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Erano passate due settimane dalla serata in discoteca, con Andre non ero più successo molto, eravamo usciti sempre in gruppo, la cosa che dava più scalpore era il braccio del corvino che era sempre rigorosamente sulle mie spalle, e che quando qualcuno mi guardava un po' di più lui stringeva prontamente guardandolo in cagnesco.
Tuttavia non avevamo deciso nulla, non stavamo insieme, però se ci si vedeva con altri ci dava fastidio, ogni momento poi era buono per prendersi per il culo, e avevo notato che lui e Max perdevano non pochi neuroni quando erano insieme, infatti la scena più ricorrente soprattutto quando rimavamo noi quattro, quindi io, lei, Duccio e Andre, la scena era sempre la stessa, Il corvino e la rossa che facevano i deficienti arrivando a dei ragionamenti assurdi, come cagare blu quando mangi del colorante o chi avesse pensato che mangiare le uova, qualcosa che esce dal culo della gallina, potesse essere un idea intelligente, mentre io e Pippi rimanevamo a lato guardandoli estremamente confusi e scioccati, poi quando Ghera portava il fumo davano proprio il peggio di loro, diventavano dei bambini scemi, scoordinati e con la ridarella, delle volte si portavano dietro anche Marco e Pietro, ma per lo più rimanevano lì un po' basiti dai loro discorsi. Lui che con un braccio intorno alle mie spalle faceva il coglione con Max, e Max che mezza in braccio a Duccio faceva la deficiente con Andrea, era un gran bel teatrino.

Tutto ciò per ammettere che Andre mi piaceva e che io piacevo a lui ma nessuno diceva nulla e si continuava questo flirt confuso in cui io non capivo un cazzo, lui lasciava segnali confusi, io avevo capito cosa volevo ma aspettavo una sua mossa, e rimanevamo in un tango di indecisione che mi stava mandando fuori di testa, per fortuna però mi sarei presa del tempo visto che con Max avevamo deciso di farci una vacanza di dieci giorni a Genova, sua madre era partita per la Sardegna e visto che aveva trovato un lavoro decidemmo di andare per staccare e staccarci dal mondo prima del nuovo inizio,nonostante saremmo state in città, così prendemmo artù, le valigie, le nostre bellissime personalità e ci mettemmo viaggio verso questa avventura.

Il tragitto fu tranquillo, beccammo poco traffico, nessuno era sbucato dal nostro passato e il gatto era stato tranquillo tutto il tempo, per arrivare ci mettemmo tre ore, quindi esattamente il tempo previsto, trovare parcheggio però fu complicato, sembrava non esistere un posto libero, quindi scaricammo la macchina e poi Max andò a parcheggiare, e dopo finalmente venti minuti riuscì a mettere piede in casa, ci cacciammo sul letto e ci mettemmo a riposare così da caricare le batterie per la serata che avremmo passato in giro per un paesino in provincia di Genova a fare aperitivo sul lungo mare e poi avremmo deciso lì come proseguire.

verso le cinque ci svegliammo e iniziammo a prepararci, trucco semplice per entrambe mentre come outfit io un top senza maniche nero e un classico paio di jeans con le mie amate converse platform, mentre Max un toppino viola, soliti cargo e le sue fidate nike blazer, mise da mangiare al gatto, lasciammo la tv accesa per far rumore in casa e uscimmo dirette verso Sori, abbastanza vicino ma già più tranquillo, mandammo una foto sul gruppo per farli rodere un po' e misi della musica non appena la mia amica accese la macchina partendo. Passammo il tragitto a cantare come delle coglione e a guardare le coste genovesi scorrerci accanto, con un tramonto che sembrava dipinto, pieno di arancione rosso e un tocco di viola che rendevano il guitto molto più bello, avevamo beccato la settimana perfetta per farci una vacanza.

Appena arrivate in paesino ci rendemmo conto che la fame vinceva su tutto, quindi ci trovammo in una trattoria a provare delle specialità locali, che nonostante io fossi schizzinosa, mi sono piaciute molto, e un bel calice di vino bianco che non fa mai male, parlammo del lavoro di Max, del lavoro che forse avevo trovato e di come avrei potuto affrontare il colloquio, finché non uscì l'argomento ragazzi, e lì, dramma

Max, ti giuro che non so che fare, il primo passo col cazzo che lo faccio però lui nom si muove, anzi, sembra proprio fermo, che gli stia bene il nulla ma tutto(?)- confidai alla mia amica esasperata

Allora, o vi parlate, cercate di capire cosa fare e perché non si riesce ad andare ne avanti ne indietro, sennò non si fa nulla- cercò di spiegarmi mentre sorseggiava il suo vino

Vedremo, ma adesso non importa, siamo in vacanza- canticchiai sorridendo e alzando il mio calice per fare cin cin con la mia amica che pronta ricambiò, rimanemmo ancora li a parlare di sogni e progetti finché non sentimmo della musica provenire dalla piazza del paesino.
Curiose andammo velocemente a pagare e seguimmo la musica trovando una piccola festa di paese, gente che parlava, un gruppo di persone che ballavano su una pista improvvisata con vista mare e un'atmosfera che solo la riviera ti da.

In qualche modo, forse guidate dal vino ci ritrovammo in un ballo di gruppo in coppia finché non venimmo divise dalle mosse tipiche ritrovando i faccia a faccia con degli sconosciuti che sembravano vagamente famigliari e soprattutto sembravano essere abbastanza coscienti di cosa stesse succedendo, ma velocemente accantonai l'idea e continuammo il ballo finché la musica non finì e mi ricongiunsi con la mia amica andandoci a sedere in un posto vuoto

Cosa cazzo è successo con quei due? anche a te sembrava organizzata la cosa?- chiesi perplessa cercando conforto e sperando di non essere impazzita

no si anche io avevo delle sensazioni strane, sono stati troppo veloci per essere casuali, oh magari poi era il ballo, ma ne dubito- disse tranquillamente accendendosi una sigaretta e passandomene una che accettai subito spostandomi però da li visto che c'erano dei bambini, iniziando per sbaglio a fare una passeggiata sulla spiaggia con quei maledetti sassi che mi facevano perdere l'equilibrio continuamente.

Nella passeggiata ci ritrovammo i due che ci avevano separate durante il ballo che ci facevano segno di raggiungerli insieme ad un gruppo di loro amici, e visto che c'era poco da fare e nel gruppo c'erano altre ragazze ci avvicinammo affrontando le peggio ansie di Max e ci unimmo a loro che ci presero delle birre dal bar subito dietro di noi, facemmo un giro di presentazione e aspettando gli altri due iniziammo a parlare scoprendo che alcuni erano così famigliari perché erano in provincia anche loro di Firenze e tra amicizie e giri ci eravamo già incrociati a dei compleanni l sagre di paese, il che mi fece molto ridere viste le circostanze.

Dopo un tempo indeterminato tornarono anche gli altri due con le nostre birre e alla nostra proprietà di ripagargliele si rifiutarono il che mi puzzò un po', decisi però di lasciar perdere e godermi la serata, tra storie insta e battute alla fine scoprimmo che Elia e Davide, così si erano presentati i ballerini, erano anche amici di Ghera.

Tra i repost vidi una risposta da parte di Andre che sul momento non lessi, troppo presa dalla conversazione del gruppo e questo deve averlo offeso perché quando lo lessi e risposi mi ignorò totalmente, lasciai stare non avendo voglia di farmi del nervoso e spensi il cellulare.

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Sperando che la princi si riprenda dall'influenza la consoliamo un po' così.

spero vivamente vi piaccia e mi scuso per la poca costanza ma sono giorni un po' frenetici, fatemi sapere cosa ne pensate tra commenti e stelline 🫶🏼

Sotto il blu cobalto// FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora