«buongiorno bellezza, hai bisogni di qualcosa?» la voce roca di Barry di prima mattina mi fece venire i brividi, era sul ciglio della porta senza maglietta a fumare
«no» scossi la testa arrivando davanti a lui
«non posso venire a far visita ad un amico?» mi guardò per qualche secondo e mi lasciò passare
«come stai?» lo guardai e sorrisi
Era passato un mese da quando mio padre è stato rinchiuso dietro le sbarre. Lui si trovava qui per prendere le solite bustine Barry riuscì a scappare ma lui no, poteva esser liberato ma decise di tirar fuori la pistola ed uccidere un poliziotto. Infondo se lo meritava, meglio in galera che sotto terra per mano di sua figlia.
«sto bene sto bene, tu come te la spassi qui?» mi osservai intorno notando le varie bustine sparse per casa
«solite cose, sono sempre solo» fece per avvicinarsi a me ma il rombo di un motore lo fece allontanare
«buongiorno country club» mi ignorò completamente e arrivò davanti Barry con passo pesante
«mi devi aiutare» disse, lo spacciatore mi lanciò uno sguardo e capì che dovevo andarmene
«grazie per la compagnia Barry, ci vediamo country club» lo presi in giro ma non disse neanche una parola, strano doveva davvero esser disperato
Quel pomeriggio si respirava un'aria strana, ero stesa sul divano di John B quando qualcuno aprì prepotentemente la porta di casa.
«Barry che ci fai qui?» quasi mi spaventai a vederlo in quel momento
«il tuo amico mi ha rubato venticinque mila euro» aggrottai le sopracciglia
«il mio amico?» non capì ma cercai in tutti i modi di farlo calmare e non fargli alzare la voce
«JJ» risi, JJ che rubava venticinque mila euro a Barry perché mai?
«digli che verrò da lui» sbattè prepotentemente la porta
Il pomeriggio vagai in giro per la città senza sapere cosa fare, le ore passavano e dei ragazzi nemmeno l'ombra, i telefoni erano tutti spenti o disabilitati e quasi iniziai a sentirmi esclusa. Tornata a casa delle forti luci contornavano gli alberi e nel bel mezzo del giardino trovai una vasca idromassaggio con all'interno JJ.
«cosa ci fai qui?» risi osservando il biondo steso beatamente al suo interno
«unisciti a me Cassie» era palesemente ubriaco
«come l'hai portata qui e soprattutto come l'hai pagata?» mi grattai la fronte e in un secondo collegai
«hai speso i soldi di Barry?»
«dal primo all'ultimo» mi portai le mani al viso
«per comprare un inutile piscina con discoteca?» iniziai a scaldarmi
«ti rendi conto di quello che hai fatto? avresti potuto pagare la multa per il proiettore» gli urlai contro e lo vidi muovere la testa contrario
«cosa c'è che non va? guarda cos'ho comprato» aprì le braccia
«va che sei un'irresponsabile» urlai pensando a un modo per rimediare, ma non c'era
«si sarò un irresponsabile ma l'ho fatto per noi, per i miei migliori amici» si alzò in piedi trattenendo le lacrime
Notai subito le grandi chiazze violacee presenti sul suo corpo e le lacrime minacciare di uscire, entrai in acqua e mi avvicinai a lui per stringerlo in un abbraccio.
«non ce la faccio più Cassie»
«non lo sopporto» mi strinse a sé
«mi dispiace, mi dispiace tanto» piansi anch'io
Nell'esatto momento in cui chiusi la porta della mia camera, dove stava dormendo JJ, notai il resto del gruppo entrare dalla porta principale ma non erano soli.
«cosa ci fa lei qui?» osservai Sarah Cameron farsi coprire le spalle da John B che fece per parlare
«so già tutto, Barry stamattina è venuto qui»
Prima di affrettare le cose i ragazzi mi fecero sedere e John B mi spiegò il perché della sua assenza. Come il padre stava seguendo le tracce della famosa Royal Merchant ed era riuscito ad arrivare all'oro che nessuno era mai riuscito a trovare. Sarah era servita per illustrare le mappe inaccessibili perché a Tanneyhill, dai timidi sorrisi che si lanciavano avevo intuito ci fosse una storia tra loro e questo spiegava la tanta rabbia da parte di Topper.
«il padre l'ha picchiato, ancora» mormorai portandomi le mani alla fronte
«credo li abbia rubati per estinguere il debito con la famiglia di Topper ma sappiamo tutti com'è andata a finire» continuò Kiara
«domani andrò da lui, vedrò che posso fare» immaginai ad un metodo semplice e veloce ma non esisteva un metodo semplice e veloce per recuperare venticinque mila euro
«vuoi del latte?» mi avvicinai alla ragazza che sembrava esser stremata
La osservai bene ed aveva proprio l'aria da kook, era la sorella di Rafe eppure del suo carattere non aveva un bel niente. Io non la conoscevo molto bene ma sapevo che in passato lei e Kiara erano migliori amiche ma lei ruppe tutto improvvisamente.
«grazie mille» le sorrisi
«come ti sei trovata qui?» indicai la catapecchia in cui si trovava, in casa sua questo non sarebbe neanche potuto essere il ripostiglio degli attrezzi da giardino
«mi sono resa conto che non siete così male» risi leggermente e la vidi spostare lo sguardo sul ragazzo che riposava sul divano
«mi raccomando trattalo bene, John B è un ragazzo d'oro» lo osservai dormire di fianco a Pope
«comunque mi dispiace per mio fratello» aggrottai le sopracciglia
«Rafe è un coglione, mi dispiace per quello che dice» scosse la testa, mi piaceva
«hai completamente ragione» ridemmo, parlammo per un po' fin quando il sonno non iniziò ad arrivare
L'accompagnai in camera di John B dove dormiva già Kiara ed io silenziosamente mi stesi tra le coperte al fianco del biondo. Il risveglio quella mattina non fu dei migliori, tutti erano preoccupati di ciò che sarebbe successo ma io e JJ sembravamo gli unici a cui non importasse davvero.
«dove vai?» il mio amico si appoggiò alla porta osservandomi vestire
«da Barry» alzai la zip del pantaloncino e mi sedetti sul letto per allacciare le vans
«vengo con te»
«non se ne parla proprio, tu resti qui, non sarò complice di nessun omicidio» scossi la testa totalmente contraria a quella proposta
«che succede?» mi affiancò John B
«JJ vuole venire con me da Barry»
«e cosa gli dirai? mi dispiace per averti rubato i soliti e averli spesi tutti in una sola volta?» lo prese in giro Pope ma aveva come sempre ragione
«cercheremo di ragionare, come due persone mature» a tutti scappò una risata
«inizia a preparare il piano di fuga dalle Outer Banks» gli posai una mano sulla spalla incamminandomi verso casa dello spacciatore
Stavolta a precedermi fu lui, la sua moto era già ferma sul vialetto, entrai e li trovai stesi sul divano a fumare come due vecchi amici.
«bellezza cosa vuoi? non è giornata» neanche mi guardò e mi invitò ad andarmene con la mano
«non sono un cane, guardami quando ti parlo»
Mi posizionai davanti a lui e seguì il suo sguardo scrutare attentamente tutte le mie forme, non staccai gli occhi da lui fin quando non si convinse ad ascoltarmi.
«non qui» indicai con gli occhi il biondo che non aveva detto una parola
«è al limite» sussurrai guardando alle sue spalle una volta seduta sulla finestra
«una dose in più e può scattare» il ragazzo davanti a me non si interessò più di tanto ma trovò interessante la mia scollatura
«cosa posso fare per te? non sei mica venuta qui per parlare di country club?» scossi la testa e posizionò le mani ai lati delle mie gambe senza darmi, in caso, una via d'uscita
«cosa posso fare io per te» puntualizzai e subito capì
«sono disposta a tutto pur di estinguere il debito di JJ»
Alzò lo sguardo verso di me sempre più incuriosito dalla mia proposta, mi osservò con sguardo strano e sapevo cosa stava pensando la sua sporca mente.
«per me potesti fare tante di quelle cose» mi vennero i brividi
«qualsiasi cosa» scandì bene le parole facendoli capire che ero disposta a tutto, non si abbandonava mai un pogues
«è un pezzo grosso questo, non c'è da scherzare» assottigliai gli occhi sempre più interessata, avevo paura ma la cosa mi eccitava eccome
«sei nelle mie mani» gli sfilai l'erba dalle dita per portarla alle mie labbra
«no, sei tu nelle mie mani» mi accarezzò una coscia
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Die for you | rafe cameron
Fiksi PenggemarI suoi occhi ghiaccio erano vita per me, una scarica d'adrenalina che ti colpiva improvvisamente la schiena, una bevuta tutta d'un sorso di vodka liscia, una surfata durante una tempesta, una corsa clandestina, una strada deserta illuminata soltanto...