Parte 14

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Ikaris camminava attraverso i corridoi della Torre, il suono dei suoi passi solitari che rimbombava attorno a lui. Ogni volta che si avvicinava a una finestra, poteva vedere le strade sottostanti, illuminate solo dai lampi occasionali di veicoli abbandonati e fiamme che divampavano in lontananza. La sua creazione era distrutta, ma non poteva fare a meno di chiedersi se avesse fatto la cosa giusta.

Aveva sognato di liberare Nova Domina dalle catene che lui stesso aveva contribuito a forgiare. Aveva immaginato che, abbattendo il Sistema, la città avrebbe riscoperto una nuova forma di libertà. Ma ora che il Sistema era crollato, il vuoto lasciato alle sue spalle era pieno di violenza e paura. Le persone, dopo anni di controllo totale, non sapevano più come vivere senza di esso.

Era colpa sua? Si chiedeva Ikaris mentre scendeva le scale verso il piano inferiore. Forse non aveva mai davvero capito la profondità della dipendenza che la città aveva sviluppato nei confronti del Sistema. Forse, nella sua rabbia e nel suo dolore, aveva sottovalutato quanto profondamente la sua invenzione avesse trasformato non solo l'infrastruttura della città, ma anche la mentalità delle persone.

Fuori dalla Torre, una pioggia fitta iniziava a cadere, mescolandosi al fumo e alla cenere che si alzava dalle strade. Nova Domina, una volta impenetrabile fortezza di controllo, ora sembrava una bestia ferita, lacerata dall'interno. Ikaris non sentiva più il freddo della pioggia sul suo viso; camminava come un uomo che non apparteneva più a quel mondo.

Le Ombre di Nova Domina: La Caduta del SistemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora