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"Uscita a quattro!" Esclama Rebecca, mentre io e Riccardo ci guardiamo negli occhi con un'espressione confusa.

"Veramente? Ma hai cinque anni?" Le domanda Riccardo e Rebecca gli tira una pacca sulla spalla.

"Sei proprio un cretino." Sbuffa, e incrocia le braccia sotto al petto. "Sofia, almeno tu, dimmi che è un'idea carina."

"Dai ci può stare..." Dico cercando di trattenere le risate, ma appena incrocio lo sguardo di Riccardo scoppio in una risata fragorosa.

"Ecco lo sapevo! Adesso che vi siete messi insieme patteggiate contro di me!"

Anche se io e Riccardo siamo diventati una coppia, la maggior parte delle volte spalleggio Rebecca a discapito delle aspettative.

"Non fare la vittima, ti dò sempre ragione." Alzo gli occhi al cielo.

"Beh perché è un fatto oggettivo!"

Guardo l'espressione di Riccardo. Al limite tra l'esasperato e il divertito.

L'idea di Rebecca non è poi tanto male, alla fine Andrea è amico di Riccardo, ed io con lui ci ho parlato più volte.

Andrea dovrebbe essere un santo. Quel ragazzo veramente ha un intuito particolare per certe situazioni. D'ora in poi non dubiterò più di ciò che dice.

"Vabbè, io vado a fare una partita a calcetto." Riccardo mi lascia un bacio e poi raccoglie da terra il borsone che aveva poggiato all'ingresso.

Rimaniamo io e Rebecca sedute sul divano.

"Che c'è?" Le chiedo quando noto che mi guarda con un'espressione strana.

"No è che... Non avevo mai visto Riccardo così innamorato."

Sono di parte, ma nemmeno io. Non so tutte le ragazze che ha avuto, ed in un certo senso nemmeno mi interessa. Ma con quelle poche che ho conosciuto, non si comportava come si comporta con me.

Forse mi sto montando un po' troppo la testa, ma mi sento speciale per lui.

"Ha proprio uno sguardo diverso." Commenta Rebecca. "E pure tu."

"Chi l'avrebbe mai detto."

"Io sotto sotto me lo immaginavo." Dice Rebecca accennando un sorriso. "Avevate degli atteggiamenti che non erano quelli tipici di due che non si sopportano."

Adesso lo riconosco anche io. Pensavamo di infastidirci ma in realtà cercavamo costantemente l'attenzione dell'altro.

Se non ci stavamo simpatici sarebbe bastato ignorarci e stare ognuno per i fatti propri. Invece noi ci cercavamo, di continuo.

"Dai andiamo a vedere cosa metterci stasera!"

Ecco, forse ha preso un po' troppo sul serio la cosa dell'appuntamento a quattro.

"Tu metti questo, io invece quest'altro."

Come al solito, Rebecca si è già fatta il piano in testa. Lungi da me rovinarlo con le mie lamentele.

Vorrei dirle che con questo vestitino pure a luglio sentirei freddo, ma lo tengo per me. Ci metterò un cappotto più pesante sopra.

Ogni tanto Rebecca si dimentica che esistono delle stagioni al di fuori dell'estate.

Quando torna Riccardo, noi siamo già pronte.

"Rebè possibile che non hai vestiti più lunghi?" Si lamenta, cercando in qualche modo di allungare il vestito che ho addosso.

"Tua sorella non mi ascolta."

"Voi due non capite niente." Alza gli occhi al cielo Rebecca.

"Faccio una doccia al volo e andiamo." Riccardo mi bacia, per poi chiudersi in doccia.

NEMICIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora