Stretti come sardine

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Oh Alfonso, disgrazia mia.
Oh Alfonso mio, che ti tramuti in incubi, in rosso, in raso.
Oh Alfonso, entrami nella testa, nei sogni, fammi impazzire per quelle labbra di fango, per quelle ciocche di spugna. Oh Alfonso, fammi profumare del corpo tuo. Ricordami come ci si sentiva a essere come sardine strette nel cestino di vimini di tuo nonno. Appiccicati e morti. Ricordami come si torna alla vita dopo aver fatto l'amore con la testa.

-Alfonso-

-Alfonso-

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