qui per parlare di miti, divinità e scritture greche e soprattutto non credo che vi siate bevuto la mia pessima scusa, non é vero? Voi sapete che stavo benissimo, mi sono persino incastrata da sola,  ma nonostante lo sapeste mi avete portato qui solo per farmi allontanare dalla folla e ora che siamo soli, ditemi Hyunjin, c'è qualcosa che volete dirmi o di cui volete parlare senza che vi siano orecchie indiscrete?" Chiesi facendolo sorridere e alzare gli occhi al cielo, come se stesse evocando un qualche tipo di aiuto celeste "non posso nascondervi nulla" rispose "no" ribattei ridendo, contagiando anche l'uomo accanto a me "decisamente no" puntualizzò di nuovo.

Fino Alla Fine Dei Miei Giorni [Hyunjin x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora