L'ho lavato dentro al lavabo. Quello dove lavo i piatti alla sera. Avevo le mani piene di sangue. Rosse, rosse, rosse. Ho riempito la vasca d'acqua. Tiepida, ricordati di dire tiepida, Lenu'. Tiepida. Ho rovesciato un po' di sapone per i piatti. Ecco, tutto pulito. Non piangere a mamma, entra dentro. Non mi guardare, mi fai male. Vai dentro. Ecco, ora sei pulito. Pulito. Pulito. Quanto somigli a quel verme di tuo padre. Levati quella smorfia. Non mi piace quando fai così. Smettila, smettila, smettila. Ti premo le mani contro la faccia, lottiamo. Lottiamo tutti e due, tu mi graffi, io ti graffio. L'acqua mi rende le mani di burro. Scivoli. È un secondo. Vorrei tirarti su, ma c'è un bel silenzio qui. Vorrei solo starmene in silenzio per un po'. Solo un pochino. Me lo merito. Mi allontano, danzo sulle note di quella canzone che ascoltai da ragazza. Anni prima, anni fa. Secoli fa. Quanti anni ho, ora? Quanto fa male la ferita sotto la pancia? M'hai sfregiata, ora lasciami stare un po' in silenzio. Cinque secondi. Dieci. Muovo i piedi, muovo le braccia all'insù. Traccio un percorso a forma di cerchio. Ballo, ballo, ballo. Che bello il silenzio, che belle le bollicine. Le bollicine- Corro. Il lavello. La faccia? Dov'è la faccia? Infilo le mani giù. Dove stai? Dove stai, demonio? Ti tiro su. Ti tiro ancora. Vieni qua, demonio schifoso. No, no, no. Sei bianco. Sei amorfo. No, no, no. Sei morto. Amore della mamma, amore mio. T'accarezzo. Sulle guance, sulla fronte, sugli occhietti. Apri gli occhi, amore bello. Non è colpa mia, volevo solo che stessi un po' in silenzio. Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa- Me lo strappi dalle mani, arrivi come una furia. Gabrie', per favore. Gabrie',n-no. T'ammazzo, t'ammazzo. Che hai fatto, Lena? Che hai fatto Lenuccia? Oh, rispondi. Rispondi, stronza. Mi scrolli le spalle, caracollo sul pavimento. Cado sulle ginocchia, cade una clavicola sul parquet.
-bambini-
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