Mi copro le labbra, e non ho il coraggio di affacciarmi tra i cocci di vetro per vedere la scena. Una lacrima mi riga il viso e altre minacciano di fare lo stesso, ma l'adrenalina ricomincia a scorrere rapida in me quando sento dei passi dall'esterno della stanza che si avvicinano.
Non posso perdere l'occasione che Sanna mi ha donato, con il suo sacrificio.
Soffocando un urlo, estraggo il coltello dalla mia spalla e lo getto via. Blocco la porta rovesciando un pesante mobile a terra, e corro verso il fondo del corridoio, lasciando una traccia rossa dietro di me.
Per fortuna ho afferrato la chiave, e ho paura di farla cadere mentre le mani mi tremano, ma riesco ad aprire la cassetta di metallo. Sposto i fili elettrici, e trovo una sorta di tastierino numerico.
Alle mie spalle, voci alte chiamano il nome di Ryker, pugni battono sulla porta. Sento il rumore di armi che vengono caricate.
Digito le quattro cifre. Il meccanismo mi chiede di confermare la mia scelta. Poi me lo chiede di nuovo. Continuo a premere il tasto, verde come le piante dell'atrio, mordendomi le labbra fino a sanguinare.
Finalmente, lo schermo elettronico mi conferma che l'operazione è andata a buon fine e la Cupola verrà rimossa a breve.
Tiro un sospiro di sollievo, ma so benissimo che non posso sfuggire a questa situazione.
Inizio a sentire il dolore della ferita, il sangue che ho perso, la tristezza per ciò che è accaduto a Sanna. Vorrei aver agito prima, così da risparmiare mio padre, ma ero solo una bambina. Penso a mia madre, e al fatto che attenderà il mio ritorno al suo risveglio.
Zoppico fino al salotto. Guardo fuori dal buco irregolare dagli spigoli acuminati nella finestra. Sollevo gli occhi, e sono costretta a socchiudere le palpebre.
Il rumore che emette la Cupola è simile a uno stridio, e quando inizia a muoversi sento il cuore che si alleggerisce.
Non ci sono nubi grigie. Non sta piovendo cenere.
Vedo solo un manto infinito, dalle sfumature celesti e rosa, e i raggi di un faro bianco appena sorto lassù, in alto.
La popolazione sente il rumore e si sveglia. Vedo le finestre delle case vicine che si spalancano, e la gente che scende in strada ancora assonnata.
Quando la porta si spalanca e gli agenti entrano nella stanza, io chiudo gli occhi e sorrido, in pace.
Una nuova alba sorge su Babel. Il nuovo mondo è finalmente arrivato.
[ FINE. ]
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Sotto la Cupola
Science FictionCentoventotto anni fa la OxyGen Corporation ha salvato una piccola parte della specie umana dall'eruzione del vulcano Yellowstone, invitando i pochi eletti nella città di Babel, sotto una cupola protettiva che viene venerata come una divinità dagli...