Capitolo 41

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Alcuni anni dopo

Sto aspettando che Theo torni a casa per dargli una notizia bellissima...
Stiamo insieme da sei anni ormai, e di cose ne sono successe. Ho preso la mia laurea in lettere, quasi con il massimo dei voti. Ne sono fiera perché mi sono laureata nei tempi giusti, e so di essermi impegnata moltissimo. Ora vivo a Los Angeles con Theo, anche mamma si è trasferita qui con me con la nostra cagnolina Camilla. A volte Roma mi manca, ma sento che Isabella ed io torneremo spesso in Italia. Lei ha la sua famiglia, io e mamma abbiamo zia Elisa ed Alice, alle quali abbiamo lasciato la nostra casa a Roma. Isabella vive qui con Liam, non abbiamo permesso a niente e nessuno di separarci di nuovo. Ora che sono abituata a prendere spesso l'aereo, mi sembra quasi che le distanze si siano accorciate, ho ampliato i miei orizzonti e ho capito che ora la mia casa è qui, negli Stati Uniti. In un certo senso, ora mi sento più "cittadina del mondo" ... e considero casa il luogo in cui ci sono le persone a cui voglio bene. Il quartetto Sara, Isabella, Elena e Sofia esiste ancora, perché quelle due pazze ci vogliono davvero bene e presto saremo di nuovo tutte insieme. Elena sta per trasferirsi qui con Lorenzo, anche la loro storia va avanti da molto tempo e con il nostro appoggio verranno a vivere qui. Quanto a Sofia, lei ci ha davvero sorpreso, perché... si è fidanzata con Charles! Sì, proprio lui, il manager di Theo. Hanno ben dodici anni di differenza, ma la storia sembra funzionare. Tutto è iniziato quando, una volta, Theo è di nuovo tornato a Roma con Charles. Io ero con le ragazze, e quando Sofia e Charles si sono rivisti, lei ha subito detto: "Mi ricordo di te! Sei l'agente/guardia del corpo/assistente super fidato di Theo!". Charles era scoppiato a ridere e aveva risposto che sì, era proprio lui, accennando a quella famosa volta negli studi di C'è Posta in cui tutto è cominciato. La prima volta che lo vidi rimasi colpita dalla sua stazza, è molto alto e muscoloso, con gli occhi azzurri e i capelli chiari. Ma oltre ad avere una bella presenza è anche un uomo molto intelligente e di cultura. E così è successo, si sono piaciuti e la storia va avanti da allora. Ho realizzato anche il sogno di Sofia facendole incontrare Taylor Lautner, ma in ogni caso lei era già innamorata di Charles. Con lei ho capito la differenza tra "attore preferito" e "amore", perché lei non è mai stata così esageratamente fissata come lo ero io. Ovviamente, io sono la pazza e mi devo sempre distinguere!
Altra novità, ho scritto un libro e Theo vuole aiutarmi a pubblicarlo. All'inizio non volevo, perché mi sembrava come se stessi approfittando di lui e della sua fama per emergere. Ma alla fine ho pensato che sono fortunata ad avere il suo appoggio, e che il fatto che mi aiuti a pubblicarlo non significa niente. Il libro dovrà piacere perché sono brava a scrivere, non perché "l'ha scritto la fidanzata di Theo James". Forse mi daranno della raccomandata, ma non mi importa. Lascio che le cattiverie mi scivolino addosso, ora sono forte e posso affrontare qualunque cosa. Sono stata fortunata, ma se il libro andrà bene il merito sarà solo e soltanto mio. In questi anni sono state dette tante cattiverie su me e Isabella, che abbiamo architettato tutto e che siamo delle arrampicatrici sociali. "Guarda caso, due amiche si fidanzano con due attori famosi, belli e pieni di soldi", come se noi lo avessimo programmato. Ora hanno smesso di scrivere certe cose, e sinceramente ho imparato a fregarmene, così come fa anche Ellie. E poi ora sono presa da cose ben più importanti delle stronzate che scrivono i giornali...

Sento che Theo sta rientrando a casa, e controllo di nuovo che sia tutto perfetto: la musica, le candele, la tavola apparecchiata con cose cucinate da me. E infine, un pacchetto...
-Hey Sara! - Viene in cucina per salutarmi, ma rimane sorpreso dal vedermi vestita così elegante e dalla tavola apparecchiata. - Wow - prosegue a dire, restando lì in piedi, imbambolato.
-Ciao, Muffin. - Lo accolgo con il mio sorriso migliore e vado verso di lui, avvicinandomi per baciarlo.
-Che ho fatto per meritarmi tutte queste cose fantastiche? - mi chiede dopo il bacio. - Dobbiamo festeggiare qualcosa? -
-Sì... Qualcosa da festeggiare c'è, ma prima tocca alla cena! - rispondo divertita. Lui mi guarda con occhi interrogativi, possibile che non abbia capito nulla? Forse, non si aspettava che gli avrei dato questa notizia così presto. E' da poco che conviviamo, ma a un certo punto abbiamo deciso di smettere di starci attenti. Lo volevamo entrambi, stavolta ero pronta anch'io... e così è accaduto. Sono incinta, e ora che ne ho avuto la conferma non vedo l'ora che lo sappia anche lui. Ricordo di quando, qualche anno fa, credevo di essere rimasta incinta per aver dimenticato di prendere la pillola: allora ero ancora troppo ragazzina per pensare ad una cosa del genere, avevo fatto i salti di gioia quando scoprii che si era trattato semplicemente di un falso allarme. Vivevamo distanti, io e Theo, distanza che ora è stata abbattuta. E mi sento pronta per diventare madre, adesso so che renderebbe la mia vita completa e non sarebbe un errore, come pensavo se fosse successo quando avevo solo ventitré anni.
Theo ed io ci sediamo a tavola, e iniziamo a mangiare. La musica rompe il silenzio, siamo entrambi pensierosi.
-E' tutto buonissimo - mi dice Theo prendendo un altro po' della pasta che ho cucinato. Lo sto viziando con la cucina italiana, anche se forse sono più brava quando si tratta di fare dolci. Riesco a distrarlo un po' parlando del libro, e lui del nuovo film che ha in progetto. Finché non arriviamo al dolce, e lui riesce di nuovo a fregarmi. E' il momento di consegnargli il pacchetto.
-Hai preparato i muffin, chissà mai il perché - mi dice addentandone uno. Li ho ricoperti di Nutella, cioccolata bianca e cioccolata fondente... Theo mi dice che gli sto mandando messaggi subliminali.
-La verità è che la cioccolata voglio metterla addosso a te, mi hai scoperta! - rispondo prendendo anch'io un muffin. Lui mi guarda famelico, e non so se lo fa per i muffin o per me.
-Allora, a cosa devo tutto questo? E' da tutta la sera che mi tieni sulle spine - prosegue a dire guardandomi negli occhi. Non riesco a sostenere il suo sguardo e abbasso gli occhi sul mio muffin (non lui, ma quello che si mangia!).
-Aspettami, vado a prendere una cosa per te. - Gli faccio l'occhiolino e mi alzo da tavola, andando a prendere il pacchetto. E' incartato con un'innocente carta da regalo rossa e una coccarda dorata, e glielo consegno.
-Non è il mio compleanno... -
-Lo so, scemo. - Lui sorride e mi prende il pacchetto dalle mani, mentre io aspetto in piedi.
-Mi metti in soggezione - mi dice scherzando.
-Forza, aprilo! - Gli scompiglio i capelli e aspetto che lo apra, ma mi tremano le mani perché so già che sarà felicissimo.
-Che cosa sono? - dice tra sé e sé. Poi apre la scatola e ci trova dentro un paio di scarpine da neonato. Sono verde acqua, un colore neutro. - Sara... -
-Sì, è quello che pensi tu - rispondo. In una frazione di secondo si alza dalla sedia e mi stringe a sé, puntando dritto alle mie labbra. Ci scambiamo qualche bacio piuttosto frenetico, prima di guardarci negli occhi.
-Aspetti un bambino - dice lui, con un'espressione che lascia trapelare tante emozioni insieme. Credo che in questo momento lui sia particolarmente bello, di una bellezza nuova e sorprendente.
-Il nostro bambino, Theo. Sì. - Anche io non riesco a formulare frasi molto sensate, so soltanto che sono felice. Felice di essere incinta e di vederlo così innamorato di me e del bambino che avremo. Ci sediamo sul divano e mangiamo altri muffin, gli racconto di come l'ho scoperto e scherziamo sul fatto che è bastato non stare attenti un paio di volte e Big Muffin ha subito fatto centro.
-Chi altro lo sa a parte me? - mi domanda Theo.
-Solo Ellie... Voglio aspettare il terzo mese per dirlo a mamma. -
-Aspetteremo quanto vorrai, mia piccola pazza. - Ancora ci chiamiamo con i soprannomi che ci siamo dati, anche questo non è cambiato.
Theo si alza dal divano e mi offre la mano, chiedendomi di ballare.
-Me lo concedi? -
-Ma certo. - Gli afferro la mano e mi lascio trascinare tra le sue braccia, balliamo e ridiamo. Lui probabilmente non si è ancora ripreso dalla notizia ed è su di giri. Non ho mai visto un uomo così felice di diventare papà, e questo mi fa sentire ancora più innamorata. In genere siamo noi ragazze ad avere l'istinto materno, ne siamo consapevoli fin da quando scopriamo di aspettare un figlio. Ma lui lo desiderava da un bel po', ed è toccato a lui aspettare i miei tempi.
-Okay, mi gira la testa - gli dico dopo un po', ma continuo a ridere. Mi aggrappo al suo collo e lui mi solleva da terra, prendendomi in braccio.
-Allora dovresti riposarti - mi dice premuroso. Io scoppio a ridergli in faccia.
-Ehi, sono solo incinta! Non serve che ti comporti da crocerossina! - Rido. - Ora non ho voglia di riposarmi. - Lui mi guarda con gli occhi da cucciolo e mi mette a terra, ne approfitto per baciarlo di nuovo. Gli mordo il labbro inferiore, facendolo sospirare.
-Ti amo - gli dico, consapevole di non dirglielo spesso. Non mi piace ripeterglielo in continuazione, ma solo nei momenti più speciali... o durante il sesso.
-Mi fai sentire in colpa, Sara... Non dovrei fare certi pensieri su una donna incinta... -
-Quali pensieri? - gli rispondo prendendolo in giro, e intanto mi perdo nel cioccolato fuso dei suoi occhi.

***

Abbiamo appena fatto l'amore, ed io sono appoggiata addosso a lui, circondata dalle sue braccia. Questa volta è stato delicato, dolce... diverso.
-Trattenermi non è il mio forte - mi dice, sento la sua risata vibrante sotto il tocco delle mie mani, beatamente poggiate sul suo petto.
-Sei stato dolcissimo - gli rispondo, chiudendo gli occhi. Ed è vero, è stato esattamente così. Lui mi dà un bacio sulla fronte e si sposta, restando a guardarmi con uno sguardo incantato.
-Che c'è? - gli domando.
-Voglio fare una cosa. - China la testa sulla mia pancia, dandomi un bacio proprio lì. Poi la accarezza, incurvando le labbra in un sorriso.
-Ancora non si vede - commento io, incrociando per un attimo i suoi occhi.
-Ma c'è - mi risponde lui, mentre io mi metto seduta appoggiandomi alla testiera del letto.
-Ti ricordi che cosa ti dissi quella volta, anni fa, quando pensavi di essere rimasta incinta? - mi domanda.
-Sì... Che tu saresti stato pronto già allora. -
-Perché già allora sapevo che saresti stata la madre dei miei figli, Sara. - Gli faccio un po' di spazio permettendogli di poggiarmi la testa in grembo, e gli accarezzo i capelli con estrema dolcezza. E' così bello, non mi stanco mai di ammirarlo. Non posso stare tutti e nove i mesi della gravidanza senza fare l'amore con lui, finché sarà possibile lo voglio ancora tutto per me.
-E' una cosa bellissima quella che mi stai dicendo - rispondo. - Sai, non sono una di quelle ragazze che adorano i bambini. Quando mi hai conosciuta, li vedevo come dei mostriciattoli rumorosi. Non fraintendermi, non tutti i bambini ma... la maggior parte. - Theo scoppia a ridere alla mia affermazione.
-Non ci credo, non sei così cinica! - mi dice ridendo.
-Fammi finire il discorso. -
-Okay, pazza. - Lui se ne sta beatamente seduto tra le mie gambe, godendosi le mie carezze. -Dicevo che non sono una di quelle ragazze che stravedono per i bambini... Ma ho sempre voluto diventare mamma. Ho sempre immaginato che avrei avuto dei figli. L'idea della gravidanza mi affascina, credo sia una cosa meravigliosa portare in pancia un esserino che ti cresce dentro per nove mesi. So che lo amerò tantissimo, perché sarà nostro. Voglio che abbia le tue stesse espressioni e che ti somigli... - Ecco che mi perdo in chiacchiere, immaginando un altro piccolo essere umano - maschio o femmina che sia - che somiglia a lui.
-Io voglio che somigli a te, come la mettiamo? -
-Somiglierà a tutti e due - rispondo. Lui torna a mettersi dal suo lato del letto, ed io non ho intenzione di dormire. Credo che i miei ormoni stiano saltellando più del solito. Mi siedo sopra di lui lasciando che le nostre intimità si sfiorino.
-Mi rendi la vita difficile, lo sai? - afferma alzando gli occhi al cielo.
-Be', scusa se ho così tanta voglia di te. Mi hai abituata così, adesso non puoi darmi la colpa... -
-Credevi davvero che non ti avrei sfiorata per tutti e nove i mesi? - mi risponde lui, divertito.
-Forse per un attimo ci ho pensato - ammetto.
-Comunque, non possiamo esagerare... perciò ora vado a farmi la doccia, okay? - mi dice.
-Sì... Mi fai sentire una depravata, grazie Muffin! -
-Ti amo anch'io, sei la mia maniaca preferita. - Mi fa l'occhiolino e si alza dal letto, andando in bagno. Io mi infilo una vestaglia e vado in salone a prendere un altro dei muffin che ho preparato, anche se all'una e mezza di notte non è una delle cose migliori che si possano fare. Per evitare di pensare al cibo, al sesso e diventare matta, controllo se ci sia qualche messaggio sul cellulare.

Ellie: Fammi sapere com'è andata, sono troppo curiosa! Che faccia ha fatto quando ha visto le scarpine?

Lei è stata la prima a saperlo, e c'era quando ho fatto il test, quando ho ritirato le analisi e quando ho comprato le scarpine da neonato.

Sara: Scusa l'ora, non so se sei ancora sveglia... Comunque è felicissimo, è stato tutto perfetto!! Domani ci vediamo e ti racconto tutto, tutti i dettagli... Buonanotte parabatai <3

Tutto è stato possibile grazie a lei, e adesso ho un'altra certezza... Mio figlio avrà una "zia acquisita", e sarà proprio Isabella.

Ciao! Salto temporale di alcuni anni, nuova fase della storia... sta per arrivare un baby Muffin! Contente? ❤
Votate e fatemi sapere i vostri commenti, alla prossima!
Greta

Resta con Me ~ Theo James (Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora