La prima volta che ho mangiato fiori ne ho sentito la consistenza ruvida sotto la lingua, come ostie del corpo di Dio. Il dolce del gambo contro la lingua, e l'acqua che colava giù dalle vene come miele. O sangue. Bah, che m'importa, tanto c'ho fatto il callo. C'ho levato le spine all'inizio, poi ho capito che se volevo davvero gustarmi quel piatto, quella delizia, dovevo mantenere tutto intatto. Così ho iniziato ad avvelenarmi. Non saprei dire che giorno fosse, se me lo chiedessero risponderei sempre Gennaio, perché mi ricordo che a Gennaio soffrivo, che a Gennaio faceva freddo e mi gelava la punta del naso e del cuore, che cucinavano pasta al forno la mattina alle sei per levarmi dalla testa l'immagine di tutto quel rosso. Non capiranno mai come mi sono sentita. Chi ha sempre mangiato miele, non conosce il sapore della terra in bocca. Non sanno che piangere è il minore dei mali, che sorridere ti annulla. Annullata. Ho sorriso troppe volte, sono passata sopra a quelle mine. Ho sorriso a chi mi ha fatto saltare in aria una gamba. Ho sorriso. Come una bambina farebbe con suo padre. Ho sorriso a chi ha aperto la bocca e imbrogliandomi con un sorriso, me s'è mangiata. Col cuore intero, le ossa rattoppate, cerotti che cadevano ogni volta che un po' di pioggia li colpiva. Certa gente non capirà mai cosa vuol dire sedersi a una sedia e sentirsi vuoti. Vuoti come il ripieno di una pizza bianca senza involucro. Vuota.
-Tesoromiobello-
STAI LEGGENDO
Regine, Monologhi
PoetryDonne che parlano, donne che piangono, donne che si strappano l'anima per scriverci. [🌷.°•🫧.°•🎀] ©Monologhi, 2024 Quest'opera è di proprietà di Lillaalways__, nessuno a parte la piattaforma Wattpad è autorizzato a diffonderla, copiarla o esportar...