Capitolo 6

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Sono quasi arrivata all'hotel dove alloggia Theo, un hotel a cinque stelle nei pressi del Colosseo.
Stamattina è stata dura mantenere la concentrazione per seguire le lezioni, e poi i miei compagni mi hanno bombardato di domande sulla registrazione di C'è Posta. Sono stata piuttosto evasiva e ho detto loro che dovranno aspettare la messa in onda della puntata, per evitare di lasciarmi prendere dall'entusiasmo e farmi sfuggire qualcosa. Per cercare di seguire le lezioni ho preso una marea di appunti, e, all'uscita, Isabella si è offerta di accompagnarmi con la moto per evitare di farmi fare tardi all'appuntamento più importante della mia vita. Adesso abbiamo parcheggiato ed io sono in anticipo, sono appoggiata alla moto di Isabella per evitare di inciampare, o peggio... di svenire.
-Mi dispiace di averti fatto perdere tempo, potevi restare ancora all'università... - le dico. In più ho i sensi di colpa nei confronti di Isabella. Di bene in meglio.
-Ma figurati Sara, lo sai che non devi nemmeno chiedere. Non mi sono persa niente, lo sai meglio di me che riesco a studiare lo stesso anche a casa. - Già... lei non è mica come me, che mi distraggo anche se mi cade una matita dal tavolo.
-Ellie, mi passi un attimo il tuo specchietto? – le domando agitata. Voglio essere perfetta, anche se oggi Theo mi vedrà in abiti informali. Leggings neri, una canottiera colorata sopra e un paio di Superga.
-Ma stai bene, sei bellissima. – Mi scompiglia i capelli, ed io assumo una faccia strana.
-Che stai facendo, Ellie? –
-Capelli selvaggi, così sei più sexy. Abbracciami e vai, non devi fare tardi – risponde guardando un attimo l'orario sul display del cellulare.
-Augurami buona fortuna. –
-Buona fortuna, Sara... e non fare sciocchezze! – La mia amica che si preoccupa per me, vista la grande "sciocchezza" che stavo per commettere nel camerino di C'è Posta.
Sciogliamo l'abbraccio e vado, mentre con una mano la saluto in lontananza. Controllo il cellulare, dove trovo un messaggio di Theo: Ti sto aspettando, sono già nella hall.
Il mio cuore torna ad avere un ritmo frenetico, mentre finalmente raggiungo l'edificio e prendo l'ultima boccata di ossigeno prima di entrare.

Sara: Sono qui... non ti vedo!

Appena entrata, la prima cosa che faccio è guardarmi incontro. Ci sono dei divani, e vado subito a vedere se Theo sia lì. Che ansia, la voglia di vederlo è così tanta che non posso resistere neanche un secondo in più!

Theo: Sono dietro di te... voltati ;)

Mi giro e... e me lo ritrovo davanti. Un altro colpo al cuore e un attentato per i miei poveri ormoni già del tutto impazziti. Bellissimo come la statua di un dio greco, con il cellulare in mano e il sorriso furbetto che mi manda fuori di testa. Vorrei saltargli in braccio e baciarlo, ma la verità è che le mie gambe sono rimaste impietrite d fronte a questa visione perfetta.
-Sara... -
-Theo... - E' lui a venirmi incontro e a cingermi i fianchi, mentre io, come una stupida, mi aggrappo alle sue spalle per raggiungere la sua altezza e baciarlo sulla guancia. Lui mi asseconda abbassandosi un po', poi mi porta verso le scale.
-Siamo un po' in anticipo, quindi se ti va... puoi salire in camera con me. Se pensi che io sia un maniaco sessuale lo capisco, perciò come preferisci. – Un maniaco. Ma quale maniaco, Theo! Non hai idea dei pensieri che mi passano per la testa mentre ti guardo, la vera maniaca sono io...
-Ho portato il tuo ritratto, e non voglio che tu lo perda... perciò saliamo. Ascensore? –
E già soltanto la parola "ascensore", se associata a Theo, mi fa venire in mente un certo numero di idee.
-Okay. - Theo mi porta verso l'ascensore, che per fortuna non dobbiamo aspettare, e saliamo verso la sua camera. In una qualsiasi altra situazione, non avrei mai accettato l'invito di restare da sola in una stanza d'albergo con un ragazzo che conosco da un giorno. Con lui, invece, è totalmente diverso. Mi fido, lo voglio. Niente mi fa dubitare delle mie azioni.
La porta dell'ascensore si chiude, io e Theo siamo l'uno di fronte all'altra. Nella mia fantasia, dovrei prendere coraggio e baciarlo. Ma mi sono imposta di essere seria, non voglio dare l'impressione che mi interessi soltanto... portarmelo a letto e cose del genere. Dopo ieri, anche se lui ci stava, potrebbe benissimo pensarlo.
La sua mano mi cinge dolcemente i fianchi, ed io mi appoggio a lui con la testa. Mi basta questo, mi bastano anche piccoli gesti.
-Siamo arrivati, Sara. – La porta si apre, lasciandoci a quello che mi sembra l'ultimo piano dell'hotel.
-Qual è la tua stanza? – gli domando.
-Questa... la suite. – Con una tessera magnetica, Theo apre la porta della "stanza", e subito mi ritrovo davanti a quello che potrebbe benissimo essere un appartamento. Tutto è spazioso, ed arredato elegantemente.
- ...Wow! Ti tratti bene, eh? – Theo mi sorride, e i miei occhi vanno a posarsi sul bel letto matrimoniale che mi ritrovo davanti.
-Diciamo di sì... -
Mi siedo sul letto ed apro subito la borsa, tirando fuori il ritratto che già avrei dovuto consegnargli ieri.
-Eccolo qui... adesso è tutto tuo – gli dico alzandomi. Theo lo prende tra le mani e lo poggia sul tavolo, abbassando lo sguardo.
-Lo metterò nella mia casa a Londra – mi dice. Torno a sedermi sul letto, e lui stavolta si siede accanto a me. Mettersi sul letto, mossa sbagliata considerando i pensieri che mi scatena questo ragazzo.
-Mi sei mancato... anche se per poche ore, mi sei mancato! – gli confesso guardandolo negli occhi. Mi lascio un po' andare, mettendomi più vicina a lui.
-Ti ho pensata per tutto il tempo. Non sono riuscito a dormire, volevo soltanto rivederti, Sara... – Avvicino il mio volto al suo, sento il suo dolce respiro sul mio viso.
- ...E baciarmi. – Completo la frase al posto suo e lascio che Theo posi le sue labbra sulle mie. Tutto il coraggio che avevo ieri sembra quasi scomparso, mi sento una bambolina nelle sue mani. Poi, tutto a un tratto, le mie mani prendono vita propria e vanno a posarsi tra i suoi capelli. Il bacio non è diverso da quelli che ci siamo dati ieri, uno di quei baci che se dati in pubblico sarebbero considerati scandalosi.
-Sappi che oggi non ti lascerò in pace nemmeno per un secondo – mi dice con una voce roca e incredibilmente sexy.
-Non posso chiedere di meglio. – Sorrido e riprendo di nuovo a baciarlo, costringendolo quasi a sdraiarsi sul letto. Sono seduta di nuovo sopra di lui, e sento le sue mani grandi e delicate insinuarsi sotto la mia maglietta. Forse è stata una mossa sbagliata mettermi una maglietta rossa con dettagli in pizzo...
-Hey, sei ancora sul pianeta Terra? - Theo mi ferma, notando che mi sto lasciando andare un po' troppo. Di nuovo. Accidenti a me!
-Sì... - Ho la voce di qualcuno che... lasciamo perdere. Se dopo oggi non penserà che sono una ninfomane, sarà un miracolo.
-Dobbiamo andare, altrimenti sappiamo già come andrebbe a finire. – Si mette a ridere. Che bello quando ride, mi manda al manicomio con qualsiasi gesto che fa. E' possibile essere così... abbagliati da una persona?
-Scusami, sono fuori controllo! – Sorrido anch'io e mi sposto, alzandomi dal letto. Lascio che si alzi anche lui, e che... si ricomponga. Oggi indossa jeans stretti, Converse e una maglietta sportiva a maniche corte. E' incredibilmente bello anche così. Si sistema la maglietta e va a prendere una bottiglietta d'acqua. La apre e me la offre, forse nella speranza di calmare i miei bollenti spiriti. In realtà ne avrebbe bisogno anche lui... se pensa che io non mi sia accorta del fatto che i suoi pantaloni gli stanno un po' stretti e che si vede tutto, si sbaglia di grosso. Decisamente. Non avrò esperienza, ma di certo non sono stupida.
-Andiamo – gli dico. Theo si mette un paio di Ray Ban scuri e un cappellino con la visiera, poi prende la mia borsa e me la porge.
-Sei un po' distratta, piccola pazza. – Oddio, eccolo che mi sorride di nuovo, ed io mi sciolgo.
-Colpa tua... - Non so se sia giusto parlare di ciò che stava per accedere ieri e... pochi minuti fa. Quando lo racconterò a Isabella si piegherà in due dalle risate, già lo so!
-A differenza tua, mi so trattenere! – risponde. Mi fa l'occhiolino e prendiamo di nuovo l'ascensore. Stavolta è lui a cogliermi di sorpresa e a darmi un bacio sul collo. Mi vengono i brividi e inarco la schiena, ennesima figura di merda. Theo ride di nuovo. All'uscita dell'ascensore troviamo il suo agente, che oggi sarà anche il nostro autista.
-Sara, ti presento Charles, anche se vi siete già visti ieri. Lui è una persona fidata, un amico, quindi non farti problemi. – Ci stringiamo la mano. In effetti lui sa parecchie cose, anche perché il primo messaggio che mi è arrivato è partito proprio dal suo numero di cellulare, questo me lo ha detto Theo quando mi ha riscritto.
-Sara Leoni, ci siamo già conosciuti ieri. –
-Charles Wayne, parlo anche un po' di italiano! –
-Fantastico! Allora posso suggerirle i posti in cui andare oggi – rispondo.
-Ottima idea. E dammi del tu, ti prego. – Charles avrà sì e no qualche anno più di Theo, e mi domando se lui non si sia confidato come io ho fatto con Isabella.
-Voi due, mi rendete partecipe della conversazione o no? – mi dice Theo dandomi un pizzicotto sul fianco. Reagisco di nuovo facendo la faccia sorpresa e da pesce lesso. Reazione sbagliata per un pizzicotto...

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora