Sono passati due giorni.
Due fottuti giorni e Will ancora non mi ha scritto. Gli ho inviato il mio curriculum la sera stessa, come mi aveva detto di fare lui, eppure lui non aveva mantenuto la promessa di vederlo quanto prima. Mi serve quel lavoro okay? Mi piace come ambiente. Frequento l'Aurora ormai da due anni, sono una cliente fissa e mi piace vedere i ragazzi ballare, voglio essere resa partecipe. Sono seduta sul divano a vedere un film con il mio bellissimo corso, Ares , che è poggiato con il muso sulla mia coscia nuda quando improvvisamente mi arriva un'e-mail..."Da: l'auroralondon@gmail.com
a: victoriaverenevolkov@gmail.com
Oggetto: posto di lavoro
Salve signorina Volkov,
siamo spiacenti di informarla che, dopo un'accurata consultazione del suo curriculum, abbiamo deciso di non prenderla a lavorare con noi. Grazie per il suo tempo e per averci tenuto in considerazione.
Lo staff"COSA. CAZZO. VUOL. DIRE???
O mio dio. Le mani mi tremano per il nervoso. Sono stata spettacolare mentre ballavo su quel cavolo di palco!! A Will è addirittura venuto duro e ora mi dice...che non mi hanno presa???? Non se ne parla. Ho bisogno di spiegazioni. Così mi vesto velocemente ed esco di casa marciando verso il locale che dista solo a due isolati da casa mia con la rabbia che mi sta per far scoppiare il cervello.
Non appena entro il locale è più vuoto del solito, non mi sorprende visto che è lunedì sera, così mi metto sull'attenti e inizio a cercare Will con lo sguardo e non appena lo becco sul palco mi avvicino a lui "Scendi immediatamente e dammi delle spiegazioni, stronzo!" urlo talmente tanto forte da sovrastare la musica. Lui mi guarda e scende dal palco, le fiamme che gli escono dagli occhi "Lo vedi questo? È il mio cazzo di locale. Tu non puoi venire qui e darmi dello stronzo mentre io lavoro okay? Smettila di comportarti da ragazzina e accetta un fottuto "no" come risposta" il suo è quasi un sussurro ma lo sento forte e prepotente contro il mio orecchio "Voglio una motivazione" non abbandonerò questo posto così facilmente.
Non posso dargliela vinta. In men che non si dica Will mi trascina dietro le quinte e incrocia le braccia al petto "Non sei abbastanza brava" alzo gli occhi al cielo "Stronzate, non puoi dire una cosa del genere perché sappiamo entrambi che sono brava. Sono vostra cliente da due anni. Due cavolo di anni e ho visto persone su quel palco che non erano nemmeno la metà bravi quanto me. Io ho talento e lo so quindi se devi inventare una scusa inventane una migliore!" Ormai sto praticamente urlando e gli urto più volte il dito sul petto nudo tenendo alta la testa per cercare di guardarlo negli occhi. Lui si inumidisce le labbra e abbassa la testa verso di me, la distanza è minima, riesco a vedere perfettamente la vena gonfia sulla sua tempia e sento il suo respiro caldo che mi sfiora la fronte "Non posso prenderti a lavorare qui" capisco che non siamo più soli quando le sue parole escono come un sussurro tagliente. L'irritazione inizia a farmi scaldare il sangue e lo guardo con occhi infuocati "Non è una motivazione! Cristo santo, Will. Avevi un fottuto durello quando mi sono esibita per te e lo sai perfettamente, non penso che io non ti piaccia quindi perché cazzo non mi stai prendendo a lavorare per te??" lo vedo chiudere gli occhi e sospirare "È tutto l'esatto contrario okay?? Quando sei entrata qui dentro l'altra sera sapevo già che non saresti stata una candidata possibile perché mi attrai. Fisicamente e mentalmente. Mi piace la tua sfrontatezza, il modo in cui ti muovi, la tua sicurezza. Saresti una cazzo di distrazione per me okay? Ti basta come motivazione?" il cuore mi batte all'impazzata.
Nell'impeto della sua dichiarazione, Will mi fece indietreggiare verso il muro e mi rinchiuse tra di esso a causa del suo corpo posizionato a pochi centimetri dal mio "Quindi mi stai dicendo che non sapresti tenere a bada l'uccello in poche parole" sussurro, ma lui mi sente perfettamente grazie alla sua vicinanza , sogghigna quasi insicuro della risposta da darmi ma poi annuisce, mi mordo il labbro per non sorridere più del dovuto "Ti ho chiesto per caso di farlo?" lui ride, lo vedo ridere per la prima volta della serata e finalmente lo riconosco.
Non conosco Will da tanto, anzi, non lo conosco affatto ma penso di aver capito il suo carattere e il modo di pensare. Vengo in questo bar da due anni ogni sera e non c'è mai stata una sera in cui non l'abbia visto dietro al bancone o a ballare sul palco facendo impazzire chiunque abbia avuto il dono della vista, questo locale è tutta la sua vita e capisco il fattore professionalità, ma io riesco perfettamente a distinguere la vita professionale da quella privata. "Non posso rischiare di averti qui ed eccitarmi mentre balli, Victoria. Non è una cosa che faccio e non lo farò mai" il palmo della mia mano aderisce contro il suo petto nudo quasi a mo di carezza "Mi piace essere la tua eccezione. Inizio domani e se fai il bravo prima o poi ti concedo una serata di sesso mh? Tentiamo di farti alleggerire un pochetto questo carattere brontolone" gli bacio la guancia ed esco dal locale senza dargli possibilità di ribattere o lamentarsi.
Sarò la sua condanna
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Dance of desire
FanfictionWill è il proprietario di uno dei locali più importanti di Londra. Victoria è una delle sue clienti abituali e ha intenzione di far parte del suo staff. I due appassionati di danza avranno qualche intoppo dovuto all'attrazione che provano l'uno per...