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La mia mano si scontrò con qualcosa di duro, apri gli occhi e notai Barry dormire alla mia destra e Rafe alla mia sinistra, mi alzai con la schiena e strabuzzai gli occhi quando notai fossi completamente nuda.
«cazzo, cazzo, cazzo» mi alzai dal letto afferrando le mie cose sparse per la stanza
«questo si che è un buongiorno» la voce di quell'insopportabile di Rafe doveva rovinarmi la mattinata
«vaffanculo» mi vestì velocemente sotto il suo sguardo
Andai ai posti guida portandomi le mani al viso, cosa cazzo era successo ieri sera? Sentì qualcuno camminare e feci per riprendermi ma non quando quel qualcuno era proprio Rafe, non potevo crederci quel bastardo mi derideva dicendo che mi avrebbe portato a letto se avesse voluto e molto probabilmente ieri sera ci è riuscito. Accese il motore e senza dire nulla partì, la musichetta country non aiutava e più ero vicino a lui più sentivo pressione.
«senti, non so cosa sia successo ieri notte» prese parola
«ma posso assicurarti che non siamo finiti a letto» mi guardò, sembrava serio non sapevo se fidarmi ma qualcosa mi spingeva a farlo, annuì.
«poi in caso fosse successo mi dispiace, insomma io ero completamente fatto ed anche tu, non è colpa di nessuno» lo ascoltavo parlare e sorrisi inconsciamente
«sta tranquillo»
Dopo qualche ora anche Barry si svegliò e mancavano pochi minuti all'arrivo alla dogana.
«Barry vieni a sederti» dissi velocemente
«salve agente» parlò serio Rafe, quel bastardo aveva davvero l'aria da bravo ragazzo al contrario mio e del nostro amico, se non lo conoscessi gli affiderei la mia stessa vita
«salve ragazzi, siete giovani dove state andando?» si affacciò al finestrino osservando bene me e Barry che sorrise salutando con una mano
«piccola vacanza in Germania, andiamo a salutare i nonni» presi parola e sembrava credibile
«è un problema se controlliamo il vostro camper?» Rafe scosse la testa affermando un no
«prego, faccia pure» sorrisi all'uomo di mezza età
Quando i due agenti varcarono la piccola porta l'ansia quasi prese il sopravvento e non potevo credere che stavamo trasportando più di cento kili di droga.
«bene» sussurò uno dei due scendendo poi dal comper
«okay ragazzi tutto bene, fate buon viaggio e guidate con prudenza» diede una botta sul cofano sorridendo
«grazie mille agente e buona giornata» mi sporsi al finestrino portando il mio petto dritto davanti la visuale di country club
«cazzo si» urlò Barry dandomi il cinque una volta sorpassata la sbarra d'accesso 
«ci siamo dentro belli» applaudì e risi osservando Rafe essere serio
«cazzo country club si felice, abbiamo superato il confine americano con cento kili di droga» lo spintonai
«siamo forti» applaudì anche lui
Se pensavamo che questa fosse la parte più difficile ci sbagliavamo, quando arrivammo al porto era tutto un caos, militari e poliziotti ovunque, eravamo completamente circondati.
«restiamo calmi, dobbiamo semplicemente guidare fino alla barca» dissi e notai Barry stringere con forza il volante
Nel camper regnava il silenzio e la musica rock che trasmetteva la radio non faceva altro che aumentare i battiti dei nostri cuori, il panico iniziò a salire quando dei militari si avvicinarono al camper davanti a noi per poi salire.
«oh mio dio» mormorai sentendo il cuore esplodere
«Cassie sta calma cazzo» ringhiò Barry, guardai sottecchi Rafe e notai i suoi occhi fissi sul parabrezza
«qualsiasi cosa scappate» sussurò Barry estraendo la pistola dai pantaloni per poi caricarla, Rafe estrasse la sua ed io lo osservai stranita
Uno di loro bussò al finestrino di Barry intimandogli di abbassarlo.
«possiamo dare una controllata?» tenne saldo tra le mani il mitra
«certo, Cassie va ad aprire» annuì e feci come disse
«salve» sorrisi all'uomo che entrò all'interno del camper con espressione seria, osservai l'arma e la mia mente già aveva creato miliardi di scenari in cui era compresa la nostra morte
Osservammo zitti l'uomo che si aggirava per le stanze cercando di trovare qualcosa che però non trovò.
«grazie ragazzi» fece per andare ma si bloccò quando notò una piccola finestrella
«sapete com'è non si è mai troppo sicuri» rise guardandoci
Trattenni il fiato per tutta la durata di quella tortura, aprì lentamente la finestrella osservando che ci fossero solo secchi e varie bibite.
«cosa?» mormorò e strabuzzai gli occhi, aveva notato il doppio fondo
«c'è un problema» afferrò il walkie-talkie
«via» urlò Barry tirando un pugno all'uomo che cadde a terra
Fu la prima ad uscire da quel camper, corsi tra i container seguita a ruota da Rafe.
«dov'è Barry?» gli chiesi e scosse le spalle con il fiato corto
«eccoli»
«corri, corri» urlò il biondo
Riprendemmo a correre come mai avevamo fatto, Rafe era sempre alle mie spalle e quando mi bloccai dietro un container mi cadde addosso.
«che ca» mi tappò la bocca con una mano alzando gli occhi per osservare l'uomo che passava su di noi
«non devono essere lontani, prendeteli e nel caso ammazzateli» chiusi gli occhi
«ascoltami, adesso corriamo senza mai guardarci indietro fino a quella nave, sono pochi metri» parlò con estrema calma
«non possiamo lasciare Barry qui» scossi la testa e lo notai sporgersi per vedere dove fosse il nostro compagno di viaggio
«l'hanno preso» si voltò verso di me e mi portai una mano alla fronte, guardai la nave alle nostre spalle e iniziai a pensare 
Correre così in mezzo a dove avrebbero potuto vederci era troppo rischioso, dovevamo trovare un esca.
«dobbiamo arrivare a quel container, li non ci vedrà nessuno e poi correremo tutto dritto fino al pontile» lo vidi annuire cercando di capire il piano
«dammi la pistola» mi guardò
«dammela» gliela sfilai dai pantaloni
«e per una volta fidati di un pogues»
«cosa fai?» quasi urlò mentre mi osservava salire su uno di quei container
Lo spazio su cui camminare era forse di cinque o dieci centimetri, ma dovevo farcela.
«vai» gli intimai, strinse i denti e fece come dissi
Mi aggrappai ad un pezzo di ferro e quando fui abbastanza vicina alle bombole di gas le aprì, facendo attenzione a non cadere in acqua tornai indietro e presi la mira,
«ricorda le lezioni di Andrew» respirai profondamente cercando di far riaffiorare i consigli di mio cugino
Sparai senza esitazione contro le bombole che crearono un rumore assordante e tanto fumo, a quattro zampe camminai verso Rafe che mi osservava sbalordito.
«andiamo» lo tirai per la maglia ascoltando il rumore della sirena della nave
Facemmo slalom tra la gente che saliva e riusciamo ad arrivare sani e salvi sulla nave prima che qualcuno ci vedesse, alzarono il pontile e salpammo per andare chissà dove. Il fiato mi mancava e avevo i capelli leggermente bagnati dal sudore, sfilai la pistola dal pantaloncino e la passai al biondo che guardava il cielo senza fiato.
«adesso saremo dei ricercati?» lo guardai scuotere la testa
«in questo momento non so niente» si alzò posando i gomiti sul ferro, mi alzai anch'io ed osservai la costa farsi sempre più lontana

Die for you | rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora