6 - Viola la morte

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Si alzò dal masso per l'ennesima volta riprendendo a camminare avanti e indietro agitata

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Si alzò dal masso per l'ennesima volta riprendendo a camminare avanti e indietro agitata. Erano ore che si ritrovava in quella situazione senza smettere di pensare e pensare. Anzi, ormai da tutta la giornata trascorsa nell'Eden. Come aveva fatto a non accorgersi dello scorrere del tempo? Non poteva accadere, doveva essere precisa, doveva prestare più attenzione. Insomma, non era sicuramente una cosa grave dato che, alla fine, era rientrata sullo scadere del tempo, all'ultimo. Un secondo dopo e sarebbe stato sì un problema.

– Non credo mi abbia vista, non ho fatto in tempo nemmeno io a vederla di sfuggita quindi sarà la stessa cosa per lei. Per forza– continuava a ripetersi in continuazione come a volersi rassicurare da sola. Era a brava a farlo con gli altri, peccato che su sé stessa non funzionasse praticamente mai. Anche Selena, lo Spirito della Luna, la preoccupava: cosa le avrebbe detto? L'avrebbe punita? No non era da lei, e poi era una Dea, non poteva farle niente. O forse sì? Magari l'avrebbe fatta tornare una pura sfera di energia o quant'altro e non voleva. Ma che vado a pensare? Perché sono così paranoica? Sbuffò e si mise a volare vedendo il sole calare, era già il suo turno e non doveva sbagliare nulla. Sarebbe stata più attenta.

– Non devo pensarci troppo, tanto ora non cambierà nulla. Devo fare finta di niente come se non fosse accaduto nulla.– si ripeté nuovamente. Dopodiché, una volta nell'Infinitus, osservò il grande portale nero opposto al suo come spesso faceva e, quella volta, si morse il labbro inferiore. Un po' in sé voleva vedere cosa si nascondesse lì, celasse, sapere ciò che le era vietato conoscere. D'altro canto, non avrebbe mai infranto niente per quanto fosse devota alle regole, e poi finire nei guai non era di certo ciò a cui ambiva. Scosse la testa riprendendosi. Meglio che ritorni al mio solito lavoro e smetto di sognare!

Riapparì nel mondo dei Salir senza saperne il motivo ma non si preoccupò più di tanto dato che il suo istinto non la conduceva praticamente mai in luoghi insensati. Infatti, doveva esserci passata la Dea da quelle parti per quanta energia negativa l'avesse richiamata lì. Tuttavia, si dovette fermare a mezz'aria appena arrivata a causa della quantità molto forte e concentrata in un unico punto di negatività. Era la prima volta che le capitava, era talmente tanto percepibile eppure era distante, se i suoi sensi non la ingannavano la sua origine era verso le montagne. Cosa alquanto più strana, in sé cominciò ad apparire un senso di inquietudine ed ansia. Quanto caos poteva aver portato la Distruttrice quella notte? Non le piaceva, quanta sofferenza avrebbe dovuto vedere e sentire?

Cercò di calmarsi e riprendere a volare tranquilla, poco tempo dopo si ritrovò ad atterrare in una vallata desolata fin quando non sentì una nuova sensazione che la immobilizzò. Qualcuno sta... morendo? È come se sentissi la sua vita scivolare via. Però dovrebbe essere abbastanza giovane, forse potrei guarirlo pensò subito. Non le capitava quasi mai che qualche Creatura di qualsiasi genere abbandonasse la Vita di giorno poiché Creazione agiva in quelle ore e la positività aiutava inconsciamente chiunque.

Così, attraversò a piedi una piccola stradina di un boschetto in cui si era ritrovata e trovò ben presto l'uomo in fin di vita. Aveva profondi graffi che non smettevano di sanguinare e le salì per un attimo un groppo in gola, bloccandosi. Non le piaceva il sangue, nemmeno vedere una persona a terra agonizzante. Gli si avvicinò appena riuscì ad ignorare il tutto e gli si accucciò accanto per verificare se potesse effettivamente guarirlo senza alterare l'equilibrio di tutto. D'altronde non poteva intervenire troppo sul destino delle persone. Poi però percepì la forte energia negativa di prima, definita, nitida e... dietro di sé. Che diamine...

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