Nata come piccola azienda, la OxyGen aveva fatto la sua fortuna brevettando e mettendo in commercio nuovi depuratori all'avanguardia. I suoi amministratori erano ben visti e acclamati in tutto il mondo perché il loro operato contribuiva a ottenere risorse di prima necessità di qualità ottimale senza inquinare. Un sistema che si era ispirato ai dispositivi di sanificazione dell'aria già implementati tempo prima dalla NASA – perché l'umanità era persino uscita dal mondo, mentre la sola idea di lasciare Babel per noi è terrificante. I loro depuratori si servivano di luce ultravioletta per bombardare le sostanze nocive nell'aria e purificarla. Un sacco di paroloni, insomma, che a scuola mi sono stati insegnati meglio di qualsiasi altra materia. Ecco perché so bene cosa sia la NASA, ma non altrettanto bene come funzioni un vulcano.
Quando avvenne il Disastro della Caldera, la OxyGen era già preparata. Avevano studiato il territorio, e sapevano che misure adottare per permettere alla vita di persistere nonostante tutto stesse per morire di una lenta agonia. Furono loro a creare la Cupola, ma secondo alcuni, i più ferventi devoti di Babel, fu la Cupola stessa a chiedere di essere costruita e ad avvisarli in anticipo del disastro.
L'azienda si arricchì oltre ogni immaginazione quando aprì le vendite per "un posto in paradiso". Milionari e celebrità non badarono a spese per essere ammessi a Babel, e la povera gente si linciò a vicenda per accaparrarsi i tanto ambiti biglietti della salvezza. La città del futuro non poteva accogliere l'umanità intera, però. Così, quando la Cupola si chiuse, isolando Babel dal resto del mondo, e i depuratori dell'aria si attivarono e crearono un'atmosfera vivibile all'interno, la maggior parte delle persone rimase fuori. Quando chiedo agli anziani cosa sia capitato loro, c'è chi non mi sa rispondere – d'altronde nemmeno loro erano nati, all'epoca – oppure chi si bacia le dita e indica in alto, in segno religioso, e risponde che "la Cupola non li ha scelti".
Mi sentivo importante, da piccola, quando i maestri ci raccontavano che i nostri trisavoli erano stati sicuramente delle persone molto importanti, se avevano vissuto a Babel. Era come se la mia famiglia fosse più importante di quelle rimaste fuori, e nella mia mente infantile non riuscivo a concepire quanto questo pensiero fosse egoista e irrispettoso nei confronti di chi non aveva avuto la stessa fortuna. Io stessa credevo di essere qualche sorta di "prescelta". Nel mio sangue o nella mia anima doveva esserci qualcosa di speciale. Ringraziai e pregai la Cupola ogni giorno, come gli insegnanti mi dissero di fare e, quando da lontano scorgevo il grande palazzo sede della OxyGen, sorridevo come se avessi di fronte la salvezza incarnata, un eroe buono e gentile.
Andò avanti così finché non crebbi abbastanza da iniziare a capire come funzionava il piccolo mondo attorno a me. Finché non capì che c'era qualcosa a cui la OxyGen teneva molto più che alla salute di me, della mia famiglia, e di quella di tutti gli altri: il denaro.
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Sotto la Cupola
Science FictionCentoventotto anni fa la OxyGen Corporation ha salvato una piccola parte della specie umana dall'eruzione del vulcano Yellowstone, invitando i pochi eletti nella città di Babel, sotto una cupola protettiva che viene venerata come una divinità dagli...