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Le foglie cadute dagli alberi intasano le strade, mentre lentamente l'autunno sta lasciando spazio all'inverno.

Sono sempre stata abituata al caldo torrido, quel clima che dovrebbe essere più mediterraneo che del centro Italia. Non mi ero proprio preparata psicologicamente al freddo londinese.

Senza sciarpa e cappello non esco di casa, e quando torno dal lavoro sono un ghiacciolo.

E' proprio in momenti come questi che rimpiango Roma. Il suo sole, il suo caldo. In un certo senso mi manca anche il suo caos. 

Per me è un grande sacrificio stare lontana da casa, ma lo faccio per Riccardo. 

Ultimamente, gli ho dedicato poco tempo. Ho dovuto seguire un progetto destinato ad un cliente importante, che mi ha assicurato un aumento sostanzioso nella paga.

Roma mi manca, ma più che altro mi manca Rebecca. Sono in apprensione come se mi sentissi sua madre. 

Dopo tutto migliaia di chilometri mi separano dalla mia migliore amica, che è pure incinta. La preoccupazione è doppia.

"E hai preso le vitamine oggi?" Le domando al telefono e la sento sbuffare.

"Sarà la centesima volta che me lo chiedi." Forse è anche la millesima.

"Ci tengo che mia nipote sia in salute." Dico ridacchiando, e tengo il telefono tra l'orecchio e la spalla, mentre rovisto nei cassetti del mio comodino. "Ma dove le ho messe..." Borbotto tra me e me.

"Cosa hai perso?" Mi chiede Rebecca.

"Non so dove ho messo le mie cuffiette, ma sicuramente le avrà prese Riccardo per sbaglio."

Mi sposto dall'altro lato del letto ed apro il primo cassetto ma niente. Allora apro il secondo, tasto con la mano, ma sul fondo trovo una scatolina.

"Trovate?"

La apro e quando vedo l'anello, mi cade dalle mani.

"No, ma ho trovato altro."

"Cosa?"

Raccolgo subito la scatola con l'anello, e la fisso per qualche minuto. L'anello è bellissimo, esattamente come piace a me. L'importante però non è l'anello, ma il fatto che Riccardo voglia chiedermi di sposarlo.

"C'era un anello."

"Cazzo comunque, ti devi rovinare ogni sorpresa." Mi rimprovera, ma sono troppo sconvolta per darci peso.

Riccardo mi vuole sposare.

Ma io come mi sento a riguardo?

"Tu lo sapevi?" Le domando, ma ovviamente la risposta è sì.

"Parli con Rebecca?" Sento Riccardo salire le scale, così mi affretto a rimettere la scatola nel punto in cui l'ho trovata.

"Vuoi che te la passo?" 

Lui annuisce e gli passo il telefono. Comincia a parlare con la sorella e si allontana in un'altra stanza, ha il vizio di camminare mentre è al telefono.

Io intanto mi chiudo in bagno. Mi appoggio con le mani al lavandino, e mi fisso nello specchio come se stessi cercando di capire se si tratta di un sogno oppure è realtà.

Quando mi sono ritrovata davanti Matteo, che voleva farmi la proposta, nemmeno per un istante ho pensato di accettare. Non lo amavo, ma a prescindere non mi sentivo pronta.

Ma Riccardo non è Matteo, e adesso è passato più di un anno da quell'avvenimento.

Sono certa al 100% di Riccardo. Ma sono altrettanto certa di volermi sposare?

NEMICIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora