Tematiche sensibili affrontate:
Disturbi mentali, anoressia, depressione, autolesionismo, disforia, problemi familiari.
Ciò sarà contornato da una trama di misteri di famiglia intrecciati nei due protagonisti.Andrea, questo romanzo è un tributo a te.
A te che con la tua incredibile forza mi ispiri ogni giorno.
Grazie per avermi donato la possibilità di costruire la tua storia.
Duncan, per me, sei inevitabilmente tu.Piccola introduzione per chi vuole leggerla:
Il termine "dead name" indica il nome di nascita con cui è stata denominata una persona transgender o non binaria.
L'utilizzo di questo termine allude, anche grazie al suo significato letterale di "nome morto", a qualcosa che non esiste più, che ha cessato di vivere nel momento in cui la persona ha individuato il nome che più rappresenta la sua vera identità o, meglio ancora, che mai è realmente esistito nel cuore di chi lo ha portato.
È di fondamentale importanza utilizzare il nome che una persona, che sta intraprendendo un percorso di riscoperta, formazione ed affermazione di se stessa, ha scelto per sé e prestare attenzione ai pronomi utilizzati per riferirsi ad essa, poiché così facendo si dimostra la vicinanza e la comprensione alla nuova identità che si sta creando, in simbiosi con la reale essenza dell'individuo.
Il nome scelto non è un semplice insieme di lettere, ma un vero e proprio simbolo di libertà e rinascita.
Prima di dedicarmi alla scrittura di "UN ATTIMO FELICE", ho ragionato e riflettuto a lungo sulla scelta di far comparire il dead name del mio personaggio principale, Duncan.
Se da un lato l'affezione verso il mio protagonista sia tale da suscitarmi un senso di infedeltà nei suoi confronti nel rivelare il suo nome di nascita, d'altra parte trovo possa essere utile per creare un reale rapporto di fiducia tra il lettore ed il mio, ed ormai vostro, Duncan, sperando di trasmettere il suo malessere e lanciare un messaggio di rispetto verso chi, come lui, vive la sua sofferenza.
Quindi vi anticipo che, sì, il dead name del protagonista sarà presente all'interno del libro, con il tentativo di spiegare, tramite l'empatia soggettiva del singolo lettore, il senso di disagio e di profondo turbamento di coloro subiscono questa lesione di libertà ogni giorno.Vivere la propria affermazione di genere, per i ragazzi e le ragazze con disforia, è spesso reso più difficile dai tempi di attesa e le complicanze dell'intraprendere le varie fasi del percorso: terapia ormonale, cambio di documenti ed accesso alle operazioni plastiche, qualora il singolo decida di sottoporvisi.
Secondo le ultime rivelazioni a livello nazionale, i tempi d'attesa per accedere alla terapia ormonale, nei diversi centri e nelle diverse regioni, variano tra sei mesi e due anni.
Queste tempistiche sono influenzate da una serie di fattori, tra cui la disponibilità degli specialisti ed il numero di cliniche che ne se occupano che, in Italia, sono ancora un numero abbastanza ridotto rispetto al bisogno popolare, obbligando spesso i ragazzi ad intraprendere viaggi in altre regioni nella speranza di ricevere le cure che, per loro, possono essere definite un "salva vita".
Nonostante il tentativo di essere più fedele possibile alle fasi del percorso di transizione, ispirata anche da colui che, vicino a me, lo sta vivendo, ci tengo a precisare che le tempistiche reali sono molto più lunghe rispetto a quelle impiegate nel libro, ma che il tutto è stato accorciato per rispettare i tempi del romanzo e creare la narrativa della storia.
Inoltre sarà presente una scena in cui verrà vissuta la sfera intima e sessuale del protagonista.
Inutile esplicitare che la disforia incida anche su questi aspetti della vita quotidiana e renda, ad alcuni più di altri, quasi invivibili i rapporti sessuali.
Tutto ciò serve a ricordare che alcuni passi del libro sono semplicemente romanzati e facilitati, col tentativo di raccontare la vita di due semplici ragazzi che scelgono di vivere una storia d'amore.L'obiettivo della narrazione di questa avventura amorosa è sensibilizzare a favore di persone che, ad oggi, sono ancora oggetto di discriminazione, stereotipi e violenza a causa della loro più naturale essenza, sperando di suscitare empatia e supporto anche da parte di chi, ancora oggi, non riesce a comprendere questi vissuti ricchi di forza d'animo e coraggio.
Ho tentato, dunque, di dare uno scorcio su quella che è l'emotività di chi vive nei pregiudizi, nell'augurio che un giorno chiunque possa vivere autenticamente senza la paura di essere sé stesso.Questo romanzo è pensato per essere accessibile a chiunque e spero di aver dato voce alla personale immedesimazione di ogni singolo lettore nei diversi personaggi, in base al proprio bagaglio introspettivo.
Sento il sincero bisogno di ringraziare personalmente la protagonista femminile, Violet, che mi ha concesso, tramite la sua profondità d'animo e ricchezza interiore, di calarmi nel racconto e dar voce a problemi legati alla salute mentale che vivo con difficoltà nel mio quotidiano, mettendomi, grazie a lei, completamente nudo, per una delle prime volte volta nella mia vita.Consiglio dell'autrice per agevolare la lettura:
nel libro verranno utilizzati i termini binder, packer e coming out.
Qualora non si conoscesse il loro significato, vi invito a cercarli online per rendere più chiara e scorrevole la lettura in alcuni momenti della narrazione.
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Un attimo felice
Teen FictionÈ tra le mura di un centro psichiatrico che Duncan, un ragazzo appena maggiorenne amante dell'arte e del disegno, incontra per la prima volta la ragazza misteriosa e maliconica che denominerà "Luna". Lei figlia di uno degli uomini più ricchi dello S...