Capitolo 7

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 Ieri è stato davvero difficile separarmi da lui. Avevo ed ho la consapevolezza che non so quando ci rivedremo, e che se faccio passare un mese potrebbe benissimo dimenticarsi di me e scomparire.
Mi viene in mente una frase di New Moon, quando Edward dice a Bella "Sarà come se non fossi mai esistito" ...
Tutto questo è così assurdamente fantastico che ancora stento a crederci, e la parte più pessimista di me tende a farmi credere che ciò che è successo è stato soltanto una breve parentesi, per lui. Ho baciato Theo James, questo è vero. Ma... Ma basta Sara, questo pessimismo non ti porterà da nessuna parte! E' vero, oggi sono più pessimista di Leopardi. Sapere che lui è ancora a Roma e non poterlo vedere, mi fa uscire fuori di testa. Gli ho mandato un messaggio di buongiorno ma non l'ha ancora visualizzato, forse è già impegnato... o forse vuole semplicemente ignorarmi. Oddio, sto seriamente diventando pazza, ed è tutta colpa sua.
-Hey amica pazza! - Ecco Isabella, che finalmente mi raggiunge. E' ancora presto per entrare a lezione, ma già so che oggi farò molta fatica a concentrarmi. Tanto per cambiare...
-Ciao, Ellie. - La abbraccio, e mi viene da piangere. Mi sto trattenendo tutto il nervosismo.
-No no, Sara. Non fare così o ti picchio. - Isabella mi strappa un sorriso, e mi asciugo gli occhi leggermente lucidi prima che mi rovinino il trucco.
-Non ce la faccio, ho bisogno di vederlo prima che parta... - Mi sento tanto una bambina capricciosa, ma dopo ieri sono davvero cotta a puntino.
-Ti ha detto oggi fino a che ora è impegnato? E quando ha l'aereo? - domanda Ellie. - Potresti fare come in quelle scene da film dove lei si presenta all'aeroporto e dice "Ti amoooo". - Isabella sorride, facendo inevitabilmente sorridere anche me. Non so se potrei mai fare una cosa del genere, e Fiumicino non è neanche dietro l'angolo.
-E' impegnato fino alle sette di stasera, e il volo è alle nove - rispondo.
-Scusami tanto... ma se ti accompagnassi in albergo potresti salutarlo prima della partenza e fargli una sorpresa, no? - Isabella mi osserva con uno sguardo di ovvietà.
-Potrei andare con la metro, non voglio che aspetti lì da sola finché non... -
-Finché non avete finito? Chissà quante cose pervy dovete fare, eh?! - Sorrido di nuovo. Isabella ha ragione, ma dall'altra parte non voglio apparire come "quella che si accolla alle persone". Mi sto facendo troppi problemi inutili, vero?
-Dai, Ellie! La tua idea mi piace ma... non voglio apparire troppo insistente. Una specie di stalker, insomma. -
-Ma la fai finita? Corri da lui e non pensare ad altro... E poi, dov'è scappata tutta la tua sicurezza? Ti ricordo che te lo stavi per fare in un camerino televisivo e che lui non si è tirato indietro! - Giusto. Ora Isabella potrà ricattarmi con questa storia ogni volta che dirò "Non me la sento di fare questa cosa".
-Sì - rispondo. - Sì, lo devo fare. -
-Brava, così ti voglio vedere! Cazzuta! - Ellie mi dà una pacca sulla spalla, poi tira fuori il cellulare dalla borsa per mostrarmi una cosa.
-Adesso fatti una risata... - Apre Facebook e mi fa vedere una foto di Theo pubblicata su un gruppo. Una bellissima foto di Theo appoggiato a una parete...
-Non guardare la foto... piuttosto guarda ciò che hanno scritto sopra! - mi dice.

Vedere Theo James appoggiato ad un muro mi fa pensare a cose indicibili :P

Mi viene da ridere come una scema, se penso alle cose indicibili che stavamo per fare io e il ragazzo nella foto. Sento le mie guance avvampare, anche se per mia fortuna non si nota mai quando arrossisco.
-Posso spuntare questo dalla mia lista di cose da fare con Theo James... anche se in realtà ci siamo fermati! - Isabella continua a ridere come una matta. E' così che vuole vedermi, folle e scema, non insicura e paranoica.
-Della serie "Fatto", "Da fare" ... Ma sì, dovresti proprio fare questa lista. Adesso però entriamo, che si è fatto tardi? - Guardo l'orologio e mi accorgo che è davvero ora di entrare a lezione, così saluto Isabella e ci diamo appuntamento al solito posto per la pausa pranzo.
-A dopo, Ellie. Ti voglio bene, senza i tuoi consigli sarei persa! - le dico. Isabella mi fa l'occhiolino e ci dirigiamo entrambe verso le nostre aule.

Appena entro in aula, la lezione è già cominciata. Francesca, una delle mie compagne di corso, mi fa cenno di venire a sedermi accanto a lei.
-Hey, Sara - mi saluta a bassa voce.
-Francy... ha iniziato da molto? -
-No tranquilla, ha iniziato adesso. Ma che hai fatto, hai una faccia! - prosegue a domandare la mia amica. Insomma, mi si legge negli occhi che ho la testa completamente fra le nuvole.
-E'... un ragazzo. Ieri siamo usciti e ho paura che adesso non mi cerchi più, ma sono solo le mie stupide paure... -
Come due sceme, veniamo beccate dal professore, che ci fa fare una figuraccia davanti a tutti.
-Le signorine sedute lì in alto possono anche uscire, se la lezione è noiosa! - Simpatico, eh? Mi sono solo distratta per un minuto... concentrarmi non è una cosa che fa per me, purtroppo.
-Ci scusi - risponde Francesca per me. Ma ecco che arriva anche la seconda figura di merda: proprio in quel momento, il fischio dei messaggi di Whatsapp partito dal mio cellulare riecheggia per tutta l'aula universitaria. Vorrei avere con me il Mantello dell'Invisibilità di Harry Potter e scomparire.
-Merda - dico sottovoce facendo ridacchiare Francesca. Se non altro il professore non ha capito che il cellulare colpevole di essere acceso era il mio. Mentre la mia amica prende appunti, non resisto alla tentazione di controllare se per caso sia un messaggio da parte di Theo. Tanto la lezione di oggi è sulla grammatica, argomento sul quale sono sempre stata particolarmente fissata. Se qualcuno sbaglia a scrivere mi salgono i nervi e glielo faccio notare, a costo di fare la maestrina. Questa fissa è merito della mia passione per la scrittura, non avrei mai pubblicato storie piene di errori.

Muffin: Buongiorno piccola pazza, sono ancora a Roma e già mi manchi! Che cosa mi hai fatto?

Oddio, è lui! Sul mio volto compare subito un bel sorriso. Francesca butta l'occhio sul mio cellulare, e la vedo fare una smorfia.
-Chi cazzo è Muffin?! - mi chiede sorridendo e continuando a scrivere sul suo block notes. - E perché parlate in inglese? -
Facendo attenzione a parlare a voce molto bassa, cerco di spiegarle le cose in modo da non rivelare nulla di troppo.
-E' inglese, e stasera torna a Londra. E Muffin è il suo soprannome... Cioè, il soprannome idiota che gli ho dato io - spiego alla mia amica, che ora ha posato un attimo la penna e si attorciglia i capelli biondi attorno al dito.
Alla fine ho deciso di cambiare il nome in rubrica da Theo a Muffin, per cause di forza maggiore. Devo mantenere la cosa segreta ancora per un po'... perché in fondo non so quali saranno gli sviluppi di questa surreale storia.
-Capisco... - risponde Francy. - Come vi siete conosciuti?! -
-E' una... storia lunga. Ne parleremo, te lo prometto. Ma al momento sono ancora troppo spaventata, ho paura di perderlo e preferisco non parlarne troppo - le spiego. Non è proprio una frottola, in parte è davvero così. Adesso voglio davvero mettermi a seguire, ma prima devo assolutamente rispondere a Theo.

Sara: Mio caro Muffin, aspettati una sorpresa questa sera, mi manchi troppo anche tu...

Quando scrivo a Theo non so mai se usare le emoticons o meno... Lui ha quasi trentuno anni e non voglio sembrare la ragazzina infantile che riempie i messaggi di faccine e cuoricini. Con Isabella invece è tutto un mettere faccine ovunque! Quando lo conoscerò meglio capirò anche questo...

***

Finalmente si esce, e sto aspettando Isabella accanto alla sua moto. Ho fame, devo fare pipì e sono nervosa per stasera. Ma ormai non mi tiro indietro, ho deciso. E il messaggio di stamattina non ha fatto altro che rendermi più sicura di me, altrimenti non mi avrebbe scritto che già gli manco e quel "Che cosa mi hai fatto?" ... Ieri è stata una giornata incredibile, le cose che ci siamo detti non possono non avere alcun significato.

...Dopo Villa Borghese siamo stati in giro fino a tardi, la macchina di Charles mi ha lasciato proprio sotto casa.
Il momento dei saluti è stato il momento peggiore ma anche quello più intenso, io non volevo lasciar andare lui e lui non voleva lasciar andare me. Theo è voluto andare alla Fontana di Trevi nonostante sia ancora piena di impalcature e la monetina si possa lanciare soltanto in una squallida riproduzione microscopica della fontana.
-Dopo questo, puoi stare certa che tornerò a Roma - ha detto dopo essersi girato, con una monetina in mano. Poi l'ha lanciata, e la monetina è finita dritta nella mini fontana.
-Hai fatto centro! - ho risposto facendogli un mezzo applauso, e lui si è avvicinato per darmi il cinque.
-Io faccio sempre centro, non lo sapevi? - Sì, questo ragazzo ha una particolare fissa per i doppi sensi... ed io sono stata al suo gioco.
-Staremo a vedere... mi hai fatto una promessa! - ho risposto. D'altronde era stato lui a dirmi che "sarei rimasta vergine ancora per poco" ...

-Allora... abbiamo ancora un po' di tempo, che ne dici se ci mangiamo qualche schifezza al bar? - mi propone Isabella riportandomi alla realtà.
-Ci sto... muoio di fame, ho bisogno di zuccheri o non connetto più! - La mia migliore amica mi passa il casco, ed io me lo allaccio mentre continuo a parlare. Ancora non le ho raccontato tutti i dettagli, certe cose non possono essere dette per telefono!
Ellie monta in sella alla moto ed io mi tengo ai maniglioni laterali, mentre partiamo io cerco di rilassarmi mentre sfrecciamo in mezzo al traffico della Capitale. Poco dopo, Isabella si ferma nei pressi di un bar, e mentre io vado a cercare il bagno, lei prende qualcosa da mangiare per tutte e due. Conosce i miei gusti e so già che non potrebbe mai prendere qualcosa che non mi piace. Quando torno, la trovo già seduta ad uno dei tavolini all'aperto, con due bicchieri di tè e due piccole porzioni di patatine fritte con il ketchup.
-Posso mangiare anche le tue, vero? - domando scherzosamente a Isabella mentre mi siedo.
-Fammi pensare... No! - Sorride, iniziando a mangiare. Sono le sei, questo significa che ho ancora un po' di tempo.
-Allora, che cos'è che mi devi ancora raccontare? - mi domanda assumendo la sua solita espressione da furbetta.
-Stamattina Francesca, la mia compagna di corso, ha letto per sbaglio qualche mio messaggio con Theo... -
-Cioè con Muffin - risponde lei mangiando una patatina dietro l'altra.
-Sì, con il misterioso ragazzo inglese che ho conosciuto, ovviamente! E' stata una buona idea cambiare il suo nome in rubrica - dico convinta.
-Già. Ma io ti conosco furbetta, e so che non era questo ciò che volevi dirmi. - Ormai sono abituata al fatto che Isabella mi legga nel pensiero... perché anche io lo faccio con lei!
-C'è una cosa che ieri mi ha detto Theo... e non posso smettere di pensarci. - Abbasso lo sguardo e continuo a mangiare come se nulla fosse, versandomi nel bicchiere un altro po' di tè alla pesca.
-Ha capito che io... - abbasso la voce - sono vergine. - A Isabella per poco non va di traverso il tè.
-Ha i poteri magici, Sara? E comunque, ti sta provocando come tu hai fatto con lui. -
-E poi mi ha detto: "Non lo resterai per molto". - Ogni volta che ci penso, vado a fuoco.
-No, okay... ci sa decisamente fare. Ora io devo capire se vuole solo portarti a letto o se è realmente interessato a te. - Adesso Isabella sta cercando di comportarsi da migliore amica protettiva. Ha ragione, ma sa anche che, trattandosi di Theo, il mio lume della ragione è andato a farsi benedire.
-Ma non mi ha detto solo questo... - Proseguo a raccontarle delle cose che ci siamo detti, le faccio vedere il messaggio di stamattina. Le dico di quanto sia stato difficile staccarmi da lui, ieri sera. Di quanto l'ultimo bacio che ci siamo dati sia stato... doloroso. Finiamo di mangiare e si fa l'ora fatidica, devo proprio andare. Ho già detto a mamma che avrei fatto tardi, e ho già detto a Isabella che ora che sono così agitata preferisco andare con la metro e rilassarmi un po'. Ho bisogno di camminare e di ascoltare la musica, ha un effetto calmante su di me. E' come se dovessi vederlo di nuovo per la prima volta.
Isabella mi lascia proprio davanti alla metro, e mi raccomanda di stare tranquilla. Non posso farci niente se il fatto di vederlo di nuovo mi fa sentire così...
-Oi, stai tranquilla! E chiamami, dopo! -
-Sì, Ellie. Grazie per i tuoi consigli! - Le do un bacio sulla guancia e vado, mentre la sento dirmi in lontananza "Non fate sciocchezze!"
Per fortuna la metro passa subito e trovo anche un posticino per mettermi seduta. Tiro fuori l'iPod dalla borsa e metto le cuffiette, andando a cercare le canzoni di una band in particolare: gli Shere Khan, la band di cui faceva parte anche Theo. Purtroppo si sono sciolti, ma devo dire che erano davvero bravi. Dovrò incoraggiare Theo a riprendere in mano anche la carriera di cantante, potrebbe farlo contemporaneamente al cinema e sarebbe un artista ancora più apprezzato.
Faccio partire la sequenza delle canzoni e mi faccio trasportare dalla bellissima voce di Theo: una voce calda, profonda, sexy e rassicurante. Ancora mi chiedo se c'è qualcosa che Theo James non sappia fare...
Sono arrivata alla fermata Colosseo. Esco dalla metro e inizio a incamminarmi verso il suo albergo, con il cuore che va ormai a duemila e una cuffietta con la musica che ancora mi fa compagnia.
Entro nell'albergo e mi dirigo subito alla reception. Improvvisamente mi assale un dubbio atroce e mi chiedo se mi faranno passare... dopo tutto, potrei essere chiunque.
-Buonasera - dico alla signora. - La camera del signor Theodore Taptiklis - chiedo a bassa voce, ricordandomi del fatto che Theo usa delle accortezze per la sicurezza, tipo usare il suo nome completo.
-Un minuto. Lei come si chiama, signorina? -
-Sara Leoni. - La signora compone un numero sul telefono e inizia a parlare inglese. Sta dicendo il mio nome, per chiedere se ho davvero il permesso di salire.
-Okay, può andare. - La signora mi sorride con uno sguardo strano e mi consegna un'altra tessera magnetica, facendomi accompagnare fino alla stanza da una ragazza dello staff. Non credo che sappia che mi sta accompagnando alla stanza dove alloggia Theo James, o non potrebbe essere così calma e tranquilla. Sbaglio?
-E' la stanza giù in fondo - mi dice.
-Grazie, arrivederci. - Sorrido e aspetto che la signorina si allontani, e poi corro letteralmente in direzione della stanza di Theo. Non ho bisogno di usare la tessera magnetica perché la porta è già accostata, così me la infilo nella tasca dei jeans e mi lancio subito tra le braccia della meraviglia che mi ritrovo davanti.
-In effetti è da stamattina che mi aspettavo una sorpresa... - mi dice guardandomi negli occhi, e chiudendo immediatamente la porta. Sul suo letto è già preparata la valigia, fra poco se ne andrà via da Roma... ma in questo momento non ci voglio proprio pensare.
-Dovevo salutarti un'ultima volta. - Detto questo, gli getto di nuovo le braccia attorno al collo e poggio le mie labbra sulle sue, attirandolo sempre più verso di me. Un bacio... che poi diventano due, poi tre, poi quattro.
-Ero a lezione stamattina, quando ho letto il tuo messaggio - gli dico mentre restiamo abbracciati, io appoggiata a lui e lui che mi tiene le braccia attorno alla schiena. Come si sta bene, mi sembra di stare in Paradiso. E' senza dubbio il mio paradiso personale.
-Ti ho scritto poco prima di fare un'intervista... Oggi non mi hanno dato un attimo di tregua, avrei voluto scrivertelo molto prima - mi dice dandomi un bacio sulla fronte. Sto per sciogliermi per la troppa dolcezza.
-Ti preoccupi perché non mi hai scritto prima?! - gli domando.
-Non vorrei mai che tu pensassi che sono... sparito. - Theo fa una smorfia, io gli sorrido imbambolata.
-Andiamo in balcone, ti va? Mi mancherà la vista del Colosseo - mi dice prendendomi per mano. In balcone c'è un divano, e Theo mi trascina a sedermi con lui. Per la mia sanità mentale sarebbe meglio sedermi vicino, non in braccio a lui... perché so benissimo cosa gli succede, l'ho già sperimentato. E non so se sono ancora in grado di resistere, davvero non lo so.
-C'è una vista meravigliosa, è vero... - Mai avrei pensato, in vita mia, di mettere piede in una stanza del genere. Mi accoccolo di nuovo tra le sue braccia, il sole è tramontato e il cielo sta cominciando ad assumere le sfumature della sera. Per un attimo chiudo gli occhi e mi concentro solo sul suo odore, e sul battito del suo cuore. Sul fatto di averlo così vicino e di trovarmi tra le sue braccia, l'unico luogo in cui mi perdo volentieri e dal quale è impossibile recuperarmi. Poi mi ricordo di avere ancora l'iPod nella tasca posteriore dei miei jeans, così mi viene la brillante idea di chiedere a Theo di prenderlo.
-Theo, mi prenderesti l'iPod nella tasca? - Che tradotto significa: puoi toccarmi una chiappa, per me va benissimo!
-Subito... - Theo fa il furbo e afferra l'iPod attraverso una cuffietta, mettendomelo subito in mano. Prendo una cuffia e gliela metto all'orecchio destro, l'altra invece la indosso io. Scorro la playlist degli Shere Khan e faccio partire di nuovo la mia canzone preferita, Can't Complain. La musica parte, e alzo gli occhi per vedere che espressione sta facendo Theo in questo istante. Se ha riconosciuto che si tratta proprio di una delle sue canzoni.
-Ma questa è... -
-Eh, sì... pensavi che io non sapessi nulla del tuo passato da cantante? - Gli punto il dito contro, e lo invito ad alzarsi.
-Vuoi ballare? - mi domanda.
-Sì. - La parte strumentale finisce e la voce di Theo inizia a cantare. Theo mi prende le mani e iniziamo a muoverci, legati dai fili delle cuffiette. Poi, io inizio a cantare... e anche lui.
- ...I'm gonna change for you... - La sua voce è bellissima, ed io smetto di cantare per poterla sentire meglio.
-Non smettere, sei bravissimo - lo imploro. Lo abbraccio di nuovo, una cuffietta continua a mandare la musica nel mio orecchio, mentre dall'altra parte Theo canta sussurrandomi le parole. Quando la canzone finisce, mi viene da piangere. Mi commuovo, senza avere un reale motivo. Soltanto perché è stato bello sentirlo cantare per me.
-Se non riprendi a cantare giuro che... ti picchio! -
-Dici sul serio? - mi domanda fingendosi spaventato.
-Puoi fare entrambe le cose, hai tutti i requisiti per portare avanti sia la carriera di attore che quella di cantante. Per la cronaca, io amo gli Shere Khan e se penso al fatto che vi siete sciolti... Sì, piango! - Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo.
Poi sentiamo bussare alla porta, e immediatamente penso che ormai manca poco. Che dobbiamo salutarci.
-Scusami un attimo - mi dice Theo allontanandosi verso la porta. Mi affaccio e vedo che Charles è venuto a prendere la valigia di Theo per caricarla in macchina.
- ...Dieci minuti. - E' l'unica cosa che riesco a capire. Il volo è alle nove e non ci vogliono esattamente cinque minuti per arrivare all'aeroporto.
-Va bene - sento rispondere da Theo. Charles esce di nuovo dalla porta, e Theo, dopo un altro minuto, mi raggiunge di nuovo. Arrotolo le cuffiette attorno all'iPod e me lo rimetto in tasca, poi ci guardiamo.
-Devi... andare, vero? - gli domando con una faccia senza dubbio da funerale. Senza rispondere, Theo annulla di nuovo la distanza tra noi e mi abbraccia, sollevandomi da terra. Mi aggrappo con tutta la forza che ho alle sue spalle, e come una cretina mi metto a piangere. Theo se ne accorge e mi fa poggiare di nuovo i piedi a terra, spostandomi i capelli che mi coprono il viso.
-Se fai così io non ce la faccio, Sara. - Mi prende il viso tra le mani e ci baciamo, mentre qualche lacrima ancora continua a scendere dai miei occhi.
-Scusami... è già difficile, non voglio complicare le cose - gli rispondo. E lo bacio di nuovo. Poi ci mettiamo a ridere, perché Theo mi dice: - Non sto partendo per la guerra, torno a ottobre! - E adesso ho la certezza che vuole davvero rivedermi.
-Ottobre... -
-Ti scriverò ogni fottutissimo giorno - mi dice. Mi accompagna alla porta dopo che ho recuperato la borsa, e ci scambiamo un ultimo bacio.
-Scusami per la scenata... -
-Scusami perché vado via... Ricorda che ho una promessa da mantenere. - Detto questo mi rivolge il sorrisino perverso che mi fa impazzire e mi accarezza la schiena sollevando la maglietta. E' davvero crudele questo ragazzo, ha capito molto bene qual è uno dei miei punti deboli: il tocco delle sue mani.
-Ci vediamo a ottobre... - dico. Un ultimo bacio e scappo letteralmente via, prima di mettermi a piangere seriamente. Mi siedo un attimo sulle scale per riprendere fiato, e apro la borsa per mettere finalmente a posto l'iPod. Appena la apro, trovo un biglietto... scritto da lui. C'è un indirizzo.

Se mi comporto da stronzo e non mi faccio più sentire, hai diritto di sputtanarmi sulla peggiore rivista di gossip e di venirmi a cercare nella mia casa a Londra... A presto, piccola pazza!
-Il tuo Muffin, Theo.

Ciao ragazze!
Sara e Theo si sono salutati, ed ora il loro rapporto appena iniziato sarà messo alla prova dalla distanza. Sara fa ancora fatica a fidarsi del tutto, e quindi è Theo a compiere un passo molto importante lasciandole quel biglietto.
Se volete cercare la canzone di Theo, andate su YouTube e cercate "Can't Complain studio track - Shere Khan" . Theo inizia a cantare al minuto 1, ve lo dico perché all'inizio è solo strumentale. Amo quella canzone *_*
Aggiorno domenica, votate e commentate☆
Un bacio!
Greta

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora