Parte 1

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Nova Domina si ergeva come un monumento alla corruzione e al controllo, una città vastissima che sembrava non avere fine. Le torri d'acciaio e vetro riflettevano il cielo scuro e minaccioso, mentre la vita sotto quelle strutture si svolgeva in un silenzio quasi innaturale. La pioggia cadeva incessantemente, non come un elemento purificatore, ma come una coltre opprimente che lavava via i colori e rendeva tutto grigio, monotono, sterile. Le strade erano solitarie, abbandonate alle ombre dei loro abitanti, mentre il Sistema sorvegliava ogni cosa, silenzioso, invisibile, ma onnipresente.

La popolazione di Nova Domina non viveva davvero. Erano ridotti a spettatori delle proprie esistenze, prigionieri di una rete che li stringeva senza che loro potessero rendersene conto. Ogni scelta era filtrata, ogni decisione era guidata. Chi pensava di agire liberamente, in realtà seguiva percorsi tracciati da altri. E questi altri non erano che una manciata di figure nascoste nelle torri più alte della città, esseri distaccati e privi di empatia, intenti a mantenere il proprio potere a qualunque costo.

In cima a questa gerarchia di potere c'era Mireya, l'architetta del Sistema e la mente più acuta di Nova Domina. Una donna tanto brillante quanto spietata, capace di gestire ogni aspetto del vasto apparato di controllo che lei stessa aveva creato. Il Sistema era la sua creatura, e lei ne era il cuore pulsante. Dal suo ufficio nella Torre Centrale, una struttura altissima e affilata che svettava come un ago sopra il resto della città, Mireya poteva osservare tutto. Con un solo pensiero, era in grado di accedere ai dati di milioni di persone, di monitorare conversazioni, movimenti, desideri. La sua connessione al Sistema era intima, quasi simbiotica: attraverso una sofisticata interfaccia neuronale, lei sentiva la città, come se fosse un'estensione del suo corpo.

Ma c'era un'altra mente dietro il Sistema, una mente che era stata fondamentale per la sua creazione ma che ora giaceva nel buio, dimenticata da molti. Ikaris. Una volta considerato il più grande scienziato di Nova Domina, Ikaris era il genio che aveva concepito le basi del Sistema, credendo che avrebbe portato prosperità e libertà. Non avrebbe mai potuto immaginare che la sua invenzione sarebbe stata utilizzata per creare un regime di sorveglianza assoluta. Tradito da Mireya e dai suoi alleati, Ikaris era stato spazzato via, relegato ai margini della città, e per anni era rimasto nascosto, consumato dall'odio e dal rimorso.

Era passato molto tempo da quando Ikaris aveva fatto la sua comparsa in pubblico. La sua figura un tempo vibrante era divenuta un'ombra, un fantasma che vagava tra i bassifondi della città, sconosciuto ai più, temuto dai pochi che ricordavano il suo nome. Viveva in un labirinto di tunnel sotterranei, lontano dalla luce del sole, tra macchinari dismessi e vecchi computer che aveva recuperato dalle discariche. Ma anche nell'oscurità, il suo genio non si era spento. Anzi, aveva trovato una nuova direzione. Se prima il suo obiettivo era stato costruire, ora era distruggere.

L'ossessione di Ikaris era diventata la vendetta. Non una vendetta personale e cieca, ma una vendetta contro il Sistema stesso. Se era stato lui a dargli vita, allora spettava a lui distruggerlo. Giorno dopo giorno, notte dopo notte, lavorava senza sosta su una nuova creazione: il Codice Nero. Era un virus di una complessità spaventosa, una forma di vita digitale capace di diffondersi attraverso le maglie del Sistema e spezzarle dall'interno. Ma non era solo un programma maligno: il Codice Nero era progettato per adattarsi, per evolversi. Non si sarebbe limitato a sabotare il Sistema, ma lo avrebbe disintegrato, pezzo per pezzo, fino a far crollare tutta la struttura che governava Nova Domina.

Ikaris sapeva che il lancio del Codice Nero avrebbe richiesto un intervento diretto. Non avrebbe potuto semplicemente diffondere il virus da un terminale qualunque. Avrebbe dovuto inserirlo direttamente nel nucleo del Sistema, situato nella Torre Centrale, proprio sotto il naso di Mireya. Era una missione suicida, e Ikaris lo sapeva. Ma il tempo della paura e delle esitazioni era passato. La sua stessa esistenza era ormai solo un guscio vuoto, alimentato unicamente dal desiderio di redenzione attraverso la distruzione. Non aveva nulla da perdere, e se la sua morte fosse stata il prezzo da pagare per liberare la città, era pronto a pagarlo.

Le Ombre di Nova Domina: La Caduta del SistemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora