Capitolo 21: Marito e Moglie

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ATTENZIONE!!!Questo capitolo contiene scene esplicite di sesso

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La grande sala di Rogaland era illuminata dalla luce calda delle torce, i tavoli erano colmi di cibo e bevande, e il suono delle risate e delle conversazioni riempiva l'aria. Era una serata di tregua prima di quella che sarebbe stata una lunga e impegnativa caccia a Sveinn. Il giorno seguente, avrebbero lasciato Rogaland per inseguire il traditore e i suoi alleati nella fortezza in cui si nascondeva. Ma per ora, c'era solo la compagnia, il cibo e l'attesa.

Ingrid sedeva accanto a Halfdan, Leif, e Astrid, godendosi il momento di relativa tranquillità. Il tavolo era pieno di piatti di carne arrosto, frutta e pane, e una grossa brocca di idromele passava di mano in mano. Era quasi difficile credere che, il giorno successivo, sarebbero partiti per una campagna di sangue e vendetta.

Le risate di Astrid risuonavano, mentre stava prendendo in giro Leif, che cercava di impressionarla con una storia di battaglia fin troppo elaborata. «Non ci credo neanche per un momento, Leif!» esclamò Astrid, ridendo di cuore. «Sei sicuro che non stai esagerando?»

Leif la guardò con finta indignazione, ma un sorriso compiaciuto gli si disegnò sul volto. «Oh, ma è tutto vero! E se ti avessi portato con me in battaglia, avresti potuto vederlo con i tuoi occhi!»

Astrid scosse la testa divertita e si girò verso Ingrid, dandole un colpetto sul braccio. «Immagina, Ingrid, se Leif fosse stato davvero così eroico come dice. Forse dovremmo portarlo con noi nella caccia a Sveinn, così potrà dimostrare il suo coraggio!»

Ingrid sorrise, il suo cuore alleggerito da quei momenti di svago. «Non so se voglio rischiare di perderlo in mezzo a tutta la sua eroicità,» rispose, giocando con lui.

Leif alzò il boccale, ridendo. «Non vi preoccupate per me. Sarò io a riportare Sveinn a Rogaland, legato e in ginocchio davanti a tutti voi!»

Mentre la conversazione continuava a fluire con battute e racconti, la porta della grande sala si aprì leggermente, lasciando entrare un gruppo di bambini. Erano gli stessi bambini che Ingrid aveva salvato durante la loro fuga da Rogaland, quando tutto sembrava perduto. I loro piccoli visi brillavano di emozione mentre si avvicinavano timidamente al tavolo dove Ingrid e gli altri erano seduti.

Uno dei bambini, una bambina dai capelli biondi che Ingrid ricordava bene, si avvicinò a lei con occhi pieni di ammirazione. «Signora Ingrid...» disse con una voce tremante, quasi timida. «Volevamo solo dirti... che un giorno saremo come te. Un giorno combatteremo per proteggere il nostro popolo, proprio come hai fatto tu.»

Ingrid sentì il cuore stringersi per l'emozione. La guardò per un lungo momento, osservando i piccoli occhi determinati della bambina, che riflettevano una purezza e un'ammirazione che lei stessa non si sentiva di meritare in quel momento. Ma vedere quegli sguardi così pieni di speranza e sogni di un futuro migliore le diede un'incredibile forza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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