Capitolo 4 |The injustices of a poor servant.

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⚠️ TW: menzione di violenza su minore, il personaggio di Deva è basato su una figura realmente esistita. Leggendo la storia capirete meglio tutto quanto. Ovviamente so che è sbagliato, ma leggere vuol dire anche aprire la mente su questioni che esistono realmente nel mondo ed essere consapevoli che, non è mai tutto perfetto e che a volte, soprattutto all'epoca erano sempre le donne ad essere vittime soprattutto se nate di umili origini come la protagonista.⚠️

━━˚₊‧꒰ა ☆ ໒꒱ ‧₊˚HUNTED

Approdo del re.

DEVA

La luce fioca delle candele illuminava appena le pareti umide della stanza dove io, come tutta la servitù, dormivo. Mi rigiravo nel letto di paglia, sentivo freddo e non riuscendo a prendere sonno da sotto il materasso afferrai mio libro. I libri erano un lusso che non mi era permesso, ma avevo deciso di rischiare. Giorni addietro ne avevo rubato uno dalla biblioteca. Niente di complicato, solo un piccolo tomo dimenticato. Mia madre mi aveva insegnato a leggere quando ero bambina, ma non ero mai diventata brava come avrei voluto. Sapevo scrivere il mio nome e qualche altra parola, ma non di più. Ero nata povera, non mi era concesso studiare. Il libro giaceva sulle ginocchia, e con lentezza tracciavo le parole con il dito, cercando di decifrarle. Non ero sicura di molte cose, le frasi mi sembravano un labirinto complicato. Avevo sempre trovato conforto nell'arte del disegno e della pittura, ma era tempo che non lo facevo più e ormai tutti i miei quadri erano solo cenere.

«La r-regina V-Visen-Visenya Targ-aryen» lessi. «E-era una grande comba-combattente e seguì.... il fratel-lo nella colos...colossale Guer-ra di Con-qui-sta di Westeros a bo-rdo del pro-prio dra...drago Vha...ga... Vhagar»

C'era qualcosa di rassicurante in quel gesto, come se quelle parole lontane e sconosciute potessero darmi un po' di controllo in un mondo che non era mai stato mio. Il mio nome non sarebbe mai apparso nei libri di storia, ero solo una stupida e indegna serva al servizio della famiglia più potente di Westeros.

«La r-egina Rha-Rhaeenys Targaryen era la più gio-gio-va-ne delle sorelle-mogli di Aegon I Targaryen. Seguì il fratello Aegon nel-la Guerra di Conquista dei sette regni con... i-il suo drago Me-ra-xes» continuai a leggere con fatica tracciando le lettere con le dita.

Il suono metallico delle spade che si incrociavano spezzò il mio sibilo. Mi fermai, alzando la testa verso la finestra. Le stanze della servitù erano in basso, appena sopra il cortile dove spesso si addestravano i cavalieri. Mi avvicinai alla finestra stretta e sporca, cercando di capire chi fosse. Tra le ombre vidi due figure.

Aemond Targaryen.

Il re si allenava con Ser Criston Cole.

La sua spada colpiva con ferocia quella del cavaliere, poi si fermò e si tolse la giacca e la camicia. Madido di sudore il suo torso nudo e sudato brillava sotto la fioca luce del crepuscolo, mentre manovrava la spada con una forza e una precisione che facevano sembrare ogni movimento letale. Rimasi incantata per qualche secondo, osservando i muscoli che si tendevano e rilassavano sotto la sua pelle. Aemond aveva un'aura oscura, quasi irresistibile, che incuteva paura e fascino allo stesso tempo. La sua solita benda era posata sul viso quasi come se avesse voluto proteggere ciò che nascondeva sotto ad essa.

Mi scossi. Non potevo permettermi distrazioni. Però, se il re era distratto, forse io stupida serva avrei potuto lasciare il castello. Avevo bisogno di uscire, di portare cibo alle mie sorelle malate Dayana e Delores. Il loro stato peggiorava ogni giorno di più e io dovevo almeno portare loro qualcosa. Presi una decisione. Approfittando del fatto che il re fosse distratto nel suo addestramento, scivolai fuori dalle stanze, cercando di muovermi in silenzio.

HUNTED | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora