Capitolo 10

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Ieri sera alla fine non siamo usciti, abbiamo aspettato un po' e poi siamo andati a farci un bagno nella piscina dell'hotel. Per fortuna avevo ricordato di portare anche un costume, altrimenti sarebbe stato un bel problema! La piscina è interna, anche perché ormai essendo ottobre non fa più così caldo. Durante la pausa pranzo all'università, prima di andarmene di nuovo e trascorrere il pomeriggio con Theo, Isabella mi supplica di raccontarle ogni cosa e di non tralasciare neanche il minimo dettaglio.
-Non mi dire, avete rischiato di nuovo di farlo in posti poco opportuni? - mi domanda mentre mangia lentamente un trancio di pizza bianca.
-In ascensore è successo qualcosa di... fantastico - rispondo osservandomi le unghie delle mani, corte e senza smalto.
-In ascensore?! Come nei film? Gli sei saltata addosso di nuovo? - Ellie prosegue con le sue domande a raffica. - Insomma... la mia migliore amica è ancora vergine? -
-Ellie, sì, lo sono ancora! - La gente che passa ci vede ridere, e in effetti non è esattamente una conversazione normale. Le racconto dell'assalto di Theo nell'ascensore e di come sono stata sfacciata nel reagire alle sue provocazioni, cosa che lui sembrava apprezzare. E so che tutto questo riesco a farlo perché mi fido di lui, come non mi sono mai fidata di nessun essere di sesso maschile.
-Lo hai visto in costume? Dimmi che gli hai fatto almeno una piccola foto... - Prendo il cellulare e mostro alla mia amica le foto di Theo in costume.
-Sappi che le condivido solo con te! - aggiungo.

...Dopo esserci fatti una bella chiacchierata, scendiamo finalmente per andare in piscina. Non c'è anima viva, e questo significa che questa meraviglia è tutta per noi!
-Prima o poi ti deciderai a dirmi tutto? - insiste Theo, che sta iniziando a scoprire i miei punti deboli. Non mi piace parlare della mia famiglia, perché l'unica persona che considero la mia famiglia è mia madre, e una zia che purtroppo non abita a Roma. Per me è un argomento difficile, ed anche con Ellie ci avevo messo un po' ad aprirmi.
-Dammi un po' di tempo, Theo. Non è mancanza di fiducia nei tuoi confronti, è soltanto che... è un discorso pesante, per me. E tu sei venuto a Roma per rilassarti. Ti racconterò tutto, ma per ora... non parliamone più, ti prego. - Theo mi abbraccia e mi dà un bacio sulla fronte, sorridendomi.
-Tranquilla, okay? - In meno di un secondo torna subito a fare il coglione e a strapparmi un sorriso.
-Fammi vedere quanto sei bella in costume, sai che volevo vederti nuda già in quel famoso camerino... -
-Prima spogliati tu, o forse hai paura che Big Muffin torni a farsi vivo? - Sì, ormai sono proprio partita per la tangente. Theo si toglie subito la maglietta, restando con addosso un paio di bermuda.
-Soddisfatta? E' questo il mio costume - mi dice. Sorrido e mi fisso un attimo a guardare i suoi pettorali scolpiti ma per nulla eccessivi... e quasi mi vergogno a spogliarmi, di fronte a tanta meraviglia. Adesso che devo farlo per questioni pratiche ho paura, certo che sono proprio scema!
-Spogliati o lo faccio io, visto che ti prendi tanta confidenza non sarò io quello che si fa problemi! -
Mi decido a togliermi il vestitino leggero che ho messo per coprirmi, e subito dopo resto con le mani in mano, fissandomi i piedi. Sono magra, sì... ma ho quel filo di pancia che non se ne andrà mai, e ho paura di non piacergli. Theo si avvicina e mi prende le mani, poggiandosele sulle spalle.
-Lo sapevo che eri bellissima... - mi dice. - Visto che è ancora presto per mantenere la mia promessa, mi accontento di vederti così - prosegue facendo il suo solito sorriso sghembo che mi manda al manicomio.
-La pianti di sorridere in quel modo? - gli dico.
-Quale modo? - domanda lui facendo lo gnorri.
-Il sorrisino da pervertito... mi fa impazzire! - Sorrido e gli salto in braccio, lasciandomi afferrare da lui. E' strano ed è bello sentire la mia pelle sulla sua in modo così diretto, come non è ancora mai capitato tra noi. Forse è ancora troppo presto, siamo partiti in quarta ed ora stiamo facendo un po' di marcia indietro. Se dico questo è tutta colpa di Isabella e delle sue metafore con le macchine!
-Andiamo a farci il bagno? - mi domanda. - Sai com'è, sento piuttosto caldo... -
-Sai com'è, sento caldo anch'io! - Theo mi fa scendere e andiamo subito in acqua, è tiepida quindi non sento neanche il tipico freddo di quando si mette piede in piscina. Ma sì, basta vergognarsi. Il mio costume nero con le margherite è carino, e grazie a Theo non mi sento più a disagio. Credo sia normale sentirsi un po' spiazzati di fronte a qualcuno così perfetto... ma con lui è così, ancora una volta sento che posso essere me stessa.

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora