Parte 22

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Nel cuore della città, il caos era ormai completo. Le strade, solitamente fredde e ordinate, erano ora teatro di violenza e disordini. Bande di predoni armati si aggiravano per le strade, saccheggiando e distruggendo. Le persone, per anni abituate a essere controllate dal Sistema, erano ora libere, ma quella libertà si era trasformata in anarchia. Senza leggi, senza ordine, i più forti stavano già cercando di imporre il loro dominio sui più deboli.

Nonostante questo, però, c'erano anche segni di speranza. Piccoli gruppi di cittadini si erano organizzati, barricando quartieri, cercando di ristabilire un minimo di ordine. Alcuni si radunavano nelle piazze, cercando di discutere su come andare avanti, su come ricostruire senza tornare sotto la schiavitù di un Sistema oppressivo. Ma erano disorganizzati, spaventati, e nessuno sembrava sapere da dove cominciare.

In uno di questi punti di raccolta, un giovane uomo di nome Rafe si stava facendo avanti. Era cresciuto nelle strade della città bassa, tra la violenza e la disperazione, ma aveva sempre avuto un forte senso di giustizia. Ora che il Sistema era crollato, Rafe vedeva un'opportunità per costruire qualcosa di nuovo, per dare alle persone una vera possibilità di vivere liberi, senza paura. Ma anche lui sapeva che il caos poteva essere devastante, e che il vuoto di potere non sarebbe rimasto tale a lungo.

Rafe si alzò in piedi su una vecchia cassa di legno, cercando di farsi sentire dalla folla radunata nella piazza. "Ascoltate!" gridò, la sua voce ruvida per la stanchezza ma piena di determinazione. "Abbiamo passato anni sotto il giogo del Sistema, controllati, manipolati. Ora siamo liberi, ma la libertà senza direzione diventerà il nostro peggior nemico! Se non ci organizziamo, se non restiamo uniti, qualcuno prenderà il controllo e torneremo schiavi."

Qualcuno dalla folla gridò: "E tu pensi di essere migliore di loro, eh? Di essere quello che può comandare?" Altri rumori di disapprovazione si sollevarono.

Rafe scosse la testa. "Non sono qui per comandare nessuno. Sono qui per dirvi che dobbiamo fare questo insieme. Dobbiamo essere noi, tutti noi, a decidere cosa fare della nostra città. Nessuno deve più avere il potere assoluto! Nova Domina è nostra!"

La folla si agitò, divisa tra coloro che volevano seguire Rafe e quelli che vedevano solo un altro possibile tiranno. Ma qualcosa stava germogliando in quella piazza. Una scintilla di speranza si stava accendendo tra le persone stanche e disperate, che desideravano disperatamente una direzione, qualcuno che potesse guidarli, non come un sovrano, ma come un conduttore.

Le Ombre di Nova Domina: La Caduta del SistemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora