eighteen

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Passavano i giorni così come le settimane e noi stavamo sull'isola di Yuoi già da un mese, c'era sole e caldo nonostante le temperature nel resto del mondo iniziavano ad abbassarsi.
«Pope passami le casse delle mele» urlai osservando il ragazzo dal lato opposto della strada mangiarsi una banana
«vieni a prenderle tu» urlò di rimando
«sei uno sfaticato» gli diedi un pugno sul ginocchio facendolo ridere
Eravamo diventati parte del villaggio, ci conoscevano come "i sei", ci adoravano ma allo stesso tempo avevano paura di noi. Dei ragazzini arrivati nel buio della notte senza preavviso è completamente avvolti nel mistero. Conoscevano il nostro nome ma null'altro.
«Cassie» mi chiamò il signor Simon
«dimmi» mi aggiustai i capelli neri che mi ricadevano sulla fronte sudata
«ti cercano» aggrottai le sopracciglia e lo seguì fino al portico di casa sua
«Cassie Jones?»
«Simon corri» urlai
Istintivamente gli chiusi la porta in faccia e presi a correre verso il giardino che sbucava sul paese.
«che succede Cass?» domandò preoccupato Pope
Degli spari furono la risposta alla sua domanda, iniziammo a correre come dei pazzi verso la casa non trovando l'uomo che ci aveva salvato.
«Simon andiamo» gli afferrò la mano John B mentre JJ e Rafe caricavano le pistole
Cercai di respirare e di non andare nel panico, era passato tempo dall'ultima volta che Assil e i suoi uomini avevano smesso di cercarci, iniziavamo a credere quasi che si fossero rassegnati e che mai avrebbero riavuto i loro soldi.
«che sta succedendo ragazzi? chi sono quegli uomini?» riuscimmo a salire su un furgone nero sotto le continue domande dell'uomo
«siamo dei ricercati perché abbiamo smarrito un carico da cento kili di droga, uno di noi è stato arrestato e io ho ucciso molti dei suoi uomini» parlai tutto d'un fiato
L'uomo mi guardò pietoso, all'interno della sua mente chissà cosa stava pensando, si pentiva di averci aiutato? se l'avesse saputo avrebbe lasciato morire Rafe e JJ? se l'avesse saputo ci avrebbe fatto da padre per tutto questo tempo?
Spaventosamente non disse nulla, forse non ci credeva? o forse pensava stessimo giocando a guardie e ladri?
Troppe domande per una sola testa.
«Cassie sta scherzando» mormorò Kiara guardandomi con espressione da "cosa stai facendo?"
«lo immaginavo, non potevate essere bravi ragazzi» fece per alzarsi ma venne fermato
«Simon sta giù» lo obbligò a stendersi JJ passando di fianco una pattuglia
«lasciatemi» urlò
«per favore, non ti faremo mai del male» cerco di calmarlo la mia migliore amica senza per avere successo
«siete dei mostri» continuò ad urlare scalciando
Ci avrebbero scoperti, da lì a poco saremo anche potuti morire.
«Simon devi fare silenzio» si gelò quando estraessi dalla tasca del jeans una pistola che puntai dritta alla sua fronte
«non costringerci ad utilizzare le maniere forti» abbassai l'arma facendolo completamente ammutolire
«che stai facendo Cass?» parlò Rafe alternando lo sguardo da me alla strada
«ci farà scoprire così, se vuole morire che almeno non faccia uccidere anche noi» mi scappò una leggera risata
«ti amo» rise anche lui afferrando il mio interno coscia tra la sua grande mano
Lo guardai e sorrisi, ghignò e non capì il
perché fin quando non sentì la sua mano salire verso il bottone dei miei jeans larghi. La sua mano entrò liscia al suo interno e con le dita spostò le mutandine nere entrare in uno scatto veloce. Ansimai e chiusi gli occhi quando prese a muoversi con velocità.
«non voglio interrompervi» si sporse verso i sedili avanti JJ, osservando Rafe continuare a muovere la mano indisturbato
«ma ci stanno seguendo» il mio ragazzo alzò subito lo sguardo sullo specchietto retrovisore osservando una suv nero seguirci
«non preoccuparti» si portò una mano ai capelli e come se fosse una delle situazioni migliori del mondo si accese una sigaretta, era così eccitante
«continueremo dopo» mi sussurrò all'orecchio sfilando la mano dai miei jeans
«oh cazzo» sentì Kiara escalmare, quando mi voltai erano al nostro fianco con i mirini puntati verso di noi
«vai Rafe, vai» urlò John B battendo con la mano dietro lo schienale del sedile
Il biondo premette l'acceleratore e iniziammo un vero e proprio inseguimento, presero a sparare costringendoci ad abbassarci pregando di non essere colpiti.
«moriremo» urlò Simon quando il vetro su di lui si frantumò in mille pezzi a causa di un proiettile
«non preoccuparti, ne usciremo da qui» osservai Kiara cercare di dare speranza all'uomo che l'aveva ormai persa
«sono solo un vecchio, ho vissuto tutta la mia vita ad aiutare gli altri senza mai pretendere nulla in cambio» piangeva come un bambino
«mia moglie è morta e i miei figli mi hanno abbandonato, i miei nipoti non sanno chi sono e io non so nemmeno quanti ne ho»continuò tirando fuori un urlo che fece spaventare tutti quando la macchina nera alle nostre spalle colpì prepotentemente il nostro furgoncino
«ci dispiace averti messo in questo casino, sei un brav'uomo, non lo meriti» prese a parlare Pope cercando di distrarlo
«Pope ha ragione, restare su quell'isola ti avrebbe ucciso e nel peggiore dei casi ti avrebbero torturato per sapere dov'eravamo senza che tu neanche sapessi chi fossimo» lo afferrò per le spalle JJ
Improvvisamente il furgoncino frenò di botto e tutti ci voltammo verso Rafe con le mani salde sul volante.
«scendete» sussurrò e subito iniziammo a correre per le stradine dell'isola con sottofondo la moltitudine di spari pronti a colpirci
«cazzo» mormorai con il fiato corto una volta fermati
Stavamo correndo da non so quanto, le forze iniziavano a mancare e Simon non aveva l'età per questo.
«stai bene?» gli toccai la spalla e sentì guardarmi sottecchi, era ovvio fosse titubante
«stanno arrivando merda» quasi urlò John B portandosi le mani alla testa
«andiamo» mi afferrò la mano Rafe iniziando a correre verso la fine di quella stradina
«Simon» urlò JJ aiutando l'uomo che era caduto a terra
«dai cazzo alzati»
«Simon andiamo» lo guardò Kiara
«per favore»
«lasciatemi qui» si arrese strisciando con la schiena verso il muro
«alza il culo Simon» sussurrai sentendo le urla degli uomini di Assil in lontananza
«aiutami» Rafe gli afferrò un braccio e se lo portò dietro il collo, lo stesso fece John B
«dio» pianse gettandosi a terra
«dovete andare, lasciatemi qui» si scostò di dosso le mani dei due ragazzi
«ma che stai dicendo?» cercò di tirarlo su Rafe
«no» urlò
Restammo zitti e immobili non sapendo cosa fare, le voci e i passi degli uomini erano sempre più vicini così come il rumore delle macchine sulla strada oltre il muro di quel vicolo cieco, noi eravamo cosparsi di terra, lividi e sangue. Simon boccheggiava quasi come se volesse dire qualcosa ma non aveva il coraggio, si mantenne alla parete e con espressione seria prese parola.
«andate» ci guardò
«cosa?» sussurrò Kiara
«andate» fece un passo in avanti urlando quando vide gli uomini svoltare la curva
«Simon non fare il coglione» JJ cadde a terra quando l'uomo anziano lo spinse con forza
«andate via»
«JJ andiamo» lo aiutai ad alzarsi mentre subito prendemmo a correre scavalcando abilmente il muro che divideva la morte dalla salvezza
Quando ci voltammo lo vedemmo nei suoi ultimi istanti a cercare nei modi più banali di rallentare gli uomini armati. Uno sparo, due sparì, tre, quattro. Cadde a terra con lo sguardo verso di noi ma con un sorriso in volto, fiero di aver perso la vita per salvare quelle di qualcun altro.
«no, no, no» sentì Kiara piangere mentre si abbassava con agilità
Trattenni le lacrime e continuammo a correre fino ad arrivare al ponte che collegava la città all'altra.
«scendi dall'auto» parlò duro Rafe puntando la pistola all'uomo in giacca e cravatta che aprì spaventato la portiera dell'auto
Lo lasciammo lì e senza passare all'occhio entrammo in autostrada. Quella macchina era silenziosa, accompagnata soltanto da una leggera musica country che trasmetteva la radio, sentimmo tirare su con il naso e mi voltai indietro per vedere JJ piangere mentre guardava il finestrino. Non era mai stato amato o trattato così tanto bene da un adulto per tutta la durata della sua vita che per quei mesi sembrati infiniti si era sentito soltanto un bambino, fragile e disposto a tutto, un figlio di un padre che lo amava, e come lui mi sentivo anch'io.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19 ⏰

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Die for you | rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora