Non vedo l'ora di chiudere il locale sta sera. Sono distrutto, ho la schiena a pezzi e sto aspettando con ansia il momento in cui il mio sedere toccherà il letto.
"Ei Will, mi prepari un altro martini?" a parlarmi è quell'ubriacone di Thomas Leen, viene nel mio locale da anni e ogni sera ha un problema diverso che decide saggiamente di annegare nell'alcool "Spiacente Thomas. Stiamo per chiudere e tu dovresti iniziare ad uscire" mancano ancora venti minuti alla chiusura, ma non posso servirgli un altro drink, è già bello che andato e solo il pensiero che si debba mettere per strada con più alcool che sangue in corpo non mi fa stare apposto con la coscienza. Thomas sarà anche un ubriacone ma grazie a Dio riesce a capire il valore di un "no" e di un "basta" quindi in men che non si dica mi poggia cinquanta bigliettoni sul bancone e sparisce dietro la porta marrone.
Mi tolgo il berretto e passo una mano tra i capelli con la stanchezza che si impossessa dei miei movimenti, rimango da solo all'interno del mio locale quindi inizio a sistemare e a pulire tutto ciò che è rimasto di un lunghissimo sabato sera. I ballerini se ne sono già andati da un po', i ragazzi dietro in cucina sono fuggiti alle dieci e mezza, il resto dei baristi ha staccato il turno cinque minuti fa...quindi per tenermi compagnia da solo collego il telefono alle casse e faccio partire "talk dirty" iniziando a pulire il bancone.
Cavolo, quanto è bella questa canzone! Soprattutto la cover dei Vanderbilt melodores, fa diventare una canzone che odora già di sesso ancora più sexy, Dio santo. Inizio senza nemmeno accorgermene a ballare a ritmo di musica, la scopa che tengo in mano è diventata improvvisamente una ragazza molto formosa e mi struscio su di essa come se fosse davvero fatta di carne. La stanchezza che avevo in corpo è decisamente diminuita e riesco a continuare le mie pulizie con più tranquillità, sempre andando a ritmo di musica.
Ho aperto il mio locale, "l'Aurora" non appena compiuti 25 anni, bene ora ne ho 30 e questo locale è ancora tutta la mia intera vita. È stato il primo, e unico, progetto che io abbia mai realizzato da zero con solo l'ausilio dei miei risparmi, dopo averlo aperto è andato tutto in discesa, questo posto è fatto su misura per me...e per altre migliaia di persone che ci vengono a trovare ogni singola sera visto che è diventato in ben poco tempo uno dei locali più famosi di londra.
Canticchio, ballo e passo la scopa finchè due colpetti sul braccio non mi fanno saltare in aria "GESÙ!" mi giro e prolungo la scopa verso quello che potrebbe essere un aggressore, ma in meno di mezzo secondo mi rendo conto che si tratta di una ragazza che è ormai un paio di passi distante da me con le mani alzate in segno di resa "Oh mio dio! Scusami non volevo spaventarti" la vedo trattenere le risate e abbassare le mani "Siamo chiusi" le dico io ritraendo la scopa e circondando il manico con entrambe le mani "Si lo so bene o non penso ti staresti strusciando contro una scopa mentre ascolti un gruppo accappella" socchiudo gli occhi guardandola male e tentando di non far notare il rossore che mi copre leggermente le guance per l'imbarazzo .
È una bellissima ragazza, capelli scuri, carnagione olivastra e tratti che sono sicuramente latini, di sicuro è più piccola di me e la sua insolenza mi fa venire i brividi alla pelle. "Quindi ragazzina? Hai appurato il fatto che siamo chiusi...hai intenzione di andartene?" incrocio le braccia al petto "Non ne ho nessuna intenzione ora, non me ne andrò finché non mi darai un posto qui per lavorare come ballerina". Strabuzzo con gli occhi e quasi mi soffoco con la saliva, in questo locale anche io ci ballo e ora una ragazzina si presenta alle 2:30 di notte chiedendomi di assumerla. Non mi trattengo dal buttare fuori una risata che mi travolge così tanto a tal punto che porto indietro la testa e questa volta quella che mi guarda male è lei. "Tu ti presenti qui, in piena notte, durante la chiusura e vorresti essere assunta come ballerina? Ma l'hai finito il liceo almeno?" mi asciugo le lacrime che mi scendono per aver riso troppo "Ho 21 anni!"nove anni più piccola di me, okay "E comunque si, l'ho fatto, tu sei ancora qui quindi tanto vale approfittarne no?" è più seria di quanto pensassi... "Non so nemmeno il tuo nome" lei di tutta risposta mi porge la mano sorridendo con i denti bianchissimi che luccicano tra le sue labbra perfette "Victoria Volkov, tu saresti?" sorrido incerto e le stringo la mano per presentarmi "Puoi chiamarmi Will" lei si acciglia "Non è il tuo vero nome?" ritraggo la mano "Non proprio, non chiedermelo. Non ho intenzione di dirtelo" lei incrocia le braccia al petto e di tutta risposta ricomincio a ridere.
"Potresti andare ora?Devo continuare a pulire" e qui accade la cosa che mai mi sarei aspettato, Victoria si leva la camicetta rivelando una canottiera nera attillata che le fascia attentamente il corpo e sale sul palco ballando sulle note della canzone che continuava a fluire sotto la nostra convinzione. Porca miseria sa decisamente muoversi, si piega e risale piano, si passa le mani sul corpo, tra i capelli, sul seno,dannatamente ovunque. Riabbasso una sedia e mi siedo difronte al palco, visto che ormai sta ballando non posso buttarla fuori no? E in più devo nascondere meglio il rigonfiamento dentro i pantaloni che spinge contro il tessuto per uscire, è decisamente brava. Non appena la musica inizia a sfumare delicatamente via, Victoria si siede sul bordo del palco...
"Quando inizio?" la guardo serio e incrocio le braccia al petto "Chi ti dice che tu mi abbia convinto?" lei si avvicina ridacchiando "La tua erezione, ora...quando inizio?" arrossisco visibilmente "Lasciami l'e-mail ti faccio sapere se decido di assumerti" Victoria si acciglia particolarmente "Sei serio? Cos'è mh? Chiedere il numero di telefono è diventata un'eresia?" Okay, la situazione mi sta innervosendo più del dovuto ma sono stanco , è tardi e devo anche lottare con una ragazzina che è ancora senza camicia davanti a me. Sospiro esasperato e mi passo una mano sugli occhi "Senti, sono praticamente le 3...Vorrei andare a casa, se inizi già a dubitare delle regole del locale puoi anche andare" lei mi sorride e poggia i gomiti sulle ginocchia guardandomi "Tu mi piaci e sappiamo entrambi che mi darai il posto" scende con un salto dal palco e recupera la camicetta rimettendosela "Vedremo, mi lasci l'e-mail o no?" Lei la scrive un un tovagliolo e me lo passa "Grazie,mi mandi il tuo curriculum non appena arrivi a casa? Così ti riesco a dare la risposta il prima possibile" lei annuisce "Certo, nessun problema boss" ridacchio scuotendo la testa "Will, solo Will mh?"il suo sguardo si addolcisce e annuisce "Va bene Will."Prende le sue cose ed esce tranquillamente senza nemmeno salutare.
Finisco di mettere tutto apposto e per le 3:45 arrivo finalmente a casa. Dopo una doccia riesco ad infilarmi a letto e grazie a Dio mi addormento subito per la stanchezza.
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Dance of desire
FanficWill è il proprietario di uno dei locali più importanti di Londra. Victoria è una delle sue clienti abituali e ha intenzione di far parte del suo staff. I due appassionati di danza avranno qualche intoppo dovuto all'attrazione che provano l'uno per...