Ma cos'è il sesso se non arte? Sesso. Cade sulle labbra come, nella lingua, si solleva, si dirama. È un serpente. Ne sono ammaliata. È il serpente della discordia. È peccato. Perché lo associamo alle cose brutte? Perché il sesso è un tabù? Perché noi donne non possiamo aprire la bocca e semplicemente parlare di quell'orgasmo che ci siamo procurate la sera scorsa e di quello che non ci hanno mai fatto avere? Perché devo tacere? Perché la mia bocca non è elegante quando parlo di sesso? Sesso. Gli uomini possono. Gli uomini sono liberi di parlarne e ridono tra di loro. Sesso. L'ho fatto con quella, con questa. E perché noi non possiamo dire lo stesso senza risultare delle puttane, delle troie, delle zoccole? Parole. Parole che sanno di schifo, di veleno, di sporco. Ma sono quello che sono. Sono immondizia. Parlare di sesso è sporco. E perché mai? Perché una cosa tanto naturale come il piacere della carne, di toccarci i fianchi, le cosce, la gola con le dita, con la bocca, con il corpo dell'altro è definita cosa brutta? Cosa sbrigativa, cosa che deve essere fatta col solo scopo di procreare, di divertirsi, di intrattenere? Non possiamo fare l'amore, fare sesso, perché ne abbiamo bisogno? Perché ci fa sorridere? Venire? Sbaglio? Che ti devo dire, Annare', è così che pensano tutti.
-Tabù-
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