Parte 4

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Mentre Ikaris si avvicinava, Mireya si trovava nel suo ufficio, una stanza circolare con pareti di vetro traslucido che offrivano una vista mozzafiato sulla città. Il pavimento era liscio e lucido come il marmo, e nel centro della stanza c'era una grande console che controllava l'intero Sistema. 

Schermi e ologrammi fluttuavano attorno alla console centrale, proiettando flussi di dati in tempo reale che scorrevano come un torrente digitale. Ogni minima variazione, ogni segnale captato dalle migliaia di sensori sparsi per la città, veniva elaborato e analizzato. Mireya, seduta con una postura rigida e perfettamente composta, sembrava immersa in una calma surreale, ma dentro di lei la tensione cresceva.

Il suo volto, affilato come una lama, era illuminato da riflessi azzurri che danzavano sulla sua pelle diafana. Gli occhi, freddi e calcolatori, si muovevano tra gli schermi, decodificando informazioni con una velocità disumana. La connessione che aveva stabilito con il Sistema la rendeva una divinità nella sua torre, in grado di anticipare le minacce e soffocarle ancor prima che prendessero forma. Ma quella sera c'era qualcosa di diverso nell'aria, qualcosa che sfuggiva al suo controllo. Ikaris.

Mireya sapeva che Ikaris non era un uomo da sottovalutare. Anni prima, quando avevano lavorato fianco a fianco, aveva imparato a rispettare e temere la sua mente brillante. Tuttavia, Mireya aveva sempre considerato Ikaris troppo debole per fare il passo definitivo verso il potere. Non aveva mai avuto la spietatezza necessaria. Era un visionario, sì, ma i suoi ideali lo avevano limitato, trattenendolo dall'andare oltre i confini che Mireya aveva invece abbattuto con facilità. Eppure, proprio quei confini che lui si era rifiutato di violare, ora sembravano trasformarsi in una forza contro di lei.

Fu proprio mentre rifletteva su questi pensieri che una leggera vibrazione scosse l'aria nella stanza. Mireya si irrigidì, quasi impercettibilmente, sentendo una presenza vicina, come un sussurro di tempesta lontana. Le sue dita si mossero lievemente sulla console, attivando una serie di comandi di sicurezza. Le porte della stanza si chiusero con un sibilo metallico, e una serie di droni di sorveglianza si attivarono nel corridoio esterno, pronti a neutralizzare qualunque intruso.

"Sei qui," sussurrò, quasi come se parlasse a se stessa. Non era sorpresa. Sapeva che Ikaris sarebbe arrivato, prima o poi.

Le Ombre di Nova Domina: La Caduta del SistemaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora