La notte calava come un mantello oscuro sulla piccola città di Ravenwood, avvolgendo le strade deserte in un'atmosfera di terrore e mistero. In una strada isolata, sorgeva una casa antica e decrepita, con le finestre sbarrate e le pareti sbiadite dal tempo.
Un gruppo di amici, spinti da una strana compulsione, decise di sfidare le leggende e penetrare nella casa maledetta. Alex, il leader del gruppo, si avvicinò all'ingresso con passo deciso, seguito da Jenna, la sua fidanzata, e Tom, il loro amico più intrepido. Non sapevano cosa li aspettava al suo interno, né le conseguenze che avrebbe avuto il loro incontro con il male supremo.
"Avete paura?" chiese Alex, mentre posava la mano sulla maniglia della porta.
"Un po'..." ammise Jenna, stringendo la mano di Tom con forza.
Con il cuore che batteva forte, varcarono la soglia della casa. L'aria era pesante e carica di un'energia oscura che sembrava avvolgerli come un mantello di tenebre. Il pavimento scricchiolava sotto i loro piedi mentre si addentravano nelle profondità oscure della dimora infestata.
"Maledizione, che posto lugubre..." mormorò Tom, guardando intorno con sospetto.
Mentre esploravano le stanze buie e polverose, sentirono dei rumori provenire dal piano superiore. Passo dopo passo, salirono le scale, l'ansia crescente nell'aria mentre i corpi si irrigidivano di fronte all'ignoto.
Arrivati al piano di sopra, si trovarono di fronte a una porta chiusa. Con un grido di sfida, Alex la spalancò, rivelando una stanza illuminata da una fioca luce tremolante. Le ombre danzavano sulle pareti, creando forme sinistre che sembravano osservarli con occhi invisibili.
Al centro della stanza giaceva un altare, coperto di strani simboli e oggetti rituali. Il loro sangue si gelò nelle vene mentre scrutavano quell'orribile scena, i dettagli macabri danzando davanti ai loro occhi sbigottiti.
"Cosa... cosa è tutto questo?" balbettò Jenna, incapace di distogliere lo sguardo dalla scena macabra che si dispiegava di fronte a loro.
Ma prima che potessero capire cosa stesse succedendo, le pareti della stanza iniziarono a tremare, e un'ombra oscura si materializzò di fronte a loro, emanando un'aura di malvagità pura che li avvolse come un abbraccio di morte.
"Benvenuti nella mia dimora..." sibilò una voce gutturale, mentre le luci si spegnevano e le urla degli amici si perdevano nel vuoto dell'abisso, inghiottite dal nulla.

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I racconti non raccontati
HorrorI racconti non raccontati è una raccolta di storie che attraversano generi diversi, unite dal filo comune dell'inaspettato e del non detto. In ogni racconto si cela un mondo nuovo, una sorpresa, un'emozione nascosta pronta a emergere. Dalla fantasia...