Will 13

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Mi rivesto ma ho ancora mezzo busto nudo quando Vic apre la porta di camera sua.
Jo fissa prima me, poi Vic, poi il mio petto nudo e infine incrocia le braccia al petto sorridendo "Oh oh oh" Dico io per allentare la tensione "Ciao Babbo Natale, le renne dove le hai parcheggiate per essere così silenzioso?" Mi chiede Jo, ridacchio e gli faccio il dito medio rimettendomi il berretto. Raggiungo Vic e la abbraccio da dietro lasciandole un bacio sul collo "Ti vengo a prendere sta sera Bambi" mi stacco da lei e passo oltre a Jo lasciandogli una pacca sulla spalla "Godetevi i cornetti e salutatemi Cami, io scappo da questa situazione imbarazzante! Torno al Polo nord".Quando scendo al piano di giù mi accoglie un bellissimo cavolo e che inizia a sniffarmi, mi piego e noto la targhetta con una scritta rosa sul suo collare su cui c'è scritto il suo nome, Ares, Dio della guerra mh? Brava la mia bambina.

Quando torno a casa passo tutta la giornata a lavorare al computer e, quando arriva la sera inizio a prepararmi. Indosso una camicia bianca e dei pantaloni cargo neri per rendere l'outfit più sportivo, prendo la mia solita giacca di pelle e il berretto immancabile ed esco di casa dopo aver salutato Poldo. Mentre sono in auto chiamo Vic per avvisarla che sto arrivando e mi risponde quasi subito

"Will?" Sorrido "Ciao piccola, sto arrivando. Sei pronta?" Sento un flebile "Mhmh" come risposta, come se avesse la bocca piena e infatti, a confermare la mia teoria sento l'acqua del rubinetto scorrere subito dopo. "Metto le scarpe ed esco" mi dice lei "Sissignora, ti aspetto qui fuori" chiudo la chiamata e, dopo aver parcheggiato nel vialetto di casa sua, esco e mi poggio con la schiena all'auto aspettando la mia Vic.

Forse dovrei smetterla di dire che è mia. Infondo non stiamo ancora insieme però non posso farci nulla, lei è mia.

Quando esce di casa e noto il suo vestitino rosso che le fascia perfettamente il corpo penso di aver visto le stelle. Si avvicina a me sorridendo e mi bacia a stampo Sándor attenta a non far sbavare il rossetto dello stesso colore del vestito. "Sei reale?" Le chiedo passandomi la mano sul mento, scioccato dalla bellezza di questa donna. Lei ridacchia come se fossi ironico e annuisce "Si, sono reale, ora che lo abbiamo appurato andiamo?" Senza dire altro le apro la portiera e la lascio entrare in auto.

Le tengo la mano per tutto il viaggio. Mi racconta delle mille domande che le ha fatto Jo sta mattina dopo avermi trovato in camera sua e ridiamo quando mi dà dello stronzo per averla abbandonata con gli amici impiccioni. Quando arriviamo da Daisies, un bar family friendly che Chris sceglie ogni anno per festeggiare il suo compleanno senza dover per forza lasciare la sua bimba a casa, scendo dall'auto e vado ad aprirle la portiera. Le circondo le spalle con il braccio ed entriamo nel locale assieme. Veniamo subito accolti da tutti i ragazzi che si avvicinano per salutarci. Le ragazze rapiscono Vic portandola al bancone per ordinare il suo drink e io mi siedo al tavolo con gli altri ragazzi...e Aurora ovviamente, che é attaccata al suo papá guardandolo come se fosse l'unico uomo sulla terra mentre si gode le carezze che quest'ultimo non smette mai di farle tra i capelli. Adoro quei due e farei davvero di tutto per loro. Guardo Vic portarsi una mano al petto quando parte la canzone "Night changes" degli One direction e un lamento si propaga per tutta la sala "Fanculo amico!!-dice Chris girandosi verso il ragazzo alla console- vuoi farmi piangere?? Sono in lutto, non ricordarmelo anche nel giorno del mio compleanno!" Si riferisce alla morte del cantante della band, Liam Payne, avvenuta nei giorni precedenti. Siamo rimasti tutti sconvolti all'Aurora quando la notizia è apparsa sullo schermo della tv negli spogliatoi e non vi nego che qualche lacrima sia scesa anche a me. Quando la canzone finisce c'è un giro di applausi ma la musica ricomincia ad essere ballabile.

Rimango al tavolo per tutta la serata con una singola birra in mano ormai calda. Mi piace parlare con i ragazzi ma la mia attenzione si fissa su Vic quando un ragazzo le si avvicina al bancone. Stringo pugni e denti tentando di mantenere la calma ma, quando lui le accarezza il braccio, la perdo fottutamente tutta.

Mi alzo in piedi come un cazzo di razzo e mi dirigo verso la mia ragazza e, non appena la raggiungo, la stringo a me da dietro accarezzandole piano fianchi e pancia. Quando mi riconosce, intreccia le dita alle mie. Sembro un fottuto bodyguard ma non mi interessa. Fisso il ragazzo con uno sguardo talmente tanto tagliente che potrei sgozzarlo semplicemente guardandolo e gli faccio un sorriso com a rimarcare il fatto che lei sia mia. "Will, lui è Carlos un mio ex compagno di classe" annuisco e gli porgo la mano, segno finto amichevole visto che, quando me la stringe, le sue dita diventano viola per la forza che ci metto nella presa. "È un vero piacere conoscerti, Charles, ma stavo giusto venendo a rapire questo splendore per portarla a ballare" sbaglio di proposito il suo nome e sia io che Vic non gli lasciamo nemmeno il tempo di replicare che ci spingiamo nella mischia per ballare. "Dio, grazie. Non la finiva più di parlare" sussurra lei al mio orecchio circondandomi il collo con le braccia, lo stesso faccio io con i suoi fianchi per poi baciarle tutta la lunghezza del collo "Stavo impazzendo a vederti lì con lui, quando ti ha accarezzato il braccio non ci ho visto più" le confesso io parlando vicino al suo orecchio per sovrastare la musica. Lei si gira, dandomi le spalle e inizia a ballare contro di me a ritmo di musica. Devo metterci tutto l'impegno del mondo per non chiederle di venire a casa mia e strapparle quel vestito di dosso. Tento di ignorare il sangue che confluisce tutto in mezzo alle mie gambe e ballo con lei.

Devo fare il bravo.

Devo farcela.

Aiutatemi.

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