Capitolo 12 | Don't leave me even if I don't deserve you.

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━━˚₊‧꒰ა ☆ ໒꒱ ‧₊˚HUNTED

Approdo del re.

AEMOND

Quando entrai nella stanza di Aegon, il tanfo della malattia mi colpì subito. L'aria era pesante, quasi soffocante e il letto dove giaceva mio fratello sembrava troppo grande per il suo corpo esile e debilitato. Non era più l'uomo tronfio e arrogante che avevo sempre conosciuto. Ora era ridotto a un'ombra di ciò che era stato, pallido, gli occhi cerchiati di nero e il sudore che gli colava dalla fronte.

Mi avvicinai al letto, il suono dei miei passi rimbombava nella stanza silenziosa. Aegon alzò lentamente lo sguardo e lo vidi. Lo vidi nei suoi occhi: la paura. Aveva sempre avuto paura di me, ma mai così intensamente da quando lo avevo costretto dieci anni prima ad abdicare per farmi diventare re.

«Aemond...» biascicò con voce debole, quasi un sussurro. Non c'era traccia del tono beffardo di una volta. «F-fratello» raramente andavo a fargli visita, lo lasciavo in mano al Maestro Orwyle che sapevo che avrebbe eseguito il suo lavoro senza fiatare.

Mi chinai leggermente su di lui, il mio occhio fissi nei suoi. «Devi parlarmi di una certa Madame Selyne» dissi senza preamboli, tagliando il silenzio con la mia voce fredda. Aegon deglutì, la sua mano tremante afferrò il lenzuolo. I suoi occhi cercavano una via di fuga, ma non c'era scampo. «Selyne...» mormorò, come se pronunciare quel nome gli ricordasse qualcosa di lontano, qualcosa di cui non voleva parlare.

«La conoscevi bene, non è vero?» continuai, avvicinandomi ancora di più. «Era la tua preferita, la tua puttana. Quella che frequentavi sempre, quella che non riuscivi a lasciare andare.»

Lo vidi agitarsi, una goccia di sudore gli scese lungo la tempia. «Sì... sì, Selyne...» annuì debolmente. «Era... la mia preferita.» sospirò e per un attimo chiuse gli occhi come se volesse fuggire da quei ricordi. «Così bella e così fottutamente brava nel suo lavoro.»

«Parlami di lei.» la mia voce era un comando, non una richiesta. Aegon esitò, il suo respiro era affannoso. «Non voglio parlarne...» sussurrò, girando leggermente la testa. «È... è solo un ricordo lontano.»

Gli afferrai il polso con forza, sentii il suo corpo irrigidirsi sotto la mia stretta. «Devi ricordare, fratello» lo incalzai. «Cos'è successo con Selyne?»

Lui mi guardò, il terrore nei suoi occhi era evidente. «Non... non lo so...» balbettò. «Scopavamo solo. Era la miglior prostitua della casa di piacere, era... la più abile.»

«So più di quanto immagini» sibilai. «Quindi parla o ti soffocherò con un cuscino e ti lascerò morire come un miserabile.»

Aegon chiuse gli occhi per un lungo momento, come se stesse lottando contro i suoi stessi ricordi. Poi, infine, le parole cominciarono a sgorgare da lui. «Era... lei... la mia prima donna. Madame Selyne... era la più bella. Tutti la volevano, ma lei... lei scelse me. Ero giovane... avevo meno di vent'anni e...lei... lei era meravigliosa.»

Sentii il disgusto crescere dentro di me, ma rimasi immobile, il mio volto impassibile.

«Era lei, sempre lei...» continuò, la sua voce ormai fievole. «Mi faceva sentire importante, come se fossi speciale... non come... come ora: uno stupido, debole e che non può più reggersi in piedi da sole» rise debolmente, un suono amaro che si spense subito. «La fottevo come una cagna e lei...lei mi lasciava fare tutto.»

«E poi?» lo incalzai, il mio tono freddo. «Cosa è successo dopo?»

Aegon tossì, il suo corpo tremava visibilmente. «Un giorno, lei mi disse... mi disse che era incinta.» si fermò, come se non riuscisse a continuare. Ma io non gli lasciai scelta. «E?» lo incalzai, stringendo ancora di più la presa sul suo polso. «Era incinta di un uomo che non ero io... era...un altro, le lo aveva incontrato pochi mesi dopo il nostro incontro e stava anche con lui.»

HUNTED | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora