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E' più o meno una settimana che io e Leonardo ci vediamo tutti i giorni. Dovrei studiare per l'esame di maturità, ma mi trovo bene a stare con lui.

Ieri mi ha portato a fare shopping, mentre oggi ha detto di volermi portare al mare. Sono contenta all'idea di andarci con lui. Sembra che in questi giorni io e lui stiamo legando sempre di più. 

Sento il clacson che richiama la mia attenzione e prendo ciò che avevo preparato per il mare, per poi uscire.

"Ciao Leo." Lo saluto sorridendo, e non faccio in tempo a salire in macchina che mi stampa un bacio sulle labbra. A quest'aspetto ancora mi ci devo abituare. 

"Ciao Sofi."

Il viaggio per arrivare a Fregene non è esageratamente lungo. E' circa metà giugno, ma la spiaggia è piena zeppa di gente.

Io in realtà non sono tanto tipo da spiaggia, piuttosto da montagna. Mi piace passeggiare, arrampicarmi, mentre qui c'è ben poco da fare. Senza parole crociate sarebbe una giornata rovinata.

Il sole infuoca la sabbia e ci costringe a stare sotto l'ombrellone. 

Mentre Leonardo mi racconta di una delle sue ultime partite, arriva proprio tra i suoi piedi una palla. Prima di restituirla al bambino che la aveva smarrita, si diverte a palleggiare con i piedi.

"Ma tu giochi alla Roma!" Esclama il bambino ed io mi metto a ridere. 

Osservo la scena, mentre la madre chiede a Leonardo di farsi una foto con il figlio.

Leonardo sembra essere a suo agio con questo tipo di attenzioni, è proprio uno fatto per stare sotto i riflettori.

All'inizio può sembrare timido, ma dopo si rivela tutto il contrario.

Mentre Leonardo si assenta, per prendere due bevande fresche, mi fisso a guardare il mare mosso da dietro i miei occhiali da sole.

Oltre ad avere paura dei serpenti, avevo anche paura dell'acqua. Era nata quando, una volta che i miei genitori mi avevano portato al mare, avevo rischiato di annegare. Ero piccola, e mi spaventavo facilmente.

Da quel giorno cercavo sempre di non entrare in acqua, e cercavo una qualsiasi scusa per non farlo.

Nonostante io non abbia mai sopportato Riccardo, lui mi dava un certo senso di sicurezza. Forse perchè era più grande di me. Così un giorno in cui ci aveva portati al mare sua madre, mi aveva presa per mano, e mi aveva accompagnato fino in acqua, fino al punto in cui non riuscivo a toccare.

"Vedi? Non succede niente, se hai paura aggrappati a me." E così avevo fatto quando mi ero spaventata per delle meduse.

"Però sei un pò una fifona." 

Arriva una notifica sul telefono di Leonardo che interrompe i miei pensieri. Non sono un'impicciona ma è inevitabile che l'occhio mi cada sullo schermo. 

Lara

"Dai andiamo a farci il bagno." Subito Leonardo prende il telefono e lo ripone nel suo zaino, per poi alzarsi. Non ci faccio troppo caso, e decido di ignorare questo dettaglio.

Sono un pò arrugginita, è da parecchio che non vado al mare.

L'acqua è ancora fredda, e mi vengono i brividi non appena ci vengo a contatto. Nel mentre Leonardo già si è allontanato di qualche metro, ed io lo raggiungo. Mi avvicino a lui di soppiatto, e mi appoggio alle sue spalle.

"Facciamo una gara. A chi arriva per primo alle boe."

Ha un vantaggio più che evidente, è molto più alto di me, quindi arriva per primo.

NEMICIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora