27 - Avvertimenti

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Una nuova mattina era spuntata nell'Eden mentre la notte avrebbe regnato presto nel Regno Assoluto e il pomeriggio inoltrato scaldava Eathevyr

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Una nuova mattina era spuntata nell'Eden mentre la notte avrebbe regnato presto nel Regno Assoluto e il pomeriggio inoltrato scaldava Eathevyr. La luce scaldava la pelle della Dea Bianca appena tornata a casa, dandole una sensazione di sollievo e accoglienza, una sorta di abbraccio. Dopo quanto accaduto nella grotta lei e Sheera non si erano scambiate una sola parola, erano rimaste qualche minuto vicine ed era stata la chiara ad allontanarsi per via del buio del posto. La corvina non l'aveva seguita, l'aveva lasciata andare, forse l'aveva fatto per darle tempo di riprendersi.

Non era semplice per Kyra ignorare il dolore altrui, continuava a sentirlo in sé anche ore dopo e stare nell'Eden era l'unico modo che conosceva per poter tornare in sé, raggiante e solare invece che silenziosa e spaesata. In parte il buffo modo di ricambiare l'abbraccio di Sheera l'aveva fatta sorridere, aveva percepito la sua agitazione per una cosa così banale, ma aveva apprezzato comunque che quella volta non fosse rimasta immobile. Si era addirittura messa a giocherellare con le sue ciocche candide, un po' come aveva fatto lei settimane addietro quando erano sdraiate a terra tra le lucciole. Sorrise al ricordo.

– Non è poi così male.– sussurrò a sé stessa prima di fare un respiro profondo e stiracchiarsi le braccia e le ali rimaste indolenzite. Dopodiché si toccò il collo lì dove i graffi, che aveva tenuto nascosto a Sheera grazie ad un incantesimo, erano quasi guariti. Non sarebbe rimasto alcun segno, perciò non si sarebbe dovuta preoccupare del fatto che la Dea Nera potesse notarlo, aveva l'impressione che la corvina si sarebbe pentita o altro per averla ferita senza volerlo. Motivo per cui l'aveva nascosto.

Kyra.

Per poco non si spaventò quando sentì la voce inconfondibile di Selena alle sue spalle una volta raggiunta la sua amata spiaggia. Si voltò a guardare il corpo di luce argentata e già dal tono di voce non sembrava molto contenta.

Ciao.– la salutò con un sorriso un po' nervosa. La donna teneva le braccia incorporee incrociate e il suo sguardo era severo, duro come quando una madre rimproverava i figli. L'unica differenza era che , in quanto la Creatura Chiara per eccellenza, poteva benissimo ignorarla essendo solo una messaggera; peccato che il potere del Bene che le scorreva nelle vene non l'avrebbe mai condotta a farlo, lei ascoltava sempre tutti.

Si può sapere cosa stai facendo?– le domandò Selena quasi con rabbia.

– Direi niente, sono appena tornata.

Lo sguardo della donna si fece accigliato. Non era la risposta che voleva evidentemente.

Non scherzare, Kyra. Ti avevo detto di stare lontana da Sheera ma non l'hai fatto. Perché non hai ascoltato?

Non ne ho idea. Ci ho provato, davvero, ma non ci sono riuscita, in qualche modo ci incontravamo.

Bastava ignorarla e andarsene via.

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