Parte 5

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Nel frattempo, l'ascensore di servizio raggiunse finalmente il livello della torre dove si trovava Mireya. Ikaris rimase immobile per un istante, ascoltando il silenzio assoluto che lo avvolgeva. Il battito del suo cuore sembrava l'unico suono nel mondo, un tamburo sordo e costante nelle sue orecchie. Si accorse che le sue mani tremavano leggermente, non per la paura, ma per la tensione accumulata dopo anni di pianificazione.

Il piano su cui si trovava era sterile, quasi clinico nella sua perfezione. Le pareti bianche e lisce riflettevano una luce artificiale che non permetteva ombre, ma Ikaris non si sentiva intimorito. Aveva passato anni a vivere nell'ombra, e ora quell'assenza di oscurità gli dava una strana sensazione di sicurezza, come se il controllo onnipotente di Mireya fosse vulnerabile proprio per la sua totale trasparenza.

Sapeva esattamente dove andare. La sua mente lavorava in modo implacabile, ricordando ogni dettaglio della struttura che lui stesso aveva contribuito a progettare. Mentre avanzava silenziosamente, sapeva che il tempo era contro di lui. I sistemi di sicurezza di Mireya erano tra i più sofisticati del mondo. Aveva pochi minuti prima che l'IA che gestiva la Torre Centrale intercettasse la sua presenza.

Camminava con passo deciso e controllato, ma dentro di sé il cuore batteva furiosamente. Ogni passo lo avvicinava al cuore del Sistema, e ogni passo era un rischio mortale. Poteva quasi sentire l'aria elettrizzarsi attorno a lui. Non c'era margine di errore. In un corridoio laterale, un gruppo di Custodi si stava avvicinando. Ikaris si mosse rapidamente, cercando di evitare lo scontro, ma sapeva che non avrebbe potuto sfuggire ancora per molto.

Le Ombre di Nova Domina: La Caduta del SistemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora