L'arte di essere ridotta

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Oggi ho voglia di infilarmi un braccio in gola e cacciarmi le corde vocali di fuori. Sputare il cuore dalla bocca, il sangue dalle orecchie, l'anima dal naso. Che male c'è, se il mio corpo è come un mobile scomponibile? Sono uno di quegli armadietti dell'Ikea.
Mi frantumo, mi riduco, occupo meno spazio, oggi. Domani sarò un armadio, oggi sono un nanometro. Ieri ero una formica.
O un fiocco di neve.
A chi importa di cosa sono fatta? Sono sempre stata smontabile, tutti se ne sono approfittati. Oggi vorrei prenderli e appiattirli come un arcobaleno in cielo. Vorrei che chiudessero le loro bocche, che si esaurissero come benzina. Come la benzina nel serbatoio della macchina di mia madre, sempre vuoto. Perché c'è da risparmiare. Ho imparato da lei a ridurmi, come un mobile.


-Nonoccuparetroppospazio-

-Nonoccuparetroppospazio-

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